ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Francesco De Sanctis di Poviglio (RE) - 2B, 3B

La lotta di un padre contro le dipendenze

Ghidini di ’Ema Pesciolino Rosso’ ha raccontato la sua storia e la lunga battaglia per liberare i ragazzi dall’uso delle droghe

Dire no alle dipendenze. Rispetto, verità e legalità: con queste tre parole Gianpietro Ghidini, fondatore dell’associazione Ema Pesciolino Rosso, ha iniziato a parlarci, quando, lo scorso venerdì 15 marzo, grazie all’iniziativa del comitato genitori, ha incontrato le classi prime e seconde della scuola De Sanctis, all’oratorio San Filippo Neri di Poviglio.

Rispetto per sé stessi e per gli altri. Verità intesa come sincerità.

Legalità, ovvero rispetto delle regole. Secondo Gianpietro Ghidini queste parole ci sono utili ogni volta in cui dobbiamo fare delle scelte: basta pensarle per avere la risposta giusta. E, soprattutto, tenendole presenti riusciremo a dire di no alle dipendenze, tema dell’incontro.

Gianpietro Ghidini ci ha spiegato che esistono diversi tipi di dipendenze: la droga, l’alcol, il fumo, il gioco d’azzardo, di cui le cause possono avere diverse, tra le quali lo stress, la rabbia, la curiosità, un carattere debole oppure la tentazione di fuggire dalla realtà.

Papà Gianpietro parla per esperienza, infatti suo figlio Emanuele, a 16 anni, durante una festa organizzata da amici più grandi, assume lsd, una droga sintetica. L’acido lo proietta in una profonda angoscia che lo spinge a buttarsi nel fiume Chiese, nel Bresciano, nello stesso punto dove, da piccolo, aveva liberato un pesciolino rosso insieme al suo papà. Per Emanuele non c’è scampo, il suo corpo senza vita viene ritrovato il giorno dopo. Il dolore per la perdita del figlio fa sprofondare Gianpietro nella disperazione più buia, fino a quando, una notte, sogna di tirare fuori Emanuele dall’acqua. Allora capisce che il dolore per la morte del figlio lo accompagnerà per sempre e che l’unico modo per dare un senso a quanto successo è impedire che possa accadere ad altri ragazzi. Così crea la Fondazione Ema Pesciolino Rosso e scrive il libro «Lasciami Volare», dedicato a quei padri che hanno difficoltà a comunicare con i propri figli.

Inizia ad andare in televisione a parlare della sua esperienza, a tenere incontri nelle scuole per sensibilizzare i più giovani sul delicato tema della droga e per salvarli dalle dipendenze. Come è successo a Marco che, durante l’incontro, ha portato la sua testimonianza. Il ragazzo, oggi ventunenne, ha sofferto di autolesionismo che è riuscito a superare grazie all’incontro con Gianpietro, avvenuto a scuola quando aveva tredici anni. Col tempo Gianpietro è diventato per lui come un padre e, una volta maggiorenne, è entrato a far parte dell’associazione. Grazie a lui, inoltre, ha ricominciato ad andare a scuola di canto ed oggi è un produttore musicale.

Ognuno di noi, dice papà Gianpietro, deve capire chi è e qual è lo scopo della sua vita, applicando i valori trasmessi dai genitori e gli insegnamenti della scuola e imparando a ragionare con la propria testa.

Classe II B

 

Paese che vai mensa che trovi.

Molte informazioni sulla cultura di un popolo passano anche attraverso il cibo, attraverso un viaggio immaginario nelle mense scolastiche del mondo abbiamo scoperto cosa mangiano i nostri coetanei. In Giappone gli studenti studiano il menù, i valori nutrizionali, la provenienza del cibo e si aiutano a vicenda nel preparare i pasti. I piatti principali sono riso accompagnato da carne di maiale e verdure fritte, zuppa di miso. Una curiosità: nelle mense scolastiche giapponesi si beve solo latte freddo. Il pasto non si consuma in mensa ma in aula, i ragazzi si servono da soli e puliscono quando hanno finito. Dal Giappone ci spostiamo in India, dove tutti i piatti sono vegetariani e vengono cucinati in enormi padelle di metallo: non mancano mai riso, verdure, il dahl (una zuppa di lenticchie decorticate) accompagnati dal tipico pane basso, chiamato chapati, tè, acqua di cocco, frutta e mandorle per dessert.

Gli studenti della Corea consumano piatti a base di riso cotto al vapore, accompagnato da carne e dal kimchi, pietanza di verdure dal sapore abbastanza forte che rappresenta una sorta di monumento nazionale per i coreani. In Africa il menù è principalmente a base di cereali come il miglio o il sorgo, tuberi o verdure e arachidi. Il pasto in mensa è molto importante, perché spesso rappresenta l’unico della giornata, per cui i genitori mandano i figli a scuola per poter garantire loro un pasto sostanzioso al giorno. Poiché questo serve anche a prevenire l’abbandono scolastico sono nati programmi specifici per incentivare le mense nelle scuole. Ad esempio, dal 28 agosto 2023, a Nairobi, è partito un grande progetto sociale che consiste nella preparazione di pasti caldi nelle scuole del Kenya e nella costruzione di 10.000 mense scolastiche.

 

Classe III B

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