ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giacomo Leopardi di Borgo San Giacomo (Osimo) (AN) - 3D

Il clima e la crisi del settore dello sci

Si corre ai ripari con stagioni sempre piĂą corte: altre attivitĂ  per approfittare comunque della montagna

Perché in questo periodo sciare costa così tanto? Uno dei principali fattori che ha contribuito alla crisi economica dello sci è il cambiamento climatico, che ha avuto un grande impatto sui costi. Questo ha comportato una riduzione del numero di giorni idonei per lo sci e lo snowboard, influenzando negativamente il flusso di entrate dei resort.

Le variazioni climatiche hanno anche avuto un impatto significativo sull’industria degli sport invernali. Le stagioni sciistiche sono diventate più imprevedibili, con una riduzione della copertura nevosa e una diminuzione della durata della stagione. Anche la pandemia ha causato un duro colpo all’industria dello sci, con molte stazioni chiuse o limitate nel numero di visitatori.

La combinazione di questi due fattori ha fatto sviluppare una crisi che ha colpito le stazioni sciistiche, i produttori di attrezzatura e l’intera economia legata allo sport invernale.

Nonostante le sfide, i resort sciistici stanno adottando una serie di strategie per adattarsi alla nuova realtĂ  economica e climatica. Molte localitĂ  investono in infrastrutture per la produzione di neve artificiale, consentendo loro di estendere la stagione sciistica e di garantire condizioni di neve ottimali anche in periodi di scarse precipitazioni naturali.

Si cerca anche di diversificare l’offerta. Attività come lo snowshoeing, lo sci di fondo, le escursioni con le ciaspole e il tubing stanno diventando sempre più popolari, permettendo alle strutture ricettive di attirare una gamma più ampia di visitatori.

Infine, c’è una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale nell’industria degli sport invernali.

I resort sciistici stanno adottando pratiche più ecologiche, come l’uso di energie rinnovabili, la riduzione dei rifiuti e la promozione del trasporto pubblico per ridurre le emissioni di carbonio. Queste iniziative non solo riducono l’impatto ambientale dell’industria, ma possono anche attirare un pubblico più sensibile all’ambiente. Nonostante le sfide poste dalla crisi economica e dalle variazioni climatiche, l’industria degli sport invernali rimane resiliente e piena di potenziale.

Con un approccio strategico e innovativo, i resort sciistici possono superare le difficoltà attuali e prosperare in un futuro sempre più incerto. La diversificazione delle offerte, l’adozione di pratiche sostenibili e l’investimento in infrastrutture sono fondamentali per garantire la sopravvivenza e il successo dell’industria degli sport invernali nel lungo termine.

Codiglia Francesca Bottegoni e Camilla Classe IIID

 

Con l’espressione inglese gender pay gap si intende la differenza media che sussiste tra i salari lordi percepiti dagli uomini e quelli percepiti dalle donne. A parità di disciplina e livello le donne vengono pagate meno.

Nel calcio femminile spesso questa discriminazione viene giustificata da un minore livello di visibilità e interesse suscitato dal campionato. Va riconosciuto un certo divario di notorietà, il quale, però, con un attento esame dei numeri, rivela una differenza sproporzionata di trattamento sul piano economico.  Negli Stati Uniti la battaglia dell’equal pay è particolarmente sentita, tanto che il caso è finito in tribunale. Nel 2019 infatti 28 giocatrici della nazionale hanno fatto causa alla US Soccer Federation chiedendo un trattamento economico alla pari: le calciatrici vengono pagate 89 centesimi per ogni dollaro guadagnato dai loro colleghi maschi. Questo nonostante i grandi risultati ottenuti dalla nazionale femminile, che ha conquistato quattro titoli mondiali e altrettante medaglie olimpiche. Sebbene il tribunale distrettuale non abbia accolto le richieste delle calciatrici, la causa ha acceso i riflettori su questa situazione complessa. Il luglio 2023 ha segnato il riconoscimento ufficiale, da parte della normativa italiana, dell’attività di calciatrice come professione a tutti gli effetti, eppure le donne che giocano in Serie A sono vittime di un grave svantaggio, con storture paradossali. L’indagine mette in evidenza anche confronti tra professioni del mondo del calcio, consentendo di comprendere ancora meglio la penalizzazione della condizione femminile.

Un giocatore di Serie C, in media, guadagna 2.500 euro, il doppio di una giocatrice di Serie A. Cosa fare, allora? Secondo un documento dell’European Institute for Gender Equality (EIGE), è fondamentale insistere affinché le organizzazioni sportive migliorino l’equilibrio di genere nei consigli e nei comitati esecutivi, nonché nella gestione e negli staff tecnici. Anche gli Stati sono chiamati a fare la loro parte. L’obiettivo? Eliminare norme e regolamenti che ostacolano la carriera sportiva delle donne. Andrebbe quindi valutato l’avvio di un processo che assegni alle donne il dovuto rispetto, a partire dal riconoscimento economico alle calciatrici per la loro professionalità.

Markic Nicole IIID 

 

Che cos’è l’AI? In che modo ci percepisce la tecnologia? Quali i futuri possibili tra uomo e web? La risposta l’ha avuta chi, a palazzo Gallo, ha visitato la mostra «01-IO: il punto di vista dell’intelligenza artificiale attraverso la sua arte», nata da un’idea di Federico Gallo Perozzi che si è realizzata anche grazie al Comune e all’associazione culturale Mac (Manifestazioni artistiche culturali). In circa venti minuti è stato possibile visitare l’esposizione, inquadrando col cellulare i QR code sotto ogni quadro e ascoltare l’AI, l’intelligenza artificiale, illustrare le proprie opere. Il manifesto della mostra catturava subito l’attenzione con il gioco di parole «01-IO» che sembrano quasi a specchio: 01 fa riferimento al codice binario che fa funzionare i computer, ed è il nome dell’AI, l’artista che ha creato i quadri e con cui si poteva dialogare.

«IO» invece rappresenta l’essere umano. Con questi quadri 01 ci vuole mostrare un dialogo possibile tra lei e l’essere umano e ci spinge a chiederci: l’AI potrà provare emozioni e pensare come un uomo? Persino il CEO di OpenAI Sam Altman ha confessato di essere «un po’ spaventato» dalla sua creazione, ChatGPT. Essa può superare l’esame da avvocato e ottenere il punteggio massimo in diversi esami universitari. Viene già utilizzata da insegnanti per generare piani di lezione e quiz per gli studenti, ed è solo l’inizio. Altman sa che l’AI può dare vita a nuovi lavori, ma è anche cosciente del fatto che potrebbe portare a scenari inimmaginabili.

Martina La Cecilia e Lorenzo Lucioli IIID 

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