ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Francesco De Sanctis di Poviglio (RE) - 2B - 3A

Volontariato a quattro zampe: le unità cinofile

La scuola Francesco De Sanctis di Poviglio ha approfondito il tema del soccorso con gli animali: «Addestramento di due anni»

Volontariato a quattro zampe: Sos Unità Cinofile di Soccorso ’Chi salva una vita salva il mondo intero’ : questa frase, contenuta nel Talmud di Babilonia, sintetizza efficacemente l’attività della ’Sos Unità Cinofile di Soccorso’ di Langhirano, della quale faccio parte da oltre un anno.

Inizialmente ho svolto i ruoli di logistico e figurante (persona che simula il disperso) e da un paio di mesi ho intrapreso il percorso di addestramento, che durerà per almeno due anni, con il mio cane: una meticcia di pitbull con un passato di maltrattamenti alle spalle. Ma com’è nata l’idea di quest’associazione? Per scoprirlo dobbiamo andare un po’ indietro nel tempo. Durante il terremoto del Friuli del 1976, ai soccorsi locali si aggiunsero volontari di regioni vicine, tra le quali anche unità cinofile svizzere e francesi per la ricerca delle persone disperse. Mancavano unità cinofile italiane perché ancora non esistevano. Tornati a Parma dopo questa esperienza, Pino Gallotti, Carlo ed Enzo Ugolotti, ed altri volontari, diedero vita alla prima associazione di unità cinofile di soccorso in Italia: i ’Volontari di Soccorso’.

Negli anni successivi vennero effettuate numerose ricerche di persone disperse fino ad arrivare al terremoto dell’Irpinia, del 23 novembre 1980, nel quale alcune Unità Cinofile di volontari intervennero per la ricerca di persone intrappolate sotto le macerie. Tra di essi c’era Enzo Ugolotti, attuale presidente delle Sos di Langhirano, che il 18 marzo del 1982 fondò il Gruppo Sos Cinofile di Soccorso, oggi composto da una trentina di volontari.

La sede principale è situata a Langhirano, in provincia di Parma, e sono in costituzione le sedi distaccate di Bologna e Piacenza.

Le unità, per mantenere sempre alto il livello di preparazione, sono in continuo esercizio con simulazioni di ricerca effettuate in superficie, condotta singola o di gruppo, chiamata palestra. Il metodo utilizzato nella ricerca è quello della selezione olfattiva, che avviene recuperando un tessuto con l’odore del disperso e poi fatto annusare ai cani, che identificano l’odore e lo ‘separano’ da quelli presenti nell’ambiente circostante, per raggiungere, infine, la fonte (il disperso).

Il lavoro principale è svolto dal cane e dal suo conduttore, che deve essere in grado di capire i numerosi segnali inviati dall’animale. In supporto alle unità cinofile ci sono dei volontari logistici che tengono le comunicazione via radio con la base operativa ed aiutano il conduttore in caso di bisogno. Dedicarsi al volontariato è un’esperienza arricchente che ognuno di noi dovrebbe vivere.

In particolare, far parte di questa associazione consente sia di creare un rapporto unico con il proprio cane sia di mettersi al servizio della società, crescere e imparare a confrontarsi con situazioni critiche.

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