ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Antonio Allegri di San Martino in Rio  (RE) - 3A - 2E

«Che grande passione le macchine agricole»

Scuola media Antonio Allegri di San Martino in Rio, Marco Gasparini: «L’impegno nei campi può dare molte soddisfazioni»

Mi chiamo Marco e frequento la terza media a San Martino in Rio. La mia grande passione è l’agricoltura e in particolar modo le macchine agricole. Nella mia provincia vengono prodotte eccellenze a livello mondiale, come il formaggio ’Parmigiano Reggiano’ e l’aceto balsamico di Modena e Reggio Emilia. Sono tanti gli argomenti che potrei trattare riferiti a questo meraviglioso mondo, ad esempio l’aceto balsamico, di cui la mia famiglia porta avanti la tradizione.

E’ un condimento in agrodolce che viene ottenuto da due fermentazioni successive, prima alcalina, poi acetica, del mosto di uva cotto, che viene poi invecchiato in barili di legno opportunamente configurati e gestiti.

Le sue caratteristiche generali sono: il gusto agrodolce, l’odore pungente, la densità e la viscosità. L’aceto balsamico ha origini storiche non bene definite, si suppone che sia una variazione della Saba, bevanda utilizzata ai tempi dei romani, derivata dal mosto d’uva.

Quel che è certo è che nato tra Modena e Reggio Emilia e il metodo di produzione si è tramandato di generazione in generazione. Negli ultimi anni è nato un consorzio di tutela che ha de-finito un regolamento disciplinare.

L’aceto balsamico è nato dentro le famiglie come un prodotto da consumare all’interno di queste o da regalare. La sua produzione guardava alla massima qualità e non a un’entrata economica.

Anche il ritorno dei giovani in agricoltura è interessante da sottolineare. Io ad esempio ho pensato di proseguire gli studi in questo settore. Per molti anni il settore agricolo è stato screditato, i giovani si sono allontanati perché considerato un lavoro pesante, con orari legati alle stagioni, alla natura e ritenuto di basso livello. Ultimamente con l’entrata di nuove tecnologie avanzate, nuovi settori di filiera, l’agricoltura richiede sempre più manodopera specializzata e non ha niente da invidiare ad altri settori.

Anche con l’aiuto dei finanziamenti stanziati dalla Comunità Europea per «i nuovi insediamenti», sia giovani che donne si stanno riavvicinando al settore, con entusiasmo e buoni risultati. Nonostante tutto, rimane un ambito che richiede molta passione anche se le entrate economiche non sono adeguate all’impegno dato e agli investimenti.

Per un giovane senza capitale alle spalle, intraprendere questo lavoro come autonomo risulta ancora molto impegnativo nonostante gli aiuti e la formazione. Io penso che sia una scelta di vita che possa dare ancora molte soddisfazioni. Vorrei ricordare alcune frasi che mi sono rimaste impresse e che ritengo importanti: «Chi entra in agricoltura deve ricordarsi che è ospite della natura, che produce cibo e noi siamo quello che mangiamo» Marco Gasparini III A

Non è scontato avere il privilegio di assistere a una lezione di storia dell’arte, in classe, con un illustre concittadino, l’architetto Mauro Severi. I nostri compagni di terza media lo hanno conosciuto, nell’ambito del progetto orientamento, incontrandolo nella Rocca di San Martino, di cui lui ha progettato il restauro. Ha raccontato il suo percorso scolastico e di vita, fornendo tanti spunti importanti per la lo-ro scelta della scuola superiore.

A noi ragazzi di seconda ha dedicato una lezione magistrale sulla storia del nostro paese. Di recente ha scritto un volume che ogni sanmartinese dovrebbe avere nella libreria di casa, dal titolo «Una capitale estense».

È un testo che mette in evidenza la ‘piccola capitale padana’, il nostro paese, con un notevole patrimonio di storia e architettura. Tante le informazioni che ci ha fornito, tra cui l’origine del nome di San Martino, da attribuirsi a un santo longobardo a cui fu dedicata la chiesa del paese; ‘in Rio’ deriva da un vecchio lago prosciugato, chiamato così in epoca antica. La storia del nostro borgo è molto lunga e va dal dominio di Carlo Magno a Matilde di Canossa, che estendevano i loro possedimenti da Verona e Viterbo, fino a Roma.

Severi ha menzionato anche un’altra famiglia che ha lasciato tracce governando il nostro paese: i Roberti da Tripoli. La posizione strategica di San Martino in Rio, fra Modena e Carpi, ha sempre reso il paese una terra molto desiderata. Nel corso del controllo Estense, la Rocca venne allargata e in seguito divenne proprietà del Comune. Severi ci ha ricordato poi che lui e i nostri nonni fecero le elementari proprio tra queste mura che oggi accolgono Comune, biblioteca, museo dell’Agricoltura, archivio Gualdi e pinacoteca Coppelli. Il restauro iniziò nel 1980 e per anni ci sono stati lavori che hanno consentito di raggiungere il risultato che oggi ammiriamo. Sarebbe bello anche per noi, in futuro, restituire qualcosa al nostro paese, come ha fatto l’architetto Severi per S. Martino: luogo che oltre ad avergli dato i natale lo ha motivato nel percorso di studi e nella professione.

Deva Bacchini, Daniela Corradini, Martina Guerra, Alessandro Melli, Singh Gurkirat II E

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