ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giulio Cesare di Savignano sul Rubicone (FC) - 2D, 3G

«In carcere c’è violenza e sofferenza»

Un ex detenuto ha raccontato la sua vita dietro alle sbarre agli studenti della scuola media Giulio Cesare di Savignano sul Rubicone

Martedì 21 novembre, gli studenti di diverse classi della Scuola secondaria di I grado «Giulio Cesare» di Savignano sul Rubicone, che ha aderito al progetto «Il carcere da dentro», hanno avuto l’opportunità di ascoltare direttamente dalla voce di Antonio, un ex detenuto, e di una guardia carceraria, che ha prestato servizio nel carcere di Forlì durante il periodo di detenzione di Antonio, com’è vivere all’interno di un carcere. L’incontro ha offerto uno sguardo inedito per gli alunni sull’esperienza vissuta dietro le mura penitenziarie. Antonio ha condiviso con gli studenti il suo percorso, rivelando di aver trascorso due anni e mezzo in carcere a causa di una rapina compiuta presso un ufficio postale, utilizzando una pistola giocattolo, in quanto, rimasto senza lavoro, non sapeva come pagare le bollette. Più volte Antonio ha sottolineato e avvertito i ragazzi che si può finire in carcere anche banalmente, se si agisce senza pensare alle conseguenze.

Fare un errore è facilissimo, ripetere l’errore è ancora più facile. Difficile è uscirne e cambiare. Comunque è sempre questione di scelte. Profondamente pentito dell’atto commesso, la sua buona condotta gli ha consentito di ottenere un rilascio anticipato. Durante la detenzione, Antonio è stato testimone di situazioni angoscianti. Ha raccontato di persone disperate, come alcuni detenuti che avevano tentato il suicidio a causa della solitudine e della sofferenza per la separazione dalla famiglia e dagli affetti.

Pur essendoci carcerati che conducevano la loro detenzione in modo pacifico e rispettoso delle regole, si verificavano spesso liti e aggressioni e Antonio ha anche vissuto situazioni di estrema violenza, trovandosi talvolta coinvolto come vittima. La sua testimonianza si è fatta particolarmente toccante quando ha rivelato di essere stato oggetto di un tentativo di linciaggio notturno da parte dei suoi compagni di cella. Per fortuna, è riuscito a liberarsi e a farsi cambiare cella senza rivelare il motivo della sua richiesta e senza denunciare i suoi aggressori, consapevole che dire la verità su quanto accaduto avrebbe potuto costargli la vita.

In prigione vi sono tante regole non scritte, tra queste c’è il divieto di fare la «spia», poiché c’è il rischio di pagare poi un prezzo amaro per quella scelta, in ambienti privi di sorveglianza come bagni e scale. In carcere bisogna quindi fare i conti con l’omertà e la mancanza di privacy oltre alla perdita della libertà.

Antonio ha anche raccontato delle difficoltà emotive legate alle rare chiamate con i suoi cari, avendo la possibilità di contattare i familiari solo una volta alla settimana. Inoltre doveva fare una dolorosa scelta tra telefonare alla madre o alla moglie. Durante le visite con la famiglia, una volta scaduto il tempo, per lui era sempre una sofferenza vedere il suo bambino piangere e implorare di far tornare il padre a casa. Le difficoltà, infatti, non riguardano solamente chi viene rinchiuso, ma coinvolgono l’intera famiglia e, inoltre, il ritorno nella società, dopo aver scontato una pena, non è affatto semplice, come ha spiegato Antonio, parlando della sua vita una volta uscito dal penitenziario.

Lorenzo Ciammaruconi 2^D

 

La scuola secondaria di primo grado «Giulio Cesare» si trova vicino al centro e a fianco della stazione ed è facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta o con l’autobus. Alle 8.10 si entra dal cancello, a destra c’è la palestra e a sinistra ci sono gli scalini o la rampa se qualcuno ne ha necessità, per entrare nell’atrio, dove ci sono macchinette per gli snack, fotocopiatrice e lo stanzino dei bidelli dove c’è tutto il necessario per curare le persone se si fanno male.

Più avanti c’è anche l’aula insegnanti. Tutte le classi sono dotate di Lim, computer e di una buona illuminazione e, per l’inverno, ci sono termosifoni che riscaldano l’aula per stare in un piacevole calduccio. La scuola è molto grande e contiene diverse aule per le attività laboratoriali, come l’Aula 3.0, dotata di Chromebook, banchi a isola con le ruote, Lim, apparecchi tecnologici per imparare a programmare, un microscopio e divanetti dove rilassarsi. È un’aula molto bella, molto colorata, inoltre è grande, luminosa e si trova al piano terra nell’ala ristrutturata con sistemi antisismici.

L’altra ala della scuola, in questo momento, sta subendo gli stessi lavori di ristrutturazione, ma fra un po’ di mesi si potrà accedere a tanti altri bellissimi laboratori. Ad esempio la falegnameria, il laboratorio di ceramica, di arte, di scienze e le aule per la mensa e la biblioteca.

L’ala in cui da poco sono terminati i lavori comprende l’aula di musica con tantissimi strumenti musicali di tutti i tipi, i bagni con l’asciugamani elettrico e la palestra. La palestra ha due spogliatoi e una stanza piena di oggetti per fare molti sport come palloni, cinesini, coni, canestri e porticine. La palestra non è grandissima, ma è un’ottima alternativa se piove perché, di solito, si va nel campo sportivo adiacente alla scuola che ha due porte da calcio e un vasto prato. Però da gennaio nelle due ore di motoria si prende il pulmino per andare al Seven, un centro sportivo dove si fa un torneo. Nel torneo si sfidano tutte le classi della scuola negli sport che il centro propone come arti marziali, nuoto, pallamano e beach tennis. Altri progetti che la scuola propone sono il Consiglio Comunale dei Ragazzi, e i progetti pomeridiani come recitazione con degli esperti o altre attività facoltative organizzate dai professori.

Ad esempio io in prima media ho partecipato al progetto «La Divina Savignano« in cui io e i miei compagni dovevamo parlare delle bellezze naturalistiche e culturali del nostro paese facendo una bella camminata. Personalmente l’ho trovato molto interessante e bello, però il mio progetto preferito è stato lo spettacolo tratto dal libro ’Vai all’Inferno, Dante!’ e messo in scena a maggio dello scorso anno. Noi alunni, insieme alla prof coordinatrice e al prof di materie scientifiche, ci siamo occupati di tutto: dalla stesura della sceneggiatura alla recitazione con oggetti di scena.

La scuola offre anche dei servizi pomeridiani come il doposcuola o la possibilità di fare il rientro mangiando in classe. Dopo pranzo, se il tempo è bello, si può andare fuori a giocare fino alla ripresa delle lezioni. Il rientro si fa solo se si sceglie inglese potenziato e quindi il tempo pieno. In questi anni mi sono trovato molto bene in questa scuola. I progetti, le attività che si svolgono con gli insegnanti e le gite di fine anno sono fantastici.

Andrea Fabbri, 3^ G

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