«Consigli utili per salvare il pianeta»
Il professor Blasetti ha parlato degli accorgimenti da usare: preferire le energie rinnovabili e i prodotti a km 0
Per le tre «Giornate delle Soft Skills-Orientamento», gli alunni e le alunne delle seconde hanno incontrato il professore Alessandro Blasetti dell’Università di Camerino che ha spiegato cosa accadrà al mondo se continuiamo a comportarci in modo irresponsabile e cosa potremmo fare per cercare di salvarlo. In un laboratorio sono stati trattati diversi temi, come il riscaldamento globale, i fossili e le energie sostenibili. Il professor Blasetti ci ha mostrato alcune immagini dove vengono mostrati gli ultimi ritrovamenti fossili che adesso sono conservati al Museo Scientifico di Camerino. Abbiamo visto l’immagine di un fossile di mandibola di una specie estinta di ippopotamo, quella di uno sciacallo dorato impagliato ed infine un piccolo pesce palla impagliato. Purtroppo il terremoto del 2016 ha causato gravi problemi all’edificio del museo, che per questo motivo è stato chiuso. Blasetti ed i suoi colleghi non si sono arresi e hanno «ricostruito» l’esposizione all’interno di un van realizzando un museo itinerante che hanno portato in giro per l’Italia. La mascotte del museo è un piccolo serpente di specie «falso corallo» che il professore custodiva in una borsa. Il rettile è stato accolto con stupore e curiosità da tutti noi. Il professore ci ha invitato a riflettere sul fatto che si possa salvare il pianeta con piccoli gesti, per esempio: ridurre gli sprechi d’acqua e porre attenzione negli acquisti degli alimenti e in particolar modo alla loro provenienza e alla industrializzazione preferendo i prodotti a km 0 per diminuire l’inquinamento dovuto ai trasporti. Ha anche mostrato come le energie sostenibili siano da preferire, attraverso l’uso dei pannelli solari, o sistemi più complessi che utilizzano l’idrogeno. A questo proposito ci ha fatto vedere un modellino di veicolo che si muoveva in avanti autonomamente, separando dall’acqua, contenuta in un piccolo serbatoio, ossigeno ed idrogeno. Il serbatoio era collegato a due tubicini, in uno saliva l’ossigeno e dall’altro scendeva l’idrogeno e poi viceversa. In questo modo la macchinina si spostava avanti. È stato molto interessante il laboratorio per le informazioni ricevute e perché abbiamo potuto toccare con le mani un serpente vivo. È importante affrontare oggi argomenti legati all’ambiente, considerando i grandi cambiamenti ai quali stiamo assistendo e il ruolo che gli esseri umani potrebbero svolgere per ridurne le conseguenze negative. Un ringraziamento particolare al professor Blasetti che con precisione ha saputo spiegarci aspetti anche complessi, riuscendo a suscitare con simpatia il nostro interesse.
Filippo Maria Salvucci, Leonardo Ludovici, Caterina Bellezze, Anna Gaglione, classe II D
Nella nostra scuola sono state organizzate tre «Giornate delle Soft Skills-Orientamento» così chiamate perché rivolte a promuovere quelle abilità «soffici» ma utili per conoscere se stessi, i propri talenti, le proprie aspirazioni e necessarie per vivere bene nel gruppo-classe e nel futuro ambiente di lavoro. Le classi seconde hanno anche partecipato al laboratorio proposto dalla professoressa Dellorso: il caviardage. Gli alunni e le alunne hanno potuto sperimentare questo «metodo alternativo di scrittura poetica». La 2ªD insieme alla 2ªG si è impegnata a creare due tipi di caviardage.
Il caviardage è una tecnica che consiste nel selezionare un testo di qualsiasi tipo, leggerlo con attenzione, individuare le parole che ci «ispirano» e con esse formare una frase poetica.
Bisogna cancellare le parole inutilizzate: l’importante è dare una forma a quello che cancelliamo. Nel realizzare le immagini ci si può far ispirare dal testo letto o fare delle sfumature. Nel primo tipo di caviardage, abbiamo strappato una pagina da un volume di un romanzo ed abbiamo evidenziato alcune parole che avevano richiamato la nostra attenzione, poi abbiamo cancellato le frasi inutilizzate, ottenendo delle parole sparse ben visibili, che abbiamo messe insieme per costruire la nostra poesia. Abbiamo poi ripetuto la stessa tecnica utilizzando come base versi o estratti da opere di Dante Alighieri. Stavolta abbiamo potuto colorare e creare disegni in libertà, lasciando ben visibili alcune parole, per noi più significative.
La professoressa Dellorso ci ha spiegato che è molto importante stimolare la creatività nei ragazzi, perché in questo modo li si aiuta a pensare in modo originale, a generare idee innovative e ad applicare approcci nuovi alla risoluzione dei problemi.
Questa soft skill contribuisce allo sviluppo di menti flessibili e stimola la curiosità nell’apprendimento. Inoltre aiuta i ragazzi e le ragazze ad acquisire fiducia in se stessi e nelle proprie scelte, comprendendo così anche meglio le idee e le scelte degli altri.
Sara Farabollini, Asia Rossi, Azzurra Marcolini ed Emily Paoli Martorelli
Nelle «Giornate delle Soft Skills-Orientamento», Lorenzo Migliorelli, istruttore di difesa personale, coadiuvato da Elisa Migliorelli, ci ha fatto riflettere sui comportamenti idonei ad evitare situazioni pericolose e, dove ciò non fosse possibile, sulle strategie utili per difendersi. Migliorelli ha ideato un metodo nuovo denominato SDS -Secure Defense Systeme ha scritto un libro sull’argomento. Ci hanno detto che bisogna imparare a controllare le emozioni in modo da evitare conflitti e scontri. Ci hanno insegnato a distinguere le emozioni primarie, come la rabbia, da quelle secondarie, come l’ansia o il disgusto; che le reazioni vanno gestite con calma e responsabilità e che l’uso della violenza va sempre rifiutata. Per questo è bene evitare urti diretti e spostarsi per evitare di ricevere colpi piuttosto che affrontare lo scontro e rispondere con altri colpi. Non dobbiamo però mostrare paura perché altrimenti l’aggressore diventa più pericoloso. Questo non vuol dire che conviene subire in silenzio, ma che bisogna evitare l’impatto e trovare altri modi per dirimere un conflitto e nel caso rivolgerci ad adulti o alla Polizia. Ci hanno detto che dobbiamo fare attenzione alle relazioni tossiche, cioè possessive ed esclusive, perché la gelosia può sfociare in forme aggressive. Oltre alla violenza fisica, molto pericolosa è quella verbale, in particolare quando assume la forma della minaccia. In questo caso noi ragazzi veniamo ricattati e ci sentiamo in pericolo, abbiamo paura delle conseguenze e così decidiamo di non denunciare. Invece dobbiamo denunciare la minaccia ricevuta ed evitare nel futuro contatti con quella persona. Dopo aver sviluppato quest’aspetto più psicologico, Lorenzo ed Elisa ci hanno mostrato come poterci difendere.
Classe II B