Sinner, umiltà e determinazione
A soli 22 anni è diventato un esempio per i tanti giovani tennisti anche per le sue qualità umane

Il mondo del tennis è sempre alla ricerca di nuove stelle destinate a dominare le classifiche mondiali e a catturare l’attenzione degli appassionati di questo sport. In questa costante ricerca di talenti emergenti, un nome che risuona sempre di più è quello di Jannik Sinner, giovane tennista italiano che ha rapidamente conquistato il cuore degli appassionati di tutto il mondo con il suo gioco eccezionale e la sua determinazione inarrestabile. Nato il 16 agosto 2001 a San Candido, in Italia, Jannik ha dimostrato fin da giovane un talento straordinario per il tennis.
Cresciuto tra le meravigliose montagne delle Dolomiti, ha iniziato a giocare a tennis all’età di sette anni e da allora la sua ascesa è stata costante e impressionante.
Il suo stile di gioco, caratterizzato da potenza, precisione e da una capacità straordinaria di adattamento alle diverse superfici, lo ha reso un avversario temibile per i più grandi nomi del tennis mondiale. Dopo aver ottenuto successi significativi nei tornei giovanili, Sinner ha fatto il suo ingresso tra i professionisti nel 2018. Nel 2019 ha vinto il premio come «ATP Newcomer of the Year», confermando di essere una giovane promessa. Il2020 è stato un anno di svolta per Jannik, che ha conquistato il suo primo titolo ATP a Sofia e ha raggiunto la finale del torneo di Parigi-Bercy, diventando il più giovane finalista di un torneo ATP 500 dal 2007. La sua scalata continua nel 2021, quando ha raggiunto la prima semifinale di un torneo del Grande Slam agli Australian Open. Mentre il 2023e il 2024 sono stati gli anni della gloria per Jannik, che ha perso la finale delle ATP Finals di Torino, e vinto la Coppa Davis con la maglia azzurra e gli Australian Open, diventando numero 3 del ranking ATP (ora è secondo dopo la vittoria a Miami).
Ma non è solo il suo talento tennistico a distinguere Sinner dagli altri giovani giocatori. La sua maturità, la sua determinazione e la sua umiltà lo rendono un modello per i giovani aspiranti tennisti di tutto il mondo. Sempre rispettoso nei confronti degli avversari e dei fan, Sinner ha dimostrato di avere non solo le abilità tecniche necessarie per raggiungere i vertici del tennis mondiale, ma anche le qualità umane che lo renderanno un campione ammirato e rispettato da tutti. Il futuro di Jannik sembra brillante e pieno di promesse, con l’obiettivo di arrivare al numero 1 del ranking. I suoi fan non vedono l’ora di seguire da vicino il percorso straordinario di questo giovane campione destinato a lasciare un’impronta indelebile nella storia del tennis.
Matteo Angiolani e Mattias Cantiani
Mentre il fair play di Jannik Sinner ha conquistato ormai da tempo il mondo dello sport, violenza e storture continuano a primeggiare soprattutto a livello calcistico. In questo senso, basterebbe ricordare i diciotto mesi di squalifica che la Lega del calcio ha rifilato di recente al campo sportivo Diana dell’Osimana. La violenza negli stadi rappresenta un problema che danneggia non solo l’integrità di uno sport, ma anche il benessere di chi partecipa agli eventi sportivi. Spesso vediamo immagini di tifosi incontrollati che si scagliano sugli avversari, su arbitri e su altri spettatori e purtroppo questi fatti stanno di-ventando sempre più comuni.
Le cause della violenza negli stadi sono diverse: spesso nascono dei conflitti accesi tra la tifoseria, a volte sono dovute all’abuso di alcol e stupefacenti durante una partita, altre volte assistiamo anche a episodi di razzismo nei confronti dei giocatori di colore. Non appena toccano il pallone vengono pesantemente attaccati e insultati dai tifosi delle tribune avversarie.
Indipendentemente dalle cause, le autorità devono però adottare misure di sicurezza per fermare questo fenomeno. Inoltre per prevenire la violenza negli stadi c’è anche la necessità di educare i tifosi alla tolleranza, al rispetto e ai valori dello sport in modo da restaurare un ambiente pacifico e inclusivo durante le partite. Come esempio possiamo prendere il giocatore di tennis Jannik Sinner che con la sua dedizione e lealtà rappresenta l’esatto opposto di questa violenza, infatti la sua crescita è stata segnata da sacrifici, lealtà e amicizia. Jannik è ormai un punto di riferimento per molti e come atleta inoltre ha il potere di ispirare e promuovere un ambiente di rispetto e fair play, contribuendo cosi a far diminuire i casi di violenza e le critiche verso avversari, arbitri e altri spettatori. In conclusione la violenza negli stadi rappresenta una costante minaccia per lo sport e per la sicurezza dei partecipanti.
Affrontare questo problema richiede un impegno collettivo, sia da parte degli spettatori che dei giocatori come Sinner. Bisogna far capire che lo sport in generale va oltre i punti o le vittorie, ma riguarda anche il rispetto e la lealtà verso gli altri e la costruzione di un ambiente di rispetto e fair play per tutti i partecipanti.
Maria Ferraiuolo e Camilla Palombi
Jannik Sinner ormai è conosciuto da tutti, ma non solo per le sue splendide vittorie, anche per la sua sportività. In questi anni Jannik ha sempre confermato di avere molto rispetto nei confronti degli avversari, a volte anche concedendo punti contestati.
Nonostante la giovane età, ha dimostrato più volte quanto tenga ai veri valori dello sport. Ci sono molti esempi di sportività di Jannik, ma i principali sono tre.
Il primo durante il torneo di Cincinnati 2022, in cui il tennista italiano concesse un punto e un game, riferendo all’arbitro che il servizio dell’avversario Kokkinakis era finito dentro il campo. Il secondo, sempre lo stesso anno, quando durante una partita ad Umago, contro Jaume Munar, Sinner toccò senza accorgersene la rete con la racchetta. Il direttore di gara non aveva visto, ma era stato proprio Jannik ad ammettere il fallo, concedendo il punto all’avversario spagnolo.
Questi due atti di sportività, l’hanno portato a vincere il premio WeFairPlay, che mette in risalto il lato migliore dello sport, quello del gioco corretto. Il terzo esempio di sportività di Sinner risale agli Australian Open di quest’anno, in cui Il tennista italiano, protagonista non solo per la grande vittoria, durante una pausa a causa dello squillo del telefono di uno spettatore, ha chiesto all’avversario De Jong di ripetere il servizio, sbagliato per via del suono del cellulare. Jannik in questo momento è il migliore esempio di fair play degli ultimi anni.
Leonardo Binci, Luca Montesi e Nicola Papa