ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Social network? Sì, ma in modo responsabile

Due ragazze della classe 3^ C della scuola media ‘Europa’ di Faenza parlano dei contenuti di un laboratorio sulla ‘digital reputation’

Si è concluso il laboratorio ‘Digital reputation’, tenutosi nell’aula magna della scuola statale media ‘Europa’ di Faenza, durante le ultime due ore del giovedì per tre settimane consecutive. Questo laboratorio è stato organizzato per gli alunni della classe 3^ C dalla prof di lettere Giulia Zaniboni insieme agli esperti dell’Informagiovani e a Michele Piga, psicologo digitale. Il laboratorio ha come scopo quello di insegnare ai ragazzi che cosa sia la reputazione digitale e come utilizzare con consapevolezza i social.

Durante il primo incontro, che si è tenuto il 14 ottobre, gli esperti hanno subito deciso di spiegare ai ragazzi il significato di reputazione digitale, ovvero come gli altri ci vedono sui social e come noi vogliamo essere visti. É stata mostrata ai ragazzi un’immagine ‘photoshoppata’ (cosiddetto ‘bamboccio’) che veicola un forte messaggio: rappresenta un neonato che testimonia, attraverso un bacio, tutto il suo amore per il cellulare, mentre trascura i giochi adatti alla sua età, come un piccolo orsacchiotto di peluche, ormai relegato alle sue spalle. Tutto ciò, però, come hanno giustamente fatto notare gli esperti, non rappresenta solo il neonato, ma simboleggia tutta la popolazione mondiale nel suo amore per internet. Per attirare ancora di più l’attenzione dei ragazzi, sono stati mostrati loro tre video, con lo scopo di trasmettere altri messaggi importanti. Il primo video voleva essere un esempio di come i dati personali condivisi sui social possano essere visti e utilizzati da chiunque. Il secondo video fa capire agli alunni come quello che viene postato sui social possa essere visto da tutti e non sia quindi più in mano nostra e sotto il nostro controllo. Infine il terzo video (preso dalla serie ‘Black Mirror’) è un esempio di come i ‘like’ e le visualizzazioni ottenute sui social possano influenzare le relazioni con gli altri. Tanti concetti importanti e su cui riflettere in sole due ore. L’incontro successivo è servito ai ragazzi per confrontarsi con gli esperti in merito a due schede consegnate in classe dalla prof, che trattavano la vita online e offline degli adolescenti. Questa attività è servita agli alunni della 3^ C per capire come sia facile scegliere cosa condividere con gli altri e come sia invece difficile capire cosa gli altri pensino di noi e cosa noi pensiamo di noi stessi.

Il momento di confronto finale è servito per realizzare una mappa divisa per colori e argomenti (haters, privacy, salute, fake news e dipendenza tempo) nella quale sono poi stati inseriti aspetti positivi e negativi dell’avere i social. Sono state due ore passate molto velocemente perché, quando bisogna confrontarsi su argomenti attuali, i giovani hanno sempre qualcosa da dire. Il 28 ottobre è stato l’ultimo incontro insieme agli esperti, ma ad aspettare i ragazzi in aula magna non c’era più lo psicologo digitale, bensì una tirocinante che avrebbe aiutato nella realizzazione di un video da mostrare ai ragazzi delle classi prime. Per realizzare il breve spot la classe è stata divisa in gruppi a seconda dei temi, ai quali sono però stati aggiunti anche logistica e introduzione. Ogni categoria è stata fondamentale nella realizzazione del video; la logistica si è occupata delle riprese e dell’ordine di entrata in scena, il secondo gruppo (l’introduzione) ha spiegato il fine del laboratorio e i ragazzi restanti si sono occupati di approfondire ciascun argomento inerente ai social. La seconda registrazione è quella che sarà mostrata alle classi prime durante alcuni incontri che avverranno nelle prossime settimane. Si spera vivamente che il laboratorio sia stata un’occasione per i ragazzi di acquisire una maggiore consapevolezza su quello che si posta, si fa e si dice sui social.

Giulia Rossi e Anna Nobili, classe 3^ C

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