ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Con lo sport ho superato la perdita delle gambe»

Gli studenti incontrano Omar Bortolacelli, vittima di un incidente sul lavoro: «Ora vado in modo, a cavallo e faccio immersioni»

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Omar Bortolacelli, 37 anni di Sant’Agata, dipendente della Fondazione Catis e collaboratore del 118. Dieci anni fa, a causa di un incidente sul lavoro, Omar ha perso l’uso delle gambe, ma mai la voglia di vivere. Lo sport è stato la sua rinascita.

Ci racconti com’era la sua vita prima dell’incidente e cosa le è successo.

«Prima che tutto accadesse, avevo un lavoro e collaboravo con il 118. Una notte un mio collega si è addormentato sul volante a causa della stanchezza, provocando un grave incidente.

L’incidente mi ha causato una rottura al midollo spinale, motivo per cui sono paralizzato in sedia a rotelle».

Come si è sentito quando ha scoperto di aver perso l’uso delle gambe? «Inizialmente ero molto arrabbiato, non volevo parlare con nessuno e mi sono isolato da tutti: non volevo rimanere per sempre su una sedia a rotelle. Poi ho accettato l’accaduto e ho preso coraggio: ho smesso di pensare alle cose che non potevo più fare e ho cominciato a fare tanti sport, come il motociclismo, l’equitazione, la scherma e le immersioni subacquee. Mi sono reso conto di quanto lo sport sia importante nella vita di ognuno di noi. Per quanto riguarda il mio lavoro, adesso prendo le chiamate di chi ha bisogno delle ambulanze».

Quali modifiche sono state apportate alla sua casa per renderla accessibile alla sedia a rotelle? «Casa mia è stata progettata apposta per me, in modo da soddisfare le mie necessità: i mobili della cucina sono cavi, in modo che io possa cucinare da seduto. Tutti gli spazi sono abbastanza grandi, così che io riesca a passare senza problemi. Le porte sono scorrevoli e con le maniglie basse, anche il garage di casa mia è abbastanza spazioso, così che io possa girare intorno alla mia macchina in sedia a rotelle».

E la sua auto, quali caratteristiche ha? «La mia auto è abbastanza spaziosa perché ci deve poter entrare anche la mia carrozzina; il freno e l’acceleratore sono fatti in modo tale che io li possa usare con le mani. Inoltre, per guidare nelle mie condizioni, ho dovuto prendere una patente speciale».

Lei ama viaggiare. Quali sono secondo lei i Paesi con la migliore accessibilità per le persone disabili? «Sicuramente da questo punto di vista uno tra i Paesi più avanzati è la Spagna: a Barcellona le strade sono ben curate, facilmente attraversabili da una persona in sedia a rotelle e gli alberghi ben attrezzati per ogni necessità».

Classe 3C: Alesia Enachi, Sofia Falini, Andrea Frontini, Luo Xi Hu, Danylo Korniichuk, Giovanna Tumini, Mario Trombino, Nicolas Vannini. Prof.ssa Camilla De Rossi

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