ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Il Covid ha stravolto la vita in classe

Ci sono rimasti solo gli sguardi perché il contatto è vietato. le mascherine sanno tutto di noi: sbuffi e sorrisi

Andare a scuola è stato sempre molto difficile per gli studenti sin dai tempi dell’antica Grecia e dell’antica Roma, ma con l’arrivo del Covid-19, con cui conviviamo da due anni, essere uno studente modello è diventata davvero un’impresa impossibile. Sfidiamo chiunque a stare fermi per cinque ore nella nostra postazione indossando mascherine che sono diventate le nostre confidenti, sanno ormai tutto di noi, conoscono i nostri sbuffi, le nostre risate, le nostre marachelle.

Non parliamo poi del distanziamento durante la ricreazione, dei mancati baci e abbracci che eravamo soliti scambiarci. Gesti banali, ma fondamentali per la nostra crescita che ci mancano tanto. Ci sono rimasti solo gli sguardi perché ogni contatto è severamente vietato. Ci manca anche il gusto di chiedere al nostro compagno il materiale scolastico dimenticato o il poter condividere la merenda durante la ricreazione. Non parliamo poi l’essere controllati del Green pass per andare a praticare sport, mangiare in un ristorante ecc. Questa pandemia ci ha tolto inoltre i momenti più belli e costruttivi come le gite, i laboratori, la ‘Settimana Integrativa’. Ogni mattina, la nostra routine quotidiana è diventata accendere il computer, controllare mail e registro elettronico. E a parlare della Dad, le complessità aumentano. In didattica a distanza non ci sono i compagni, manca la complicità fra gli amici dentro la scuola, stare attenti alle lezioni è più difficile, e tra un salto della connessione e un blocco del computer si va fuori di testa.

Tutto questo ha sconvolto in modo significativo la nostra vita da studenti e quella lavorativa dei nostri genitori, di conseguenza aumenta l’isolamento dei ragazzi con il rinchiudersi in camera e passare ore su internet con l’assenza di contatti fisici, hanno costruito un contesto che impedisce la comunicazione e l’interazione di noi studenti con i nostri coetanei.

La mancanza che abbiamo sentito di più è stata il rapporto tra professori e alunni, la loro pacca sulla spalla, la loro stretta di mano, il loro passare tra i banchi a controllare i nostri quadernoni. Ci è dispiaciuto in questi due anni non fare i laboratori ed i lavori di gruppo che sono stati svolti negli scorsi anni con altre classi. Se è vero che: ‘La scuola è fatta di persone e senza di esse non può definirsi tale’, noi aggiungiamo che è fatta anche di complicità di sguardi e di contatti.

Votazioni CHIUSE
Voti: 0

Pagina in concorso