ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

La lotta dei «bambini di strada»

Senza famiglia e casa, vivono ai margini della società: nel mondo potrebbero essere tra i 100 e i 150 milioni

Vivono per strada, in edifici disabitati, fuori dalle stazioni, sotto i ponti, dormono dove capita sui marciapiedi o nelle fogne, i loro corpi rosicchiati da sporcizia e parassiti sono coperti di stracci, nella maggior parte dei casi non hanno i soldi neanche per un pezzo di pane. In Colombia li chiamano «Gamines de la calle», in Brasile «Meninos de rua», in Kenia «Enfants de la rue».

Cambia il modo di definirli, ma la gravità del problema resta la stessa. Sono bambini ai margini della società, senza famiglia, senza casa, abbandonati, discriminati, costretti a lottare per sopravvivere. Quello dei bambini di strada è un fenomeno prevalentemente urbano, caratteristico delle grandi città e dei Paesi in via di sviluppo ma sempre più rilevante anche nelle periferie e nei centri urbani del mondo industrializzato, a causa soprattutto dei processi migratori. Spesso sono i genitori a mandare i bambini in strada a lavorare, perché possano contribuire al reddito familiare.

L’Unicef distingue i bambini sulla strada (street-working children), quelli che trascorrono la giornata per strada e la sera rientrano a casa e i bambini di strada (street-living children) che non hanno una famiglia o una casa. Secondo gli organismi internazionali i bambini di strada nel mondo potrebbero essere tra i 100 e i 150 milioni, un fenomeno in crescita nelle metropoli e nelle periferie delle principali città di Asia, Africa e America Latina. Il dato non è preciso perché se i bambini di strada sono tra quelli fisicamente più visibili, sono per assurdo anche i più invisibili, ignorati dalla gente, dall’interesse dei mass media sfuggono alle statistiche e ai censimenti. La vita sulla strada nasconde numerosi pericoli: sfruttamento, abusi, violenza.

Le ragazze spesso sono costrette a prostituirsi, esponendosi al rischio di violenze sessuali e di contagio con l’HIV. Molti bambini hanno problemi di salute, specialmente alle vie respiratorie a causa delle giornate trascorse respirando gas di scarico e delle notti al freddo, o infezioni gastrointestinali per mancanza di acqua potabile. Per sopravvivere si organizzano in gruppi e frequentano luoghi di grande passaggio, per avere più possibilità di guadagno mediante furti. Poiché sulla strada vige la legge del più forte, sono violenti e rissosi. Per fermare i morsi della fame, i dolori e il freddo, spesso utilizzano droghe sintetiche dannose per l’organismo.

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