ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Cancro, io ti boccio». Studenti in prima linea

Con la vendita di marmellata e miele abbiamo raccolto oltre 1000 euro da destinare all’Airc. Un’esperienza davvero importante

Anche quest’anno la nostra scuola, la secondaria di primo grado Brancati, ha aderito con entusiasmo al progetto ‘Cancro io ti boccio’, promosso dalla Fondazione Airc (Associazione italiana Ricerca contro il Cancro) nata nel 1965. Il 28 e 29 gennaio, grazie al coordinamento della nostra professoressa di Matematica e Scienze, abbiamo allestito dei punti vendita di marmellate e miele biologici nei corridoi della scuola. Ognuno di noi, munito di una pettorina colorata, ha avuto un preciso compito: chi consegnava i barattoli, chi faceva ricevute, chi ritirava i soldi e dava il resto. Alunni, insegnanti, collaboratori scolastici hanno contribuito alla buona riuscita del progetto, acquistando volentieri i prodotti, sapendo che il ricavato sarebbe andato in beneficenza. Abbiamo venduto in totale due centinaia di barattoli tra miele millefiori e marmellate BIO di arance e la professoressa ci ha comunicato che quest’anno è stato molto proficuo perché abbiamo raccolto in tutto 1130 euro! E’ stata un’esperienza importante perché abbiamo compreso l’importanza dei piccoli gesti. Un piccolo gesto spesso porta un sorriso e può fare tanto.

Noi ragazzi spesso siamo portati a “pensare ad altro” ma riconosciamo l’importanza di essere sensibilizzati alla solidarietà e di conoscere il mondo del volontariato. Partecipare al progetto “Cancro io ti boccio” ci è servito anche perché abbiamo avuto modo di riflettere su stili di vita salutari, come quello di alimentarci in modo corretto mangiando molta frutta e verdura, e per capire l’importanza della ricerca scientifica che può aiutare a trovare cure più efficaci per salvare sempre più vite e vincere finalmente la battaglia contro il cancro. E’ stata una iniziativa di cui ovviamente abbiamo parlato anche a casa, alle nostre famiglie, che abbiamo coinvolto. Alla fine siamo stati molto soddisfatti di aver potuto fare qualcosa di piccolo ma di importante, perchè si sa che tante gocce compongono un mare. E chissà poi che in futuro qualcuno di noi non diventi proprio un ricercatore presso un laboratorio, un ospedale, un’università!

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