ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Cyberwar, la guerra passa dal web

Diverse le azioni messe in campo dal gruppo di hacker ’Anonymous’ per bloccare l’attacco russo

Esistono oggi armi più potenti di un carro armato per fermare l’avanzata dell’esercito russo.

Sono i media, i social network, il web, ecc. È una battaglia che fa meno rumore quella che si combatte tra mezzi di comunicazione di massa e reti informatiche, ma altrettanto dirompente. Il 1° marzo alcune immagini televisive hanno mostrato il presidente bielorusso Lukashenko tenere un briefing ai suoi ministri per illustrare loro l’avanzata russa in Ucraina. Il video, ribalzato poi sui social, ha suscitato la curiosità di molte persone che non hanno potuto non notare l’elemento estraneo alle spalle del capo di stato bielorusso. Difatti nella mappa con indicate le direttrici dell’offensiva russa, si intravedono anche alcune frecce sulla Transnistria, zona filorussa ma in territorio moldavo. Che Putin abbia in mente di invadere anche la Moldavia? Ancora ci sono poche informazioni ma possiamo ipotizzare che la Russia voglia allargare il suo dominio sull’Europa orientale. In tal caso Lukashenko avrebbe svelato piani russi ancora rimasti inespressi. Un’ingenuità – o forse un bluff di Putin? – diffusa e amplificata dai media.

Il 2 marzo, a una settimana dall’inizio del conflitto in Ucraina, leggiamo sui quotidiani che il gruppo di hacker Anonymous ha pubblicato sul proprio profilo Twitter alcuni dati che rivelerebbero i piani d’invasione russa in Ucraina. Cos’è Anonymous? Un movimento decentralizzato di “hacktivismo” che attraverso proteste sociali e attacchi informatici si è speso contro i poteri forti a favore della libertà di espressione. Non sappiamo chi ci sia dietro la nota maschera di Guy Fawkes con la quale si identifica il gruppo, ma un ex componente si è da alcuni giorni fatto avanti dicendo la sua. Ludovico Loreti, nato a Imola e tutt’oggi impegnato nel campo della sicurezza informatica, ha affermato: «Non mi sarei mai aspettato che Anonymous riuscisse ad intercettare le radiofrequenze dell’esercito. Sono stati due attacchi molto più grandi di quelli che avrei immaginato». Il movimento si è dunque schierato con il popolo ucraino e ha minacciato di attaccare attraverso «attacchi informatici senza precedenti» le infrastrutture russe. La guerra che si sta combattendo trova nuovi fronti nei software e nelle informazioni che viaggiano sul web, trova energie e strategie nei social e nei media. Che una di queste armi risulti determinante per la fine del conflitto?

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