ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Gatti abbandonati, ma c’è chi li cura

Purtroppo sono tanti quelli che vivono in condizioni precarie, a Jesi ecco i volontari di «Quattro baffi»

Non tutti i gatti sono fortunati.

C’è anche chi li abbandona appena nati, da cuccioli, perché malati o non hanno più spazio in casa per loro.

I cuccioli più fortunati finiscono nel gattile, altrimenti possono morire di fame o sotto un’auto.

Per fortuna c’è chi si occupa di loro e chi li adotta, per dargli una famiglia. I gatti randagi sono un problema di cui non si parla tanto invece è giusto farlo. È importante adottarli e salvarli dalla strada. Anche a Jesi ci sono associazioni che si occupano di questi gatti e dei cuccioli in generale. Come «Quattro baffi», in città; nelle Marche ci sono il gattile «il Rifugio«, l’associazione «Amici del Gatto Randagio», il Gattile del Comune di Civitanova e molti altri.

Selly Buffarini è la vicepresidente della struttura di Jesi. «Il nostro – precisa – non è un gattile ma un rifugio privato. Abbiamo 60 colonie feline, e fino a 40 gatti per ogni colonia. Una colonia è un gruppo di gatti in una zona libera, che non si trova dentro un rifugio, riconosciuta dal comune. Siamo 10 volontari e ci occupiamo dei gatti delle colonie feline, della distribuzione del cibo, delle cure, della sterilizzazione e dei rifugi. In una giornata ci occupiamo della distribuzione del cibo e delle cure, sterilizziamo i gatti, curiamo quelli malati, riceviamo chiamate dai cittadini che magari trovano dei cuccioli abbandonati e non hanno spazio in casa per tenerli. Questo posto non è finanziato dal Comune e tutte le cure, il cibo e l’affitto li paghiamo noi anche con le donazioni dei cittadini. Per diventare volontari si deve avere passione verso i gatti, tempo libero e bisogna essere maggiorenni. L’abbandono dei gatti è contro la legge e andrebbe punito in modo serio».

Francesca Galeazzi è una volontaria nel gattile di Bologna: «Mi prendo cura dei gatti abbandonati. Mia, una mia gattina, ha una malformazione sulla spina dorsale, Zara cammina male per la zampina, Sophie ha la coda tagliata, Tomy gli occhi un po’ velatini. L’abbandono dei gatti è una cosa molto brutta, noi volontari li curiamo e li salviamo dalla strada. Il non avere spazio è una scusa: io vivo in una casa piccola e ho otto gatti. I gatti non sono pacchi da abbandonare. Chi abbandona gli animali non è degno di essere chiamato persona. Ora abbiamo quattro gatti fissi più alcuni che continuiamo a salvare dalla strada.

Per adottare un gatto diamo consigli, soprattutto di fare attenzione alle case e, nei primi giorni, ai balconi. È importante sterilizzarli gatti per arginare il randagismo».

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