ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«In fuga dalla guerra: ora ci sentiamo a casa»

La quattordicenne Anastasia è arrivata con madre e fratello da Dnipro: siamo ospiti di una famiglia ucraina che vive da tempo ad Apiro

Il mondo è sconvolto dalla guerra tra Russia e Ucraina. È impensabile che una cosa del genere possa accadere nel 2022. Sembra quasi essere tornati indietro nel tempo. Ciò che studiamo a scuola serve per farci riflettere e dimostrare che certi eventi non si devono ripetere per il bene della comunità. E allora ci chiediamo il perché. Non sono bastati due anni difficili, durante i quali abbiamo combattuto una guerra, sicuramente diversa, ma pur sempre difficile e insidiosa? Non sono bastati l’adattamento a un nuovo stile di vita, a regole che cambiavano di giorno in giorno, e la paura di abbracciarsi o la possibilità di non giocare più insieme? Ora che tutto sembrava avviarsi verso un ritorno alla normalità, si apre una nuova ferita. Sì, perché nonostante la lontananza fisica, tutti noi siamo vicini alle popolazioni che stanno soffrendo a causa della guerra. A quelle mamme e a quei bambini che stanno scappando lasciando le loro case, la loro vita in cerca di salvezza. A quegli uomini che hanno dovuto lasciare il lavoro perché chiamati alle armi. È dura da accettare e difficile da credere che nel 2022 dobbiamo ancora combattere. Abbiamo studiato la Prima guerra mondiale e ci stiamo avvicinando alla Seconda, cercando di comprende-re le irrazionalità che hanno portato a determinati atti e gesti.

Ora dobbiamo essere bravi noi per fare in modo che ciò non accada più, per far sì che la storia non si ripeta.
Nicole Mazzieri 3ª A
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Nella nostra scuola, da quando è scoppiata la guerra fra Russia e Ucraina, sono arrivati due fratelli ucraini, di cui una, Anastasia, 14 anni, è stata inserita nella nostra classe 2ªB. Pur non parlando all’inizio affatto l’italiano, l’abbiamo intervistata con l’aiuto di Google Traduttore.

Il viaggio che hai compiuto dall’Ucraina in Italia: come è stato organizzato? Come lo hai vissuto? «Sono arrivata in treno, è stato un lungo viaggio, abbiamo attraversato l’Ungheria e l’Austria prima di arrivare in Italia».

Con chi sei venuta da noi? «Con mia madre e mio fratello di 12 anni. Durante il viaggio abbiamo incontrato dei nostri parenti con cui siamo arrivati qui».

Dove vivi ora? E con chi? «Abito in una casa nella quale siamo stati ospitati da una coppia di origine ucraina che vive da tempo ad Apiro».

Come era la tua vita in Ucraina? «La mia città è Dnipro: lì andavo a scuola e facevo sport come pallavolo e basket».

Come ti trovi in Italia? «Abbiamo avuto un’accoglienza calorosa e molto bella. Qui mi trovo bene».

Ti è piaciuta la giornata di accoglienza organizzata per voi dalla Pro Loco di Apiro? «Certo, è stata molto carina».

Come ti senti ora emotivamente? «Tranquilla e al sicuro».

Vorresti tornare in Ucraina o no? Perché? «Al momento no, perché mia mamma non pensa che sia opportuno rientrare nel nostro Paese».
Gli alunni della 2ª B

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