I panini speciali di Reponi, abbinamenti ricercati e qualità
Dopo l’incontro gastronomico, gli studenti hanno cambiato la loro visione sul cibo: «Ora siamo più attenti alla provenienza, ci sentiamo anche noi un po’ Masterchef»

«La qualità del cibo è la qualità della vita» dice Lidia Bastianich.
Noi della 2°E delle scuole Paoli di Modena non lo sappiamo: mangiamo e basta e non ci facciamo troppi problemi, perché potrebbero nascere questioni diplomatiche in famiglia e questo vorremmo evitarlo. Da quando abbiamo incontrato Daniele Reponi, il Non-Chef conosciuto per i suoi splendidi panini, abbiamo cambiato l’attenzione con cui selezioniamo i prodotti. Non solo salame e formaggio buttati a caso nel pane: ora guardiamo la qualità, la provenienza, l’abbinamento dei sapori, insomma, ci sentiamo un po’ MasterChef anche noi. La sua prima esperienza da oste (come gli piace farsi definire) è stata a Nonantola, all’Antica Trattoria della Partecipanza, in seguito a Zocca all’Acqua Solforosa e poi a Guiglia all’Osteria Vecchia, dove ha capito che quella vita era perfetta per lui. Tornato a Modena, ha iniziato a fare i panini da Generi Alimentari Da Panino. La ricerca e la scelta dei prodotti è una parte fondamentale della creazione del panino: sarebbe un’offesa per lui in primis, ma poi anche per i suoi clienti e per il suo lavoro, che se no lo svilirebbe. Per Reponi è divertente ricercare i prodotti adeguati, perché i produttori da cuiva gli spiegano anche tutta la storia che c’è dietro ad un prosciutto, ad un’insalata e ad un pomodoro, anche per questo lui preferisce utilizzare i prodotti a marchio DOP. Daniele si è poi legato all’associazione Slow Food, che tutela i veri ingredienti del cibo.
Per riconoscere un prodotto buono il metodo migliore è usare il palato, che va costantemente allenato, anche se va tenuto conto della soggettività di ciascuno. La regola fondamentale di Reponi è l’equilibrio tra i vari ingredienti presenti nel panino: secondo lui in cucina non bisogna solo guardare agli abbinamenti, ma saper usare soprattutto la chimica. Viaggiare per lui è un mezzo per scoprire la cultura culinaria sparsa nei vari stati e nelle varie regioni italiane e quindi significa apprendere continuamente nuove ricette, che andranno poi rielaborate, fino ad entrare nei suoi panini. Internet diventa uno strumento fondamentale per la ricerca dei prodotti delle attività locali, per essere sicuro che la qualità sia migliore di quella della grande distribuzione e per recarsi personalmente sul luogo dove appurare l’effettiva genuinità della merce offertagli. Dopo questa procedura Daniele può cominciare a metterli nei suoi speciali panini e noi siamo pronti ad assaggiarli.
Classe 2^E scuole medie Paoli
Spesso ci si confronta sulla qualità di un prodotto, ma dove è più conveniente acquistarli? Quando si parla di prodotti a km 0 si intende vicino a noi. Qual è la differenza tra un supermercato, un negozio di prossimità o un mercato contadino? La risposta varia a seconda del luogo. In un supermercato, di sicuro troveremo prezzi minori e più varietà di prodotti, ma ciò che compri non sarà poi consigliato e presentato dal venditore visto che non è lui che l’ha prodotto. Se invece pensiamo ad un negozio di prossimità, sappiamo che troveremo prodotti scelti e selezionati con cura dal commerciante, che saprà guidarci verso l’acquisto migliore che ci sia.
Stessa cosa troveremo invece nei mercati contadini dove la qualità è ottima ma il prezzo non è a tutti accessibile.
Un tempo le persone acquistavano prevalentemente dai mercati contadini o dai negozi di prossimità, ma l’aumento della popolazione, la necessità di più prodotti in un giorno solo e la pigrizia di spostarsi per ogni alimento diverso in un altro negozio, hanno favorito l’insediamento dei supermercati, dove ormai tutti noi facciamo la spesa.
Per favorire l’industria interna del paese, tutti noi dovremmo riprendere la sana abitudine di una volta, ovvero di comprare in negozi di prossimità o mercati contadini.
In fondo, scegliere dove fare la spesa non è solo una questione di prezzo o comodità, ma anche di valori. Comprare nei mercati contadini o nei negozi di prossimità significa sostenere chi lavora con passione, rispettare la stagionalità dei prodotti e rafforzare il legame con il proprio territorio. Certo, non sempre è facile, e a volte il supermercato resta la soluzione più conveniente.
Ma anche fare piccoli cambiamenti, come acquistare frutta e verdura dal contadino una volta a settimana, può fare la differenza. Tornare a un consumo più consapevole è un passo verso una vita più sana e un’economia più giusta.
Classe 3^B, scuola Paoli