ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

I «segreti» della Grande Guerra

Ciclo di incontri con l’esperto di storia Cesare Tassinari che vive in Francia: la prima linea e la vita in trincea

Si è concluso anche quest’anno il ciclo di incontri sulla Grande Guerra tenuto dal dottore Cesare Tassinari, esperto di Storia del Novecento e da molti anni residente in Francia.

I tre incontri, che si sono svolti tra febbraio e marzo, hanno visto protagonisti le classi terze della scuola media Fagnani. Cesare Tassinari ha mostrato vari reperti trovati durante alcuni sopralluoghi sui campi francesi, in particolare quelli della Somme, ed ha spiegato chiaramente il susseguirsi degli eventi che hanno portato molti paesi al Primo conflitto mondiale. L’esperto ha illustrato ai ragazzi che cosa significasse trovarsi a combattere in prima linea in trincea, quali fossero le condizioni igienicosanitarie e quali le armi usate, come i sommergibili e i carri armati impiegati per la prima volta.

La «Storia» inizia là dove vivi, ci ricorda Tassinari. Quando l’Italia entrò in guerra, il 24 maggio 1915, la marina austro-ungarica bombardò tutta la costa adriatica, colpendo il porto di Ancona, come poi avvenne durante la Seconda guerra mondiale, lesionando la Cattedrale di San Ciriaco, distruggendo un treno e danneggiando la stazione ferroviaria di Senigallia. L’esperto ha poi approfondito la situazione sul fronte occidentale e su quello italiano, mostrando diverse fotografie dell’epoca che ritraevano le pessime condizioni di vita dei soldati nelle trincee, infestate spesso da topi, animali portatori di malattie e di infezioni.

Nelle trincee i soldati erano inoltre malnutriti perché non sempre arrivava il cibo necessario a sfamarli. Il filo spinato era usato per difendere la propria trincea da quella nemica, ma talvolta diventava un’arma letale perché era impossibile per un uomo attraversarlo: molti ci rimanevano incastrati e morivano lì, sotto il fuoco nemico, come un facile bersaglio.

Il solo modo che i soldati avevano di superarlo era quello di tagliarlo durante la notte; tuttavia non era una un compito semplice perché dovevano sempre prestare attenzione a non essere intercettati dal fronte opposto. Ancora oggi nei pressi di Péronne, nella località La Boiselle, è stato mantenuto nel terreno il gigantesco cratere causato dall’esplosione delle mine sotterranee che diede inizio alla terribile battaglia della Somme.

Allo stesso modo, nella località di Beaumont-Hamel si trova un sito commemorativo sui cui terreni il reggimento terranoviano effettuò l’attacco nel luglio del 1916.

Non possiamo che ringraziare Cesare Tassinari per il prezioso contributo: c’è davvero molto su cui riflettere!

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