ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Guerre, ma nessuno esce vincitore

Sono tante anche quelle dimenticate: tutto per la smania di conquista e possesso di nuovi territori

‘Guerra’ è una parola che sentiamo nominare frequentemente e purtroppo molte persone stanno vivendo gli orrori che questa porta. La guerra è una tragedia a tutti gli effetti sul piano economico, sociale, psicologico e umano. La guerra ha sempre caratterizzato la vita dell’uomo.

Il fattore scatenante era la smania di conquista e possesso di nuovi territori. Tutto il sangue versato dagli uomini in nome della guerra, ancora oggi, evidentemente non è abbastanza.

Le guerre continuano a distruggere case, famiglie, persone, chiese, ospedali, tutto, nessuno e niente escluso.

Da una guerra nessuno esce vincitore, nella follia della guerra la sconfitta è di tutti, se ne esce distrutti, senza forze, amareggiati, pieni di paura. Le guerre sono in tutto il mondo, ogni giorno ci sono persone costrette a fuggire, a lasciare le loro case, ma spesso a noi non interessano perché non sono vicine, perché ci sentiamo al sicuro e lontani dai loro problemi.

Alcune di queste durano da vent’anni, ma ce le siamo dimenticate, perché ormai sono diventate vecchie, non fanno più notizia. E’ orrendo notare come tanto facilmente dimentichiamo. E’ sconcertante il modo in cui ci curiamo solo ed esclusivamente di ciò che ci riguarda da vicino.

Tutti noi non ci dovremmo estraniare dai massacri che generano i conflitti e non dovremmo sentirli lontani dalla nostra vita quotidiana. Non dobbiamo abituarci alla guerra per non rischiare di perdere la capacità di indignarci davanti alle atrocità di tutti i conflitti che ogni giorno entrano in casa nostra attraverso la televisione. Benché si aspiri sempre alla pace, si continua a far guerra.

E’ strano sentire dire guerra per la pace, quando sono due parole opposte tra loro, se si vuole la pace è inutile mettersi a fare la guerra. Molti Paesi hanno inserito nelle loro Costituzioni articoli contro la guerra, lo stesso articolo 11 della nostra afferma che l’Italia la ripudia come strumento di offesa. Ma non è ancora sufficiente e probabilmente, anche se molti si impegnano a favore della pace con ogni mezzo, lo sarà difficilmente, poiché la guerra fa parte della natura stessa dell’uomo. Ma anche perché i conflitti mettono in moto l’industria bellica che è alla base dell’economia di molte nazioni, che da dietro le quinte fomentano la guerra, fornendo le armi per combatterla. Forse un giorno si riuscirà a raggiungere la pace, solo se tutti s’impegneranno a mettere da parte l’odio e la smania di potere.

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