ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

L’economia circolare, modello a cui ispirarsi

Un alunno della scuola media ’Dante Alighieri’ di Lido Adriano riflette sul futuro della Terra, tra inquinamento e fonti rinnovabili

L’anno 2021 si è concluso con la Cop26 di Glasgow, ossia la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Rappresentanti di 197 Paesi si sono incontrati per discutere su questo drammatico problema e per trovare soluzioni per salvare il pianeta. Nel 1992, Severn Cullis Suzuki parlò al primo Summit della Terra di Rio de Janeiro dove espose gli stessi problemi di cui oggi si fa portavoce Greta Thunberg. Il problema sollevato quindi non è mai stato affrontato con serietà ed efficacia dalle autorità preposte. La soddisfazione di bisogni, vitali e non, porta l’essere umano a consumare una quantità cospicua di energia. Da quando l’uomo è passato dal modello di produzione artigianale a quello industriale, la massimizzazione del profitto è stato l’unico obiettivo perseguito dalle imprese, le quali non si sono preoccupate degli effetti negativi provocati dagli intensi cicli produttivi. L’enorme utilizzo delle fonti fossili, con le relative e ingenti emissio-ni di CO2, hanno avuto un rilevante impatto ambientale.

Gli eventi naturali catastrofici che si sono verificati negli ultimi decenni hanno avuto profonde ripercussioni economiche e sociali e hanno reso inevitabile una crescente sensibilizzazione riguardo le politiche ambientali.

Un ulteriore aumento della temperatura potrebbe causare surriscaldamento globale e instabilità climatica. La comunità scien-tifica e accademica sostiene la necessità di passare a un nuovo paradigma economico capace di sostituire la ’produzione lineare’ con una di tipo circolare che includa la transizione dalle fonti energetiche non rinnovabili a quelle rinnovabili.

L’economia circolare si differenzia da diversi modelli emergenti, come green economy, decrescita felice, bioeconomia e altri, per il fatto di avere un ap-proccio globale al problema. In questo nuovo pensiero di produzione economica anche le fonti energetiche subiscono una nuova visione. Bisogna mettere in atto una serie di strategie per passare da un’economia di sprechi e rifiuti a una basata sui principi ’green’. Attuare la transizione energetica come modello economico circolare presenta enormi difficoltà, come l’impossibilità di sostituire dall’oggi al domani le fonti energetiche non rinnovabili con quelle rinnovabili. Tuttavia affermare ’basta fossile’ è, a mio avviso, solo uno slogan che denota una scarsa conoscenza del problema. In questo momento storico l’umanità non dispone ancora di una quantità di energia da fonti rinnovabili sufficientemente grande per sostituire in tempi rapidi quelle fossili. La ricerca ha compiuto passi da gigante nell’ultimo secolo, studiando tantissime nuove forme di energia, come quella eolica, solare del moto ondoso, idroelettrica, geotermica e fotovoltaica. Queste nuove fonti sostenibile sono ormai in usoin tantissimi settori, anche se in modo ancora non pienamente soddisfacente.

Nel futuro le rinnovabili saranno più efficienti e performanti, ma ancora non siamo in grado di rinunciare alle fonti energetiche fossili (e sappiamo che non ne potremo fare a meno per molti anni ancora). Quindi mi sorgono domande come: quando le fonti fossili scarseggeranno sempre di più come faremo? Da dove ricaveremo l’energia necessaria a colmare l’enorme deficit energetico che verrà a crearsi con l’esaurimento delle fonti fossili? La risposta a tali quesiti non può che arrivare dalla conoscenza fornita dalla ricerca scientifica. Vorrei che non ci fosse bisogno di inquinare per produrre l’energia e spero tanto, un giorno, di poter dare il mio contributo per inventare un sistema di produzione di energia ecocompatibile a un costo accessibile.

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