ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Vendere arance a scuola per Airc

Il progetto «Cancro io ti boccio» viene portato avanti all’IC di Bellaria da sei edizioni e coinvolge tanti ragazzi

Una nuova edizione del progetto ’Cancro io ti boccio’. E’ quella svoltasi il 29 gennaio scorso nella scuola dell’Istituto Comprensivo di Bellaria. Un progetto proposto dall’Airc, fondazione che da anni collabora con le scuole allo scopo di educare i ragazzi non solo a uno stile di vita salutare, ma a comprendere anche il significato e l’importanza della ricerca, della solidarietà e dello spendersi per il bene comune donando ognuno il proprio contributo.

Gli alunni di seconda media, sono scesi in prima linea, impegnandosi nella vendita di prodotti come arance, miele e marmellata di agrumi, tutti ricchi di vitamina C e utilissimi al nostro sistema immunitario. Per questo evento gli studenti si sono preparati non solo documentandosi con riviste e libri, ma anche con momenti di riflessione.

«Una delle più belle e divertenti esperienze che abbiamo svoltonella scuola – dicono i ragazzi – ci ha resi più sensibili alla solidarietà e ci ha dato modo di sentirci comunità in cammino verso l’impegno nel sociale».

Gli studenti si sono prepararti al progetto attraverso varie fasi operative: nella prima ha prevalso la creatività con la realizzazione dei cartelloni e, grazie all’impegno di studenti molto bravinel disegno e alla ricchezza di chi ha fantasia, il risultato finale è stato fantastico e divertente.

La seconda fase, quella della vendita dei prodotti, è stata la più entusiasmante.

Seguendo sempre le norme Covid, gli studenti hanno accolto nell’ingresso della scuola, studenti di altre classi che a turno sono andati a fare acquisti. «Ab-biamo persino provato tenerezza quando attorno al nostro banchetto – continuano gli alunni si sono fermati incuriositi i piccoli di quinta elementare, ai quali abbiamo spiegato cosa è l’Airc e elencato le buone norme per l’alimentazione. È il caso di dire che una festa colorata e profumata da arance ha portato nel nostro Istituto una ventata di gioia, facendoci riassaporare la bellezza dello stare a scuola, di collaborare con i compagni e gli insegnanti». I ragazzi hanno fatto squadra in ogni fase del progetto, «ognuno di noi ha messo in gioco le proprie abilità e capacità, avendo un ruolo preciso: designer, venditore, cassiere , controllore. Forse in classe facciamo un po’ di confusione, ma durante questo progetto abbiamo dimostrato di saperci ben organizzare e di realizzare qualcosa di bello per tutta la nostra comunità. Siamo certi di aver dato un buon contributo all’Airc e allo stesso tempo sentiamo di dire grazie a questa fondazione perché ci ha offerto la possibilità di sentirci, anche se piccoli ragazzini, parte viva, importante della nostra scuola e della nostra società».

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