ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Ricordo Anna Frank». La forza delle parole

La classe 2ª B della scuola assiste al film per il Giorno della Memoria, i giovani reporter mettono nero su bianco le loro riflessioni

Siamo alla seconda puntata del campionato di giornalismo, iniziativa del nostro giornale dedicata alle scuole medie. Dopo la prova degli studenti di Rosolina ecco il pezzo degli alunni della Riccoboni.

MI RICORDO ANNA FRANK Noi ragazzi della classe 2ª B della scuola Riccoboni di Rovigo abbiamo assistito per il Giorno della Memoria al film intitolato “Mi ricordo Anna Frank”. Anna è una ragazza che ha una personalità particolare: riescea tranquillizzare le persone e sa far immaginare un posto dove sentirsi bene. Ad esempio, quando Anna era sul treno che si stava dirigendo verso il campo di concentramento, riuscì a calmare le paure del suo amico Peter con le sue parole. Anche in altro episodio del film Anna era riuscita a tranquillizzare la sua migliore amica Hannah Elizabeth Pick, questa volta per mezzo di una campanella. Le due amiche si erano conosciute a scuola ed Hanneli era più piccola di lei di un anno.

Diventarono presto amiche inseparabili e si divisero quando Anna fu costretta a nascondersi nella ditta del padre. Hanneli non poté andare con lei. Per Anna è molto importante il suo diario perché riesce a confidarsi solo con lui, infatti ha scritto «Con tutte le mie conoscenti posso soltanto divertirmi; si fanno solo discorsi banali e non si parla mai di argomenti più intimi, qui casca l’asino. Forse sono io che non mi fido, comunque il problema esiste ed è un peccato non poterlo eliminare. Ecco il perché del diario». Il diario è una vera e propria testimonianza di come Anna e la sua famiglia hanno vissuto in quegli anni terribili della Shoah, che non dobbiamo mai dimenticare. Il diario ci fa rendere conto inoltre della enorme fragilità che la clandestinità genera negli uomini che la vivono. Il messaggio che questo film ci vuole trasmettere è molto profondo, ovvero che, nonostante le difficoltà, c’è sempre un modo per andare oltre e cioè per mezzo delle parole e dell’immaginazione.

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