ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Anziani commossi dai nostri regali»

Gli alunni della terza D hanno donato alberelli di Natale e scritto per ciascun ospite della casa di riposo un biglietto con dedica personale

Per il progetto «Adotta un nonnino» abbiamo intervistato i compagni della 3ªD protagonisti dell’iniziativa in cui ogni alunno avrebbe adottato uno o due nonnini e realizzato per lui o lei un piccolo dono, accompagnato da un biglietto con dedica personale.

Quando e dove sono stati realizzati i manufatti? Quanto tempo è stato impiegato? «L’attività si è svolta nel mese di dicembre, in tre settimane circa. Tutto è avvenuto nei locali scolastici».

Ha partecipato tutta la classe? «Sì, tutti gli allievi sono stati coinvolti, realizzando 33 alberelli natalizi, uno per ogni ospite della casa di riposo».

Ci sono stati imprevisti o qualcosa è andato storto? «No, nessun imprevisto».

Con quali professori avete interagito? «Con i docenti Duranti, Acqua eMarchegiani, i quali hanno pianificato lo svolgimento delle attività, senza lasciare nulla al caso».

Com’èavvenutalasceltadell’oggetto realizzato? «Noi allievi abbiamo proposto di concretizzare l’idea in qualcosa di pratico e manuale, da costruire e realizzare. I nostri professori ci hanno quindi indirizza-ti verso un oggetto adatto al periodo natalizio. Così sono nati gli alberelli di Natale, ognuno alto circa 30-40 cm, con varie decorazioni scelte dai singoli allievi in base al proprio gusto».

Gli ospiti della casa di riposo di Cingoli hanno avuto piacere del dono ricevuto? «Hanno gradito molto il dono esi sono tanto emozionati».

Siete stati soddisfatti del risultato? Che emozioni avete provato nello svolgere l’attività? «Siamo stati molto soddisfatti del risultato raggiunto. Abbiamo apprezzato l’attività svolta, sia perché pratica sia perché destinata a un’utilità sociale».

Veniamo al punto. Nello svol-gimento di un’attività comunque già piacevole e interessante, ha un valore aggiunto sapere che la si sta facendo per un «bene» che va oltre la propria persona? «Ha un valore aggiunto. Lo scopo per cui si porta avanti un progetto, o la realizzazione di manufatti eccetera rende ancor più educativa l’attività stessa, accrescendone il valore. Così, per mezzo di questa semplice iniziativa, la scuola ha vinto una sfida importante, diventando il mezzo per raggiungere finalità sociali degne di nota».

Consigliereste di portare avanti, riprodurre in qualche modo, questa buona pratica? «Assolutamente sì, e di farlo con il cuore!».

Ci sono altri luoghi a Cingoli che potremmo prendere in considerazione per eventuali iniziative future? «Sì, il Parco Verde Vita e i Viali, dove avevamo pensato di dipingere le panchine».

Chissà che il Comune non accolga anche questa idea, vista la disponibilità dell’assessore Martina Coppari che si è detta «aperta» alle proposte e alle iniziative di noi ragazzi.

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