ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Lotta alle diseguaglianze: solo parole

Il divario tra l’Europa o l’America e l’Africa e il Medio Oriente resta altissimo come nel caso dei vaccini

Disuguaglianze. Si continuano a fare molti progetti, tuttavia la maggior parte di essi rimane purtroppo una realtà difficilmente attuabile e un sogno lontano.

Tra gli impegni quotidiani non si ha tempo di pensare a bambini che non raggiungono le scuole perché troppo lontane dal villaggio in cui vivono oppure a persone malate che non riescono a curarsi perché le strutture sanitarie sono fatiscenti, carenti di medicinali o addirittura inesistenti.

La situazione sanitaria ed economica in Africa e nei paesi del Medio e Vicino Oriente è nettamente in contrasto con quella dei paesi occidentali come il Nordamerica e l’Europa. Per esempio, se in quest’ultima la speranza di vita è di circa ottant’anni, in uno stato come la Libia o la Siria si abbassa notevolmente a circa cinquantacinque anni. Denutrizione e malnutrizione sono problemi costanti, e portano molto spesso alla contrazione di malattie infettive che si approfittano delle basse difese immunitarie; tutto il contrario invece dei paesi europei e americani, dove il consumo calorico aumenta costantemente, come il numero di casi diabetici e di malattie cardiovascolari dovute a un’alimentazione scorretta.

Leggere un libro prima di dormire, un giornale la mattina con un buon caffè, sono azioni che sembrano scontate, ma non lo sono per il 75% delle popolazioni africane e mediorientali. Il divario tra queste ultime e i paesi sviluppati si è palesato maggior-mente con il decorso della pandemia da Covid19.

Le vaccinazioni nei paesi ad alto reddito hanno percentuali molto alte, sino a sfiorare l’85% della popolazione, in forte contrasto con i paesi poveri, come l’Africa, dove i vaccinati con almeno due dosi sono solamente il 2,7%. Purtroppo l’Occidente sta attuando il cosiddetto «nazionalismo dei vaccini», ovvero privilegia i propri cittadini nel ciclo vaccinale, omettendo una equa redistribuzione verso i paesi più poveri. Recentemente il direttore generale della Fao ha sottolineato come «nessuna società può crescere a spese di un’altra». Parole che colgono nel segno e che devono spronare tutti a raggiungere obiettivi importanti per ridurre le distanze tra i paesi sviluppati e quelli che invece si trovano costantemente in difficoltà. Ben venga quindi la cooperazione e la ricerca di nuovi progetti che contribuiscano ad eliminare tutte le disparità e a creare un mondo dove tutti possano raggiungere uno stile di vita dignitoso mantenendo le proprie origini e tradizioni.

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