ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

La violenza sulla donna non è soltanto fisica

La classe II F ha scoperto la storia delle sorelle Mirabal, stuprate e uccise su ordine del dittatore dominicano Trujillo

Donne e violenza: due parole ancora troppo usate insieme Una ricorrenza per non dimenticare il coraggio e la forza delle donne.

Oggi, 8 marzo, è la Giornata internazionale dei diritti della donna: una celebrazione istituita per ricordare tutte le conquiste sociali, economiche e politiche femminili, ma anche per porre l’accento sulle violenze, le offese e le discriminazioni a cui purtroppo sono soggette molte donne anche al giorno d’oggi.

Proprio per questo motivo, abbiamo deciso di condividere il frutto della nostra riflessione fatta tra i banchi di scuola in occasione del 25 novembre: «Giornata internazionale contro la violenza sulle donne». Documentandoci sul tema, abbiamo scoperto che si tratta di una ricorrenza piuttosto giovane, poiché celebrata a partire dal 2000, a seguito di una delibera ufficiale del ‘99 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ci siamo chiesti il motivo per cui è stata scelta proprio questa data e siamo venuti a conoscenza di un tragico episodio di femminicidio, consumatosi il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana. Le vittime furono le tre sorelle Mirabal, le quali vennero brutalmente uccise per ordine del dittatore Trujillo. Le donne stavano recandosi a far visita ai rispettivi mariti in carcere, quando furono fermate, rapite, torturate, stuprate e infine trucidate dai soldati del servizio di informazione militare del tiranno senza scrupoli.

Nel ricordare la drammatica vicenda delle sorelle Mirabal, ma soprattutto di tutte le donne vittime di violenza, abbiamo riflettuto cercando di capire cosa significhi veramente «violenza» e quali potrebbero essere le soluzioni per risolvere questo gravissimo problema. Siamo giunti alla conclusione che per violenza non si deve intendere semplicemente una violenza fisica, ma anche verbale e psicologica, nonché qualsiasi atto che possa andare a minare la dignità e libertà personale, come ad esempio lo stalking e le molestie. Inoltre, abbiamo capito che per eliminare realmente questa problematica, sin da bambini vanno insegnati valori come tolleranza, amore, fiducia, rispetto del prossimo, imparando a risolvere tutte le discussioni attraverso il dialogo, senza dover ricorrere ad altri mezzi prepotenti e prevaricanti, accettando quindi l’opinione dell’altro.

Soltanto così nel mondo non ci sarà più violenza. Perché è bello e giusto tingersi il volto, regalare una mimosa o colorare le panchine e le scarpette di rosso, ma purtroppo non basta. Per far sì che le donne non siano più vittime di violenza, bisogna conoscere e trasmettere certi valori, ma soprattutto, bisogna denunciare prima che sia troppo tardi.

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