ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Noi, i luoghi speciali della città»

L’intervista ’impossibile’ a monumenti e torri di Ascoli: «Capitale della Cultura, essere in finale è una vittoria»

Buongiorno, Battistero di San Giovanni. Ci spiega il significato del suo nome? «Sono un luogo sacro dove si battezzavano i fedeli immergendosi fino alle spalle nella grande vasca posta al centro. In origine, ero un tempio romano dedicato al dio Ercole poi sono diventato un battistero cristiano con tre ingressi simboli della Santissima Trinità».

Ed ecco una delle più belle piazze d’Italia, Piazza del Popolo: lei cosa ci dice? «Sono la piazza principale della città, ‘il salotto degli ascolani’.

Sono circondata da tre strutture: la chiesa di San Francesco in stile gotico, il noto Palazzo dei Capitani iniziato nel XIII secolo e lo splendido loggiato cinquecentesco. Per finire, potete ammirare il Caffè Meletti in stile liberty, uno dei 150 caffè storici d’Italia».

Ma quante torri! Qual è tra di voi la più antica? «Tra di noi la più antica è la Torre dei Grisanti, costruita tra il XIXII secolo, si trova nei pressi di Porta Solestà. Prima del 1242 in totale eravamo circa 200, ma Federico II ne distrusse circa 90, per questo ora ne siamo solo 100».

Come siete state costruite? «Siamo state realizzate con cocci di travertino, in stile prevalentemente romanico e rinascimentale, ma anche gotico e barocco. Ogni famiglia nobile ascolana ne costruì una, in competizione con le altre. Più eravamo alte e maestose, più la famiglia dimostrava ricchezza e potere».

Chi sono le più importanti e famose tra voi? «Le più importanti fra noi sono la torre degli Ercolani, una delle torri ascolane gentilizie superstiti, costruita in pietra nel XII secolo, e l’altra è la torre degli Alvitreti, ricostruita sulla base della torre medievale già esistente. Poi c’è la nota torre campanaria dei Capitani del Popolo».

Che strana! Come ti chiami? «Mi chiamano torre del Cucco, visto che sono stata edificata su un colle chiamato Cucullo. Nacqui nel XV secolo e ancora sono viva! Mi avevano incaricata di fare da sentinella alla città. Sono di travertino, alta 34,5 metri e, da quassù, vedo tutta Ascoli».

Ti vediamo un po’ malandata.

Chi ti ha ridotta così? «Quando Federico II giunse ad Ascoli nel 1242, bruciò e saccheggiò la città; molte torri furono tagliate o demolite ed anche io venni mozzata. Sinceramente pensavo che gli ascolani avrebbero avuto più cura di me, visto che li avevo difesi».

Cosa ne pensate di Ascoli & Piceno capitale della cultura 2024? «Ne siamo fiere, già essere arrivate tra le prime 10 finaliste è una grande vittoria! A differenza di altre città, Ascoli è l’unica ad aver presentato ‘non un progetto di città ma un territorio come progetto’ che valorizza tutto il Piceno, dalla montagna al mare e ha come filo conduttore la cultura. Ascoli è una città unica, un vero museo a cielo aperto scolpito nel travertino e noi torri con orgoglio ne facciamo parte, quindi con fierezza sosteniamo quest’iniziativa. E ricordate che… la cultura muove le montagne!».

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