ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

A scuola per ’alimentare’ un mondo sostenibile

Con un percorso multidisciplinare noi giovani, cittadini del futuro, ci siamo potuti documentare attraverso tante, diverse, fonti

«Facciamo Goal!» potrebbe sembrare l’incitamento di un allenatore di calcio alla propria squadra. E, invece, stiamo parlando di Sustainable Development Goals, ovvero gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile stabiliti dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 25 settembre 2015. Ormai tutti noi alunni li conosciamo, dal primo all’ultimo: si mira, ad esempio, a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza e ad attivarsi per uno sviluppo sostenibile che ci aiuti ad affrontare i cambiamenti climatici in atto.

Tutti i Paesi del mondo sono tenuti a dare un contributo e il nostro istituto comprensivo è in prima linea. Attraverso un percorso interdisciplinare di educazione civica che ha coinvolto i docenti di tutte le materie, noi studenti ci siamo potuti documentare sul tema della sostenibilità. Tra le tante e articolate le attività a noi proposte: dall’uomo custode del mondo della Bibbia alle 5R per condurre uno stile di vita sostenibile, dallo studio di grafici sulle principali fonti di inquinamento dell’idrosfera fino al lessico della raccolta differenziata in lingua inglese e francese.

Tra tutte queste attività, coordinati dai docenti di lettere Bondi, Gironi, Martinelli e Severi, proprio noi giovani, nonché futuri cittadini, abbiamo incontrato la dottoressa Erika Marrone, direttrice di Qualità, Ricerca e Sviluppo della filiera ‘Alce Nero’ per parlare di agricoltura biologica.

Partendo da un semplice piatto di spaghetti al pomodoro, la dottoressa Marrone ci ha fatti riflettere sul fatto che ciò che mangiamo, ogni giorno, non solo condiziona il nostro benessere, ma anche quello di tutto il pianeta. L’agricoltura è infatti responsabile a livello globale del 24 per cento delle emissioni di gas serra e l’agricoltura biologica permette di limitare le emissioni di CO2 e di sequestrare carbonio fino a cinque volte in più rispetto all’agricoltura standard.

Che dire, l’incontro ci ha decisamente colpito. Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo e noi, con le nostre attività, ci auguriamo di avere generato un «batterfly effect» che partendo da Budrio raggiungerà i punti più remoti del nostro pianeta.

Votazioni CHIUSE
Voti: 117

Pagina in concorso