ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

La storia insegna ma l’uomo non impara

Dopo la pandemia, lo shock dell’invasione russa in Ucraina: eppure come diceva Rodari, la guerra è tra le cose «da non fare mai»

«Historia magistra vitae». È con questa locuzione latina che Cicerone descriveva la storia. Ma davvero la storia è maestra di vita? A noi ragazzi non sembra affatto! A due anni esatti dall’inizio della pandemia del Covid 19, che nel giro di pochi mesi ha stravolto la vita della popolazione mondiale, il 24 febbraio 2022 tutto il mondo, e in particolare l’Europa, si è svegliato sbalzato nel peggior incubo della storia dell’uomo: la guerra. Beh, affermare che la nostra generazione sia un po’ sfortunata è dir poco! La storia dell’uomo è sempre stata caratterizzata da periodi di guerra e di pace, ma a causa delle sue drammatiche conseguenze la guerra è stata considerata una creazione irrazionale dell’uomo usata per risolvere i conflitti con la violenza al posto della diplomazia.

Dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, di cui abbiamo abbondante traccia nei libri di storia e di letteratura, le nazioni del mondo si sono riunite e, con l’istituzione dell’Onu, hanno «promesso» di garantire la pace nel mondo, con l’obiettivo di prevenire i conflitti e difendere la sicurezza internazionale. Eppure ancora oggi migliaia di persone vivono nella paura, sotto la minaccia delle bombe, che li priva del diritto alla vita e di ogni libertà personale. In questi ultimi giorni, notizia dopo notizia, stiamo perdendo fiducia nella capacità dell’uomo di prevalere sugli istinti primordiali, sulla sua sete di potere, sul suo rancore, non avendo il coraggio di abbassare le armi e colloquiare diplomaticamente. Al contrario, pur avendo esempi concreti di quanto la guerra sia sinonimo di distruzione, l’uomo continua a fingere che tutto ciò non sia mai accaduto, non utilizzando né coscienza né morale nei confronti di migliaia di vittime innocenti.

Questo perché la storia è maestra, solo se impariamo ad ascoltarla. Sebbene nessuno di noi oggi abbia i mezzi per fermare quest’ennesima tragedia, è importante imparare l’arte di vivere come fratelli, impegnandoci a crescere ripudiando ogni forma di violenza, coltivando sentimenti di amicizia, solidarietà, amore e rispetto ricordandoci che «ci sono cose da non fare mai, né di giorno, né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra», come ha detto Gianni Rodari.

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