ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

A tavola i sapori e i profumi del territorio

La nostra intervista a Raul Gabrieli, direttore del supermercato Conad di via Marx: «Vogliamo essere portabandiera della tipicità italiana»

Il tono pacato e lo sguardo complice di chi ama profondamente la sua professione, ci accoglie così il dottor Raul Gabrieli, direttore del supermercato Conad di Via Marx, a Carpi.

L’esperienza non gli manca così, in un tiepido pomeriggio di marzo, ne approfittiamo per porgli mille domande e soddisfare tutte le nostre curiosità.

Da dove deriva il nome Conad, è un acronimo? «Sì, è un acronimo. Conad è un insegna presente in tutta Italia, significa Consorzio Nazionale Dettaglianti».

Quali sono i prodotti tipici del nostro territorio? «I prodotti tipici sono: lambrusco, zampone, aceto balsamico, pasta fresca e potrei elencarne tanti altri».

In che modo Conad mantiene vive le tradizioni locali? «Valorizziamo i prodotti locali, li selezioniamo con cura controllando le caratteristiche di salubrità e di corretta applicazione di protocolli per la coltivazione.

La nostra linea di prodotti premium si chiama proprio ’Sapori e Dintorni’ per sottolineare l’attenzione ai sapori e alle tradizioni locali».

Che cos’è il localismo? «Quando parliamo di localismo diventa essenziale il numero limitato di passaggi produttivi e la selezione di pochi attori che rispettino però alti standard qualitativi. La questione centrale è rappresentata dalla vicinanza geografica tra produttore e consumatore. È ovvio che se parliamo di frutta o verdura dobbiamo porre la nostra attenzione anche alla stagionalità».

Qual è la differenza tra prodotti Bio, Dop, Igp? «Gli alimenti Bio o biologici vengono prodotti osservando regole ferree. Nel ciclo produttivo non vengono utilizzati fitofarmaci, conservanti o additivi ma solo sostanze di origine naturale con proprietà antibatteriche. I prodotti Dop (denominazione di origine protetta) e Igp (indicazione geografica protetta) invece hanno tra loro una sottile differenza: entrambi vengono prodotti nel luogo dichiarato, ma negli alimenti Igp una fase della lavorazione viene prodotta in un altro territorio».

Perché Conad sceglie di valorizzare questi prodotti? «Ci interessa molto essere una sorta di portabandiera di questa tipicità italiana. Noi vogliamo essere il negozio che propone gli assortimenti migliori e che presta grande attenzione alla salute delle persone. Ecco perché uno dei nostri slogan è ’persone oltre le cose’».

Quali sono attualmente gli alimenti più venduti o più richiesti e perché, secondo lei? «I clienti di oggi ricercano la qualità; i prodotti più venduti sono i salutistici e il già pronto».

Il Conad collabora con associazioni che aiutano le persone più fragili e indigenti? «Certamente. Amiamo lavorare con e per il sociale. Quando, ad esempio, un prodotto si avvicina alla data di scadenza, viene ritirato da associazioni che li distribuiscono alle mense, alle parrocchie, alle famiglie bisognose».

Anni fa, Conad aveva promosso una campagna di sensibilizzazione contro i disturbi alimentari. Ricordiamo braccialetti con scritte motivazionali al loro interno. Rispetto a questo grande problema che affligge alcune giovani ragazze, Conad ha in mente nuove iniziative? «Ogni anno, a partire dalle scuole primarie, promuoviamo iniziative finalizzate a diffondere buone abitudini alimentari. Una di queste è ’Mangiando si impara’.

Inoltre, fuori da questo punto vendita abbiamo allestito due panchine rosse per sottolineare come Conad si schieri in modo manifesto contro la violenza sulle donne. Ci interessano le persone».

Questa lunga intervista ci ha chiarito molti dubbi e ci ha fatto comprendere che un corretto stile alimentare è fondamentale in quanto, come diceva il filosofo tedesco Feuerbach, noi siamo quello che mangiamo.

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