ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Salviamo la biodiversità per il futuro

Il mondo è sempre più minacciato dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici, ma qualcosa possiamo fare

In un mondo sempre più minacciato dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici, una delle vittime più illustri è senza dubbio la biodiversità. Ma che cos’è? Possiamo definirla come la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi ed i complessi ecosistemi che costituiscono la biosfera. L’Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità, sia vegetale che animale, grazie alla varietà del clima: da alpino a mediterraneo. Tuttavia, l’agricoltura intensiva, spinge sempre di più a selezionare solo alcuni tipi di sementi, più resistenti alle intemperie o ai parassiti: ecco uno dei motivi per cui la biodiversità si sta sgretolando sotto i nostri occhi.

Anche lo spreco alimentare ha conseguenze sull’ambiente, in quanto alcune risorse importanti per la vita sul pianeta vengono distrutte, danneggiando l’ecosistema. Per esempio, gli alberi vengono tagliati per fare spazio ai campi da coltivare. Lo stesso discorso si potrebbe estendere agli allevamenti, dove si selezionano razze animali che danno molta carne, o molto latte, o molta lana, lasciando estinguere quelle meno redditizie. La perdita di biodiversità minaccia la nostra sopravvivenza perché riduce le scorte alimentari. Ma per fortuna nel mondo non ci si limita a contemplare sconsolati questo scenario: sempre più istituzioni si occupano di preservare questo bene essenziale per la vita umana e di tutte le specie viventi, come la Fao (Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura).

Proprio la Fao ha promosso il progetto della Banca dei Semi nelle isole Svalbard, in Norvegia. Può sembrare strano, ma sarà una cassaforte sotterrata nei ghiacciai che ci salverà dalle possibili catastrofi mondiali. Al suo interno infatti non troviamo né metalli né pietre preziose, ma semi: tra riso, fagioli, melanzane e sorgo, c’è tutto quello che serve a salvare la biodiversità in caso di guerre o catastrofi.

La sua posizione geografica, a mille chilometri dal Polo Nord, consente di mantenere i semi nel migliore dei modi, congelandoli ad una temperatura di -18 C°: in questo modo possono sopravvivere per migliaia di anni.

In caso di qualche catastrofe però, le isole Svalbard non saranno le sole capaci di garantire la sopravvivenza. In molti Paesi infatti c’è una banca internazionale dei semi; questo è anche il caso dell’Italia. I campioni di semi sono copie di campioni conservati nelle banche di tutto il mondo, per evitare la mutazione genetica, quindi ancora, salvare la biodiversità.

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