ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Villa La Rotonda: uno scrigno di bellezze

Gli alunni della scuola secondaria ‘Giulio Cesare’ di Savignano sul Rubicone in visita alla residenza dei marchesi Guidi di Bagno

Questa villa meravigliosa si trova a Savignano sul Rubicone sulla collinetta di Castelvecchio e fu costruita nel 1821 come luogo di villeggiatura per volontà del marchese Antonio Guidi di Bagno che risiedeva nel palazzo di famiglia a Mantova. Il marchese era solito passare l’estate nel suo castello a Gatteo e siccome il castello era fatiscente, il suo architetto, Leandro Marconi di Bologna, che aveva già redatto il progetto di Gatteo con il relativo parco, consigliò al marchese, anziché di ristrutturare il castello, di costruire un nuovo palazzo in una posizione più panoramica su uno dei vicini colli. Fu scelto il colle di Savignano, quindi il marchese comprò il terreno e fu costruita la villa. La villa fu denominata ’La Rotonda’ perché l’architetto si ispirò alla villa La Rotonda di Vicenza dell’ architetto Palladio, famoso per le sue costruzioni realizzate in Veneto nel 1500. Io e i miei compagni, accompagnati dai nostri insegnanti di lettere e matematica, nel pomeriggio del 15 marzo ci siamo recati in visita alla villa, dopo aver avuto l’autorizzazione del marchese Guelfo Guidi di Bagno. Siamo entrati dal cancello situato all’inizio di via Castelvecchio e abbiamo percorso il lungo viale tortuoso fino a raggiungere la scalinata che porta all’ingresso principale, da dove si entra nel grande salone situato al primo piano della villa. Il salone è di forma circolare a doppia altezza e la volta è divisa in tre settori. Il primo ha una decorazione a finto marmo con pitture e qui si aprono le porte che conducono al soggiorno, allo studio e alla sala da biliardo, e ai piani inferiore e superiore. Il secondo è scandito da archi e semicolonne in stile ionico. Il terzo è formato dalla cupola divisa in spicchi. In ogni spicchio ci sono quattro medaglioni con diversi soggetti classici come rappresentazioni floreali, segni zodiacali e divinità pagane. Il pavimento del salone è fatto di pezzi di marmo cementati che prendono il nome di palladiana, perché era il pavimento usato dal Palladio in tutte le ville da lui progettate. Al centro del pavimento è rappresentato, sempre in elementi di marmo, lo stemma della famiglia Guidi di Bagno. I colori dello stemma sono il giallo e il blu, che sono i colori della maglia della savignanese calcio, perché la società sportiva fu fondata dallo zio dell’attuale proprietario. Nel salone è esposto un famoso quadro del 1600 dipinto dal pittore santarcangiolese Guido Cagnacci. Esso rappresenta la conversione della Maddalena ed è stato restaurato circa quindici anni fa. Fino ad allora il marchese Guelfo lo aveva conservato in un sottoscala ritenendolo una copia. Dopo il restauro, gli esperti ne hanno certificato l’originalità. Dal salone siamo saliti al primo piano, che è caratterizzato da un ballatoio circolare, protetto da un parapetto in marmo. Attorno al ballatoio ci sono le stanze da letto della villa e la chiesetta privata.

Salendo una scala molto stretta, il custode Tito ci ha accompagnato in alto, attorno alla cupola, da dove si vede tutta Savignano con un panorama mozzafiato. Siamo quindi scesi al pia-no terra, dove si trovano le cucine, la sala da pranzo e una stanza dove è conservata una curiosa slitta. Usciti abbiamo guardato il fabbricato sul retro dove c’erano le scuderie e le stanze della servitù. Un tempo la servitù era composta da quattordici persone che, nelle occasioni di festa, aumentavano anche fino a trentadue. Siamo poi scesi lungo il viale osservando le piante secolari che caratterizzano il parco della villa, tra cui una quercia, sostenuta da cemento e bombardata durante la seconda guerra mondiale, periodo in cui la villa fu occupata prima dalle truppe tedesche e poi, quando queste si ritirarono nel settembre del 1944 distruggendo il ponte romano sul Rubicone, da quelle alleate. La mia insegnante di lettere avrebbe voluto vedere i roseti, ma mio nonno Orfeo, che ci ha accompagnato durante la visita fornendoci molte informazioni, le ha raccontato che i caprioli provenienti dal Rubicone li hanno mangiati. Ci sono comunque bellissime aiuole di fiori rossi che in estate rendono il parco suggestivo.

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