ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Ragazzi, occhio al Cyberbullismo»

L’intervista degli studenti ai tenenti dei carabinieri Grossi e Fratini: «Ecco i pericoli dei social»

Noi ragazzi della «Massimo D’Azeglio» abbiamo avuto modo di intervistare il 7 maggio il Corpo dei Carabinieri sui social network, che da circa vent’anni riempiono le nostre giornate, catturando persone di tutte l’età dai più giovani ai più anziani. Ma ci siamo mai chiesti quali possono essere i rischi? Scopriamolo ponendo alcune domande ai tenenti Grossi e Fratini.

A cosa andiamo incontro se usiamo i social distrattamente? «Sicuramente ci sono molti rischi sia a livello psichico che fisico, tra cui la cyber dipendenza.

Molti giovani oggi sentono un costante bisogno di collegarsi alla rete telematica e il loro unico pensiero è come passare più tempo davanti allo schermo».

Cosa rende i social così attraenti? «Dietro ad essi c’è un grande meccanismo di marketing, tra cui quello dell’aggiornamento ogni volta che un utente apre i social dando così novità».

Vi è mai capitato che una persona rubi un’identità online? A cosa si va incontro? «Sì, è un fenomeno in costante aumento: il Masquerade. Esso consiste nel furto d’identità online, con l’obiettivo di pubblicare contenuti volgari sul profilo della vittima. Le conseguenze per chi ha compiuto il crimine possono essere una pena detentiva da due a sei anni oppure una sanzione amministrativa da seicento a tremila euro».

Visto che oggi si parla di cyberbullismo, quali sono le differenze con il bullismo? A chi bisogna rivolgersi? «Il bullismo è una forma di oppressione fisica e psicologica messa in atto da un gruppo di persone verso un altro individuo percepito come più debole. Il bullo mette in ridicolo la vittima e agisce durante un determinato lasso di tempo, come l’orario scolastico. Il cyberbullismo, invece, fa ricorso alla tecnologia, agisce in chat con violenza psicologica, a volte molto pesante durante la giornata. Il bullo si conosce, può essere contrastato mentre in rete è spesso anonimo e difficile da isolare. È sempre opportuno consultare i genitori e gli insegnati in caso di bullismo; per il cyberbullismo, invece, riferirsi all’Arma dei Carabinieri o alla Polizia Postale».

Ci sono ruoli secondari? «Sì, oltre al bullo e alla vittima ci sono gli aiutanti del bullo che incitano le aggressioni e la maggioranza silenziosa che, pur essendo a conoscenza del fatto, rimane spettatore passivo».

Quali sono le conseguenze legali per un bullo o cyberbullo? «Il cyberbullo, maggiore di 14 anni, viene convocato in questura con i genitori e gli effetti dell’ammonimento vengono revocati solo alla maggiore età. Il bullo invece è tenuto a rispondere penalmente della propria condotta e risarcire la vittima».

Davvero solo noi giovani siamo più a rischio? «Sicuramente la generazione giovane dei nativi digitali può essere più dipendente dai social ma, come dimostra un recente studio della «SRCD», la percentuale di persone dipendenti è in continua crescita».

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