ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Storie animate per raccontare l’inclusione

Laboratori di fantasia, gli alunni-narratori della 1^C hanno incontrato i lettori in erba della scuola dell’infanzia e primaria ’E. De Amicis’

«Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle fiabe, se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più!». (A. Einstein).

Cosa aggiungere a una frase così? Ogni insegnante predica il rituale della lettura in classe, tuttavia è possibile migliorare tale attività? Quanto tempo si dedica alla lettura in classe? C’è uno spazio dedicato a questa pratica? Cosa leggiamo e, soprattutto, come? Sono domande che gli insegnanti coinvolti nel progetto di lettura animata e drammatizzazione si sono posti prima di strutturare le loro attività.

Al centro dell’iniziativa si è inserita la valorizzazione della tipologia testuale dell’albo illustrato.

La lettura con immagini stimola la curiosità e l’interpretazione, alimentando l’immaginario del lettore.

I ragazzi sono accompagnati in un viaggio fatto di mondi misteriosi, dove tutto é possibile e la fantasia fa da maestra.

La scelta dei due albi illustrati è ricaduta su ’Uno di noi’ di Galia Bernstein e ’I cinque malfatti’ di Beatrice Alemagna.

Entrambe le opere invitano alla riflessione e alla comprensione di temi come l’uguaglianza, l’appartenenza, l’inclusione e, soprattutto, l’unicità di ciascuno di noi all’interno di una comunità. Temi così pregnanti trattati con storie dal contenuto leggero, favoloso e divertente.

Il laboratorio si è svolto prevalentemente nella biblioteca ’Teresina Bertolucci’ della scuola: spazio luminoso, organizzato con cuscini morbidi per sedersi circondato da scaffali ricolmi di libri divisi per genere e difficoltà.

Una fase importante del laboratorio è stata sicuramente quella dedicata all’espressività vocale e all’uso della gestualità che hanno permesso di creare una sorta di ’spettacolo’ intorno alla storia, interpretando i personaggi in modo teatrale. Successiva-mente sono stati realizzati costumi e maschere con materiali di riciclo per la rappresentazione e per donarle ai nostri piccoli spettatori.

Il che ha permesso di dare spazio alla creatività, alla fantasia e alla manualità di ciascuno. Alla fase laboratoriale è seguito il momento più emozionante, quello della rappresentazione, con il coinvolgimento diretto di bambini compresi in una fascia d’età dai tre ai sei anni.

Due classi della scuola dell’infanzia e due della primaria, il 13 e il 27 aprile, hanno potuto ascoltare, domandare, giocare, cantare e ballare, ricevendo anche un premio finale.

Gli incontri sono stati realizzati all’aperto per permettere ai partecipanti di sentirsi coinvolti con tutto il corpo, circondati dalla bellezza della natura e dai dolci suoni che la caratterizzano.

Il forte coinvolgimento tra ’attori narratori’ e ’pubblico’ è stato testimoniato dalle reazioni dei bambini: stupore, curiosità, divertimento, caratteristiche imprescindibili affinché non ci si annoi e si possa riflettere sul valore dell’amicizia e sull’importanza di amarsi così come si è, anche quando altri ci dicono che siamo sbagliati.

Il prossimo appuntamento per i nostri giovani attori è previsto alla festa della scuola media il 22 maggio e, certamente, al prossimo anno scolastico, con l’augurio che tale progetto pilota possa avere una ricaduta a goccia su altre classi.

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