ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Luca della Robbia di Montefano (MC) - 2C, 2D, 3C

I progetti della banda musicale «Adesso un progetto sul rock»

Il direttore Vecchi parla agli studenti del plesso di Montefano dell’istituto Luca della Robbia«Stiamo pensando a proporre un medley con pezzi di Beatles, Abba e Queen»

Le bande musicali sono, sin dall’epoca barocca, un punto di riferimento per la popolazione, inizialmente accompagnavano eventi di tipo religioso, militare e in seguito anche civile. La Banda musicale di Montefano risale al 1847, il documento che ne attesta l’esistenza è tutt’oggi conservato nell’archivio diocesano di Osimo, in cui vengono descritti la struttura e i comportamenti che ogni bandista dovrebbe tenere. La passione musicale è profondamente radicata nel nostro paese e Danilo Vecchi, direttore della banda, ne è la testimonianza. Ha iniziato il suo percorso nel 1985, all’età di vent’anni, testimoniando la sua passione e la sua dedizione, per questo abbiamo deciso di intervistarlo.

Vecchi, qual è stato il suo approccio con la musica? «Sin da bambino ho suonato la fisarmonica, ancor prima di andare a scuola, in seguito ho continuato lo studio della tromba e della strumentazione bandistica in Conservatorio. Ho fatto parte di un quartetto d’ottoni, ho suonato in un’orchestra e con un gruppo folk chiamato Búsqueda (fabbrica della musica), formato da chitarra acustica, percussioni, basso acustico, fisarmonica e voce, con il quale ho avuto la possibilità di esibirmi anche all’estero, principalmente in Germania e in Lussemburgo.

Chissà… quest’anno potremmo fare una rimpatriata».

C’è un brano in particolare che avrebbe sempre voluto far eseguire alla sua banda? «In realtà non un solo brano ma un progetto: percorrere la storia del Rock dagli anni ‘50 ad oggi, in particolare con dei medley dei Beatles, degli Abba e dei Queen, che probabilmente eseguiremo in un concerto, durante l’estate».

Qual è il suo trucco per organizzare uno spettacolo di successo? «Creare curiosità, un po’ di aspettativa e anche follia».

Come descriverebbe questa esperienza dopo 40 anni di carriera? «Interessante, anche se nell’ultimo periodo, dopo essere stato musicista, mi sto dedicando principalmente al mio ruolo di direttore e alla carriera di manager in un’azienda di import ed export di strumenti musicali, attrezzatura audio, illuminazione e sistemi di registrazione per spettacoli».

Perché la banda è importante per la comunità? «Perché promuove la musica nel territorio ed è un punto di riferimento per la popolazione, per festività e per spettacoli».

Qual è la più grande lezione che ha imparato da questa esperienza? «Bisogna essere umili e non dire mai di “essere arrivati“, perché in musica, come nella vita, non si smette mai di imparare».

In conclusione ci è sembrato consono aggiungere un’appendice riguardante il gruppo Búsqueda: si forma nel 2004, debuttando nello stesso anno con un concerto dal vivo a Montefano. Il nome della band deriva dalla parola spagnola «buscar», che significa cercare o viaggiare; la sua musica, infatti, è un viaggio attraverso luoghi e melodie, anche di origini antichissime, che spaziano dai canti di marinai alle canzoni d’amore. La versatilità del gruppo Búsqueda è racchiusa nel suo omonimo disco di debutto.

Daria Diaconue Alessia Tanoni III C

 

Al teatro La Rondinella di Montefano noi delle classi seconde abbiamo concluso il percorso sulle ludopatie con lo spettacolo «Nativi digitali in scena». È stata un’esperienza magnifica e un grande successo per ragazzi, docenti e genitori. In un teatro gremito, abbiamo portato in scena le cinque ludopatie approfondite a scuola con gli psicologi: gioco d’azzardo, nomofobia (paura di restare senza cellulare), shopping online compulsivo, videogiochi e social network. Tutti i testi, con tanto di colonna sonora, sono stati ideati da noi studenti, con l’aiuto dei docenti e del regista Filippo Gabrielli, il quale ci ha introdotto nel meraviglioso mondo del teatro, metafora della vita. Tanta era l’ansia per la riuscita dello spettacolo, ma chi ci ha sponsorizzato, la società calcistica di Montefano, ha sempre creduto in noi, nella persona dell’allenatore Alfredo Camilloni, il quale ci ha incoraggiati e sostenuti, con la sua presenza costante a scuola e a teatro. Non solo ci siamo divertiti a recitare, ma abbiamo pure riflettuto sul rischio delle ludopatie: tanti di noi hanno cominciato a capire che stare troppo tempo sui social e sui media device è dannoso e poco stimolante per la nostra crescita. Tale consapevolezza siamo riusciti a trasmetterla a tutto il pubblico: si può giocare ma responsabilmente e senza esagerare. Questa esperienza ci ha fatto comprendere che noi ragazzi abbiamo bisogno di relazioni, di stimoli reali e non virtuali.

II C e II D

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