Il Giorno della Memoria La storia del deportato Quattrini
Dal diario del montecosarese è stato tratto un libro curato dal giornalista e fotoreporter De Marco Il professor Ezio ha parlato del padre agli studenti della scuola Padre Matteo Ricci
Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, a scuola si è voluto rendere omaggio al montecosarese Costantino Quattrini, padre del professor Ezio, imprigionato in un campo di concentramento tedesco, vicino Francoforte.
Costantino all’età di 22 anni era stato catturato in Liguria mentre stava prestando il servizio militare dopo l’8 settembre del 1943 e portato nel campo di Norimberga.
Queste testimonianze sono state ricavate da suo figlio Ezio in un diario appartenente al padre e trovato in mezzo a scatoloni e roba vecchia. Da questo diario è nato il libro curato da Federico De Marco, giornalista, fotografo e nipote di Costantino: «Resistere nello Stalag XIII C – Diario di prigionia di un sopravvissuto alla deportazione nazista».
Oltre alle sofferenze fisiche e morali, ai lavori forzati e alla lontananza dai familiari, racconta la terribile fine di un suo amico di prigionia: Giuseppe Fava, fucilato dai tedeschi. A scuola, Ezio Quattrini, professore in pensione da alcuni anni, ci ha raccontato le principali vicende presenti nel diario e ci ha presentato le nipoti di Giuseppe Fava, e cioè Paola Giampaolo e Roberta Pisano, rintracciate con impegno e fatica in Liguria da Fabrizio Quattrini, cugino di Ezio. Le donne hanno ringraziato la famiglia Quattrini perché il ritrovamento del diario ha permesso loro di conoscere gli ultimi attimi di vita del nonno.
Questa di Quattrini è una delle tante testimonianze dei sopravvissuti dei campi nazisti che sono state ritrovate e che verranno fatte conoscere alle generazioni future, perché si conservi il ricordo della Shoah, delle vittime dell’Olocausto, che ha colpito fortemente gli ebrei, ma non solo. In loro onore è stato istituito il 27 gennaio. Proprio in quel giorno nel 1945 le truppe dell’Armata Russa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, simbolo dell’Olocausto per l’alto numero di vittime. Visto che aumentano i fenomeni di antisemitismo e dei negazionisti è doveroso che i fatti e i luoghi di questo sterminio vengano ricordati anche dopo che saranno scomparsi gli ultimi sopravvissuti, affinché queste atrocità non si ripetano.
Cecilia Cervellini, Vanessa Sgariglia, classe 2ªA
A scuola si è svolto l’openday, nel quale si sono messi in gioco, oltre ai professori, anche gli alunni che dotati di badge di riconoscimento si sono divisi in gruppi in base ai compiti loro affidati: alcuni hanno aiutato i professori ad allestire attività per i bambini venuti a visitare la scuola; altri hanno accompagnato genitori e futuri alunni nelle diverse aule ed altri sono stati incaricati di fare attività didattiche insieme con i bambini o raccontare la loro esperienza alla scuola secondaria di I grado.
Tre alunni della classe 2ªA si sono accomodati nell’aula dedicata alla Letteratura, dove hanno presentato a ragazzi e genitori questa nuova disciplina, di cui affronteremo lo studio a partire dalla seconda media.
In particolare hanno delineato alcune caratteristiche di due poeti da poco studiati: Cecco Angiolieri e il sommo Dante Alighieri.
La spiegazione si è conclusa con la declamazione di componimenti poetici di questi poeti del passato.
Leonardo Lazzarini 2ª A
Abbiamo incontrato nella nostra scuola Padre Matteo Ricci di Montecosaro l’Associazione radioamatori di Macerata attraverso un progetto educativo, coinvolgente e significativo perché i Radioamatori ci hanno guidato nella conoscenza e nell’utilità del mondo della radiocomunicazione. Attraverso un lavoro di sperimentazione e grazie all’utilizzo delle loro tecnologie abbiamo percorso una serie di attività per comprendere come negli anni la radio sia stata importante nel soccorso. L’attività radioamatoriale in casi di gravi calamità legate al territorio, rappresenta un servizio alternativo ed efficace rispetto ai sistemi telefonici tradizionali, in quanto garantisce una trasmissione rapida ed efficace. Insieme con i radioamatori abbiamo effettuato dei collegamenti in fonia con l’Istituto S. Agostino di Civitanova Alta e non solo! Anche con alcune stazioni radioamatoriali italiane e del mondo come: Sicilia, Germania fino ad arrivare ad Ibiza. Attraverso l’uso del tasto telegrafico ci hanno insegnato a conoscere e ad utilizzare l’alfabeto Morse e ci hanno fatto scrivere in Codice Morse, il linguaggio da loro utilizzato per comunicare rapidamente». Ringraziamo la scuola che ha accettato la proposta dell’Associazione Radioamatori di Macerata, guidata con passione da Fiorino Luciani e dai suoi collaboratori, perché ci hanno permesso di conoscere il mondo dei radioamatori e capire l’importanza delle loro attività nelle situazioni di emergenza e nella comunicazione.
Gli alunni delle classi terze