La moda e l’innovazione «Verso un futuro sostenibile»
Scuola media Dante Alighieri di Bibbiano: «Tema urgente che non può essere ignorato Fondamentale che ognuno si impegni a ridurre lo spreco per proteggere il pianeta»
Negli ultimi anni i cambiamenti climatici hanno trasformato profondamente l’ambiente a causa di inquinamento, smog e produzioni industriali. Sebbene la tecnologia abbia migliorato la vita quotidiana, ha anche generato problemi ambientali rilevanti, mettendo a rischio la fauna, accelerando lo scioglimento dei ghiacciai e aumentando la frequenza di eventi atmosferici estremi. Per ridurre l’impatto ambientale, gli esperti stanno sviluppando soluzioni innovative che coniughino praticità e sostenibilità. Anche le persone stanno diventando più consapevoli dei danni che causiamo ogni giorno, favorendo la nascita di movimenti e iniziative ecologiche, tra cui quelle legate al mondo della moda. Secondo i dati del 2020 dell’Agenzia europea dell’ambiente, ogni cittadino dell’Ue ha consumato in media 15 chilogrammi di prodotti tessili, per un totale di 6,6 milioni di tonnellate, con un elevato utilizzo di risorse naturali. Inoltre solo l’1 per cento degli abiti usati viene riciclato in nuovi capi, aggravando il problema dei rifiuti tessili.
Per contrastare questo fenomeno, sono nate iniziative che promuovono il riutilizzo e la valorizzazione dell’abbigliamento: ad esempio, in occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili – che ricorre il 16 febbraio – la campagna ’M’illumino di Meno’ ha incentivato l’uso di capi di seconda mano e ha proposto a tutti di indossare un capo di abbigliamento con una storia familiare e affettiva, rafforzando così il valore sentimentale degli indumenti.
La campagna invita a riflettere sull’impatto ambientale della moda e sul fenomeno del fast fashion, sollecitando ad avere uno stile di vita più sostenibile: a Reggio spesso si allestiscono mercatini del riuso in cui vengono rivenduti capi anche di marche conosciute per dare nuova vita agli abiti, riducendo lo spreco. La sostenibilità nel campo della moda è raggiungibile anche rendendo comune l’abitudine di regalare l’abbigliamento che non si usa più ad amici o a persone che ne hanno bisogno: anche a Bibbiano e Barco non mancano né occasioni in cui si raccolgono abiti per i bisognosi né associazioni di volontari che mantengono aperti negozi in cui si possono trovare vestiti e oggetti davvero interessanti. Per chi è molto pigro e non vuole muoversi da casa, non ci sono scuse: ormai app e siti sono utilizzati da noi ragazzi, dalle nostre famiglie e dalle nostre insegnanti. L’impatto ambientale della moda e della tecnologia è insomma un tema urgente che non può essere ignorato: è fondamentale che ognuno si impegni a ridurre lo spreco e a promuovere scelte più sostenibili per proteggere il pianeta e le specie che lo abitano. Sensibilizzare le persone su questi temi è essenziale affinché il cambiamento diventi concreto e duraturo.
Sophie Pervilli, Stella Sassi, Melissa Tazzioli II C
La musica è un mezzo di espressione che aiuta i giovani a comunicare le proprie emozioni. Spesso quando si sentono incompresi trovano nei brani un rifugio e un modo per raccontare le loro storie. Tramite piattaforme i giovani ascoltano soprattutto generi come Hip Hop e Trap, spesso attratti dal ritmo più che dal significato dei testi, non rendendosi conto a volte di quanto peso abbiano le parole contenute nelle canzoni: la Trap tratta spesso di comportamenti discutibili e potrebbe avere un’influenza su chi l’ascolta. Secondo noi la musica ha un forte impatto sulla società e dovrebbe trasmettere valori positivi, bisognerebbe aiutare i giovani a sviluppare consapevolezza e spirito critico nei confronti di quello che ascoltano per individuare ciò che è davvero valido.
Serena Facinti, Noemi Giulivi, Elisa Marconi III E
L’amore è un sentimento che ci fa sentire come se il mondo fosse più bello e colorato, arricchisce l’anima e provoca emozioni forti come felicità, sicurezza e calma, ma anche a volte ansia, vulnerabilità e paura. Quando ci piace qualcuno, diciamo di avere una crush per lui o lei, parola forte che fa pensare a uno sconvolgimento totale, al frantumarsi di tutte le certezze. Vi sembra poco? «Qualche mese fa una ragazza che conoscevo di vista mi scrisse tramite un social. Iniziammo a parlare e scoprimmo di avere delle cose in comune.
Un giorno ci organizzammo per uscire e, mentre parlavamo, iniziò a guardarmi intensamente negli occhi, mi chiese di metterci insieme e io accettai. Quindi iniziammo a incontrarci più spesso, quasi ogni volta dopo gli allenamenti. Fu un periodo bellissimo». L’amore alla nostra età provoca emozioni altalenanti, belle e brutte, anche perché è una sperimentazione e navighiamo a vista in un mondo finora sconosciuto: «L’anno scorso mi piaceva da impazzire un ragazzo. Ogni volta che lo vedevo nei corridoi diventavo tutta rossa, non sapevo mai cosa dirgli.
Quando provavo a rivolgergli la parola mi veniva un nodo alla gola. Allora decisi di scrivergli su un social chiedendogli di uscire, ma purtroppo rifiutò: mi sentii ferita e offesa, ci misi un po’ a riprendermi». Non sempre è facile parlare di persona, per fortuna ci sono i social a dare una mano. Come facevano i nostri genitori senza?
Francesco, Malak, Otman III D