Bullismo, a scuola di legalità La sfida della prevenzione
Gli alunni della scuola Fassi hanno intervistato Matteo Mancini, agente della Polizia Locale «Occorre sempre proteggere i propri dati sui social network e segnalare contenuti offensivi»
«Oggi il bullismo non si ferma più al cancello della scuola, ma segue i ragazzi ovunque, anche dentro casa». Così Matteo Mancini, agente della Polizia Locale dell’Unione delle Terre d’Argine, evidenzia l’importanza di scuola, famiglie e istituzioni nel contrasto al fenomeno.
Cosa fare se si è vittima di bullismo o cyberbullismo? «Chiedere aiuto a un adulto o a un amico fidato, evitare le provocazioni e non mostrare paura. Essere spiritosi può mettere in difficoltà il bullo. Non isolarsi, per non diventare un bersaglio facile».
Come proteggersi sui social? «Occorre sempre proteggere i propri dati, segnalare contenuti offensivi e impostare regole di privacy.
La ’Netiquette’ impone anche di rispettare la privacy e chiedere il consenso prima di pubblicare contenuti altrui».
Cosa fare se si ricevono minacce online? «Le minacce sono un reato e vanno denunciate entro tre mesi. Se provengono da profili falsi, è necessario rivolgersi alla Polizia Postale».
Si può cancellare un contenuto dannoso dal web? «La legge 71/2017 consente ai minori di 14 anni, o ai loro genitori, di chiedere la rimozione di contenuti dannosi. Se il sito non interviene entro 48 ore, ci si può rivolgere al Garante della Privacy».
Come vengono verificate le denunce? «Le autorità raccolgono prove come screenshot e testimonianze. Se necessario, interviene la Polizia Postale».
Come interviene la Polizia nei casi di bullismo? «Le segnalazioni arrivano da vittime, genitori, amici o scuole. Se l’illecito è accertato, il caso viene segnalato al Tribunale per i Minorenni e ai servizi sociali».
Bullismo o cyberbullismo: quale fenomeno è più diffuso? «Secondo l’HBSC, il bullismo è più frequente tra i piccoli, mentre il cyberbullismo colpisce soprattutto tra gli 11 e i 13 anni, con molte vittime femminili».
Bullismo e cyberbullismo sono reati? «Non esiste un reato specifico, ma questi atti possono configurare violenza privata, minacce, persecuzioni o trattamento illecito di dati personali. I minori di 14 anni non sono imputabili, mentre tra i 14 e i 18 anni lo sono se capaci di intendere e volere».
I genitori sono responsabili delle azioni dei figli? «La responsabilità penale è personale, ma i genitori possono essere chiamati a risarcire i danni causati dai figli. Ragazzi, ricordate sempre le parole di Albus Silente in Harry Potter: ’Le parole sono la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo’. Usatele bene».
Classe 2^E, scuola Fassi di Carpi
«Io sono un guerriero, veglio quando è notte, ti difenderò da incubi e tristezze, ti riparerò da inganni e maldicenze…». La musica è un’arma potente contro bullismo e cyberbullismo. Artisti come Mengoni, Revman e Alfa hanno trasformato le loro esperienze in canzoni che parlano di fragilità e riscatto, denunciando l’odio subito. Revman, cantante e poliziotto di professione, nel suo ultimo brano, Legittima difesa, ha raccontato le critiche feroci subite; Alfa porta nei suoi concerti la Panchina gialla di Helpis, simbolo di ascolto e supporto, mentre Mengoni ha spesso affrontato a più livelli il tema dell’accettazione di sè. Anche Lucio Corsi, con la sua poetica surreale, lancia messaggi profondi: «La luna senza buche è una fregatura», canta, ricordando che le imperfezioni non sono difetti, ma segni distintivi. Le loro canzoni non sono solo melodie, ma veri manifesti contro l’odio, capaci di dare voce a chi si sente solo. Anche la musica insegna che la diversità è ricchezza, non un motivo per essere attaccati.
Martina Marchi e Anna Zaniboni, classe 2^E
Immaginate un’epoca in cui il bullismo non si consuma nei corridoi della scuola o sui social, ma nella giungla primordiale, tra zanne e artigli.
Il Tino-Rex, capo del Dino Club, è il classico bullo della Mesozoico High School: enorme, prepotente e con una risata malvagia. I suoi dino-genitori? Ignari di tutto! Ogni giorno il Dino Club tormenta i Dino-nerd: il Minmino è troppo basso, il Bruntulus parla troppo, l’Irritatus è sempre scocciato.
E il cyberbullismo? All’epoca niente Wi-Fi, ma gli Pterodattili spargono voci volando di ramo in ramo: ’Hai sentito? Il Brontosauro ha un collo così lungo perché è un insicuro cronico!’.
Il finale? Madre Natura ha fatto il suo corso e un asteroide ha resettato tutto.
Peccato che i bulli abbiano trovato il modo di evolversi anche loro.
Oggi usano tastiere invece di artigli, ma il concetto è lo stesso.
Forse ci serve un nuovo asteroide? O magari, più semplicemente, un po’ più di educazione e rispetto.
Alessandro Bertesi, Filippo Chiossi, Samuele Gargiulo, classe 2^E