ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Conero di Ancona (AN) - 3B

Clima e metodo scientifico: Trump preferisce l’economia

Il caso del Golfo del Messico è emblematico con il presidente degli Stati Uniti che nel primo mandato aumentò le concessioni per estrarre il petrolio contro il parere degli esperti

Negli anni in cui Trump ha assunto la carica del presidente degli Stati Uniti d’America il Golfo del Messico è stato sempre sotto dibattiti di tipo politico e ambientale. Le politiche messe in atto da Trump hanno fatto discutere il metodo scientifico, in particolare il cambiamento climatico. Ma cosa è successo nel Golfo del Messico? Durante il suo periodo di presidenza (2017-2021), Trump mise in atto una politica ambientale che consisteva nello sfruttare l’industria petrolifera e del gas, una delle aree più colpita è quella del Golfo del Messico. Nel 2020 la sua amministrazione annunciò nuove aste per le concessioni petrolifere, benché fosse stato avvertito dagli esperti che se avrebbe continuato ad annunciare nuove concessioni avrebbe causato un grande impatto ambientale danneggiando l’ecosistema, ma lui ignorò gli esperti definendoli catastrofisti.

Ma che rapporto ha Trump con il metodo scientifico? Gli scienziati avvertirono Trump che l’innalzamento delle temperature ambientali e l’aumento del gas serra stavano contribuendo all’aumento di probabilità di uragani nella regione, ma lui negò questa previsione. Questa previsione da parte degli scienziati si rivelò corretta, infatti nel 2019 nel frattempo che un altro uragano stava colpendo le coste della Florida Trump disse in modo ironico che gli uragani tra un po’ avrebbero colpito l’Alabama. La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) smentì questa dichiarazione così la Casa Bianca fece di tutto per proteggere Trump e attaccare il metodo scientifico. Cosa successe quando salì come capo Biden? Con l’arrivo di Biden molte politiche di Trump furono riviste e cambiate per esempio furono stati introdotti nuovi vincoli per limitare le trivellazioni del Golfo del Messico, però l’eredità di Trump rimase visibile infatti le concessioni rilasciate sono valide e l’industria petrolifera continuò a produrre.

Rimane tutt’oggi un caso irrisolto quello del Golfo del Messico che rappresenta un problema di come la politica può entrare in conflitto con il metodo scientifico, nel frattempo che gli scienziati provano a fornirci dati basati su evidenze, le scelte politiche seguono logiche economiche e ideologiche. La presidenza di Trump ha mostrato quanto possa essere fragile il rapporto tra politica e scienza, ma noi speriamo che in futuro Trump riconosca il metodo scientifico.

Luca Pisoni 3B scuola Conero Ancona

 

Dopo la prima Rivoluzione industriale, i comfort e la qualità di vita sono migliorati, così come la produzione di merci e i commerci; questi ultimi hanno portato a crescere il consumo delle risorse naturali e delle fonti energetiche oltre a emettere sostanze inquinanti e portare al degrado parecchi ecosistemi naturali. Con il numero degli abitanti in crescita nei paesi in via di sviluppo, che in passato essendo paesi poveri non producevano, consumo e produzione stanno portando il nostro pianeta al limite. E’ la crisi globale, che ha fenomeni caratteristici, alcuni dei quali non sono problemi in sé, ma li diventano quando superano le capacità del pianeta. Un esempio lampante è l’impronta ecologica, l’impatto che noi esseri umani abbiamo sul pianeta, la quale misura la quantità di superficie che ognuno usa per le proprie esigenze; ma allora perché è un problema per l’ambiente terrestre? L’impatto che noi abbiamo sulla Terra supera del 50% la biocapacità (capacità del pianeta di rigenerare le risorse naturali consumate dall’uomo) della Terra stessa. Ma non tutti i paesi hanno la stessa impronta ecologica: in Europa c’è più attenzione al risparmio rispetto al Nordamerica. Gli stati più avanzati, nei commerci verso i paesi più ricchi sono di passaggio in quelli meno progrediti, esportando rifiuti tossici per l’ambiente, come i residui chimici, e i paesi poveri, non avendo enti a salvaguardia dell’ambiente, non possono difendersi. Questo viene chiamato debito ecologico, ovvero il debito che hanno i paesi più ricchi verso i più poveri essendoci squilibri tra di loro. Un altro problema è il cambiamento climatico. Esso è determinato dal vapore acqueo e i cosiddetti gas serra, in particolare l’anidride carbonica che si comportano proprio come una serra, trattenendone il calore, una volta riflessi sulla superficie terrestre. Senza i gas serra la temperatura terrestre sarebbe glaciale e non consentirebbe alcun tipo di vita, né animale, né vegetale ma la concentrazione sempre più alta di questi gas nell’atmosfera sta provocando il riscaldamento globale, che ha come effetti fenomeni metereologici estremi: essi possono essere desertificazioni, che renderanno impossibile la coltivazione, o alluvioni oppure addirittura l’innalzamento del livello del mare. Se noi ragazzi, riconosciamo la gravità di questi problemi, e cerchiamo nel nostro piccolo di fare qualcosa, perché gli adulti che ne hanno la possibilità non fanno nulla?

Anna Valeriani 3B scuola Conero Ancona

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