ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Calamandrei di Sogliano al Rubicone (FC) - 3A

Emergenza alcol tra gli adolescenti «Birra e vino il sabato sera nei locali»

Gli studenti della scuola media di Sogliano sul Rubicone hanno affrontato il tema delle dipendenze dei giovani Alcuni si ubriacano a 13 anni, e c’è chi pratica il ‘binge drinking’ e la ‘drunkoressia’, ossia non mangiano prima di bere

Nel mese di febbraio abbiamo affrontato il tema dell’adolescenza, leggendo molto sulla questione ‘alcol tra i giovani’ e, alla fine, abbiamo aperto un dibattito. In questi ultimi anni il consumo di alcol è notevolmente aumentato fra i giovani, toccando picchi altissimi tra i quattordicenni e le ragazze.

Le bevande alcoliche preferite dagli adolescenti sono la birra e il vino, seguiti dagli aperitivi e dai superalcolici. Il loro consumo avviene di solito in gruppo e di sabato sera al bar, nei pub, in discoteca o alle feste. Abbiamo letto del ‘binge drinking’ cioè del consumo di cinque o sei bevande alcoliche fuori pasto e in tempi brevi con il solo scopo di ubriacarsi.

Noi non sapevamo che l’alcol può creare dipendenza, e rappresenta un rischio per la salute (perdita di equilibrio, difficoltà di movimento, nausea, confusione, fino al coma e alla morte nei casi più gravi, tumori compresi), ma vedevamo il bere come un momento di divertimento e di benessere.

Leonardo Casati ha aperto la discussione. Ha detto che il consumo di alcol tra i ragazzi sta aumentando come il consumo di fumo.

Dal suo punto di vista bere alcolici a 13 o 14 anni non è una buona abitudine: gli organi sono ancora deboli e non completamente formati, quindi, non pronti a filtrare l’alcol; inoltre, bevendo, si diventa un pericolo per gli altri quando si guida. Infatti a 14 anni si prende il motorino o la microcar e, spesso, sia per la poca esperienza sia a causa della troppa birra, è facile fare i primi incidenti e le prime stupidate. Ha proseguito dicendo che non berrà fino a 18 anni. Del resto, non solo i suoi genitori glielo vietano, ma lo vieta la legge italiana. Tuttavia molti giovani bevono lo stesso, perché? Forse per farsi vedere. Bere una bevanda alcolica a 13 anni è da stupidi secondo Leonardo, a cui non piace bere per il sapore amaro; è convinto che ci si possa divertire in altri modi (stando in giro con gli amici, facendo sport di squadra).

Miriam ha detto che, secondo lei, bere consapevolmente è lecito in occasioni di festa, ma occorre tenere conto dei danni e degli effetti collaterali sul corpo. Come Leonardo, anche Paolo Pisano si è interrogato sul perché alcuni ragazzi abbiano il vizio di ubriacarsi il sabato sera. Ecco il suo pensiero.

Molte persone, a volte, bevono per dimenticare o per calmarsi; dopo un primo momento di spensieratezza, alcuni suoi conoscenti esagerano con le bevute e si sentono male; poi si riprendono e dimenticano tutto quello che è successo. E il sabato successivo, ricominciano a bere. Capita che qualche ragazzo, dopo aver bevuto, neghi pure di averlo fatto. E si finisce per essere dipendenti.

Il nostro amico Ilyass Ait El Cadi ha detto che assumere una bevanda alcolica da giovanissimi non significa diventare uomini: si fa male solamente a se stessi. Prova dispiacere nei confronti di quelle ragazze, che praticano la ‘drunkoressia’, che consiste nel non mangiare per un giorno intero (a volte anche due) prima del week end, per poi bere molti drink (perché, sapendo che l’alcol fa ingrassare, non mangiano prima). Bere fa diventare aggressivi e lo ha affermato per esperienza diretta. L’estate scorsa, mentre Ilyass passeggiava con suo fratello e due cugini, di notte, in una città marocchina, è stato fermato da due ragazzi di 15 anni, già alticci. I giovani ubriachi hanno chiesto dei soldi. Un ragazzo, che beve, non è da ammirare, e non diventa un adulto, ma è un ragazzo meschino, che spreca la propria vita.

Ihnat Lapkouski, un compagno di origine bielorussa, che frequenta la nostra scuola, ci ha raccontato che, in passato, in Bielorussia, nei negozi, i commercianti vendevano le bevande alcoliche ai giovanissimi. Per questo motivo, già da bambini, molti sono diventati dipendenti dall’alcol. E quando una legge ha vietato l’alcol ai minorenni, questi hanno iniziato a rubare le bevande alcoliche.

La polizia ne ha arrestati parecchi e ora vivono in carcere. È meglio giocare con gli amici, fare sport, e stare con la propria famiglia anziché perdere se stessi nell’alcol. Mirko Oliveti è intervenuto per condividere i suoi pensieri. «Bere un drink alcolico a 13 anni – ha detto Mirko – non significa comportarsi come un uomo, perché a quell’età i neuroni devono crescere e l’alcol rallenta questo processo. Non bisogna cominciare a bere solo per farsi vedere più grandi dagli amici, perché fa davvero male; l’alcol è la droga, che uccide di più al mondo.

Creando dipendenza, provoca delle vere e proprie crisi di astinenza, che possono far diventare aggressivi e depressi. Qualche volta si vede nei film che gli adulti cominciano a bere, dopo una relazione amorosa fallita, per dimenticare».

«Bere alcolici o superalcolici, a 13 anni – ha detto Tommaso Persighe – è fuori discussione. Ogni tanto si può bere una birra, ma non alla nostra età. Diversi coetanei, purtroppo, non solo bevono, ma fumano anche, e una piccola parte si droga. Se qualcuno si droga, non è giustificato in nessun modo. Se si viene costretti a bere fino a ubriacarsi, il gruppo va cambiato. Rovinarsi la vita per gli amici non è giusto, non ha senso: il bere può diventare un’ossessione. Bevendo, si diventa pure grassi, ed è difficile smaltire il grasso accumulato; invece, fumando, i polmoni faranno fatica a recuperare il fiato». Se ci si vuole far notare, lo si deve fare attraverso un’azione buona, e allora si verrà visti con un occhio diverso. Se fumi o bevi a tredici anni, a parere di Tommaso, ma anche di tutti noi della terza A, non sei ‘figo’, ma solo uno, che si sta rovinando la vita. Molti bevono, fumano per trovare pace, perché, magari, hanno dei problemi in famiglia, ma non è la cosa giusta. Una cosa intelligente potrebbe essere quella di praticare uno sport. La vita va vissuta in modo sano e divertendosi.

Teresa Antonelli ha detto che un’amica le ha raccontato che in discoteca, si fanno dei «giochi» e, se si perde, bisogna bere un bicchiere e, facendo così, ci si ubriaca. Anche lei non trova giusto esagerare a tredici anni, ma neanche a quindici o sedici. Nei bar o nelle discoteche non dovrebbero dare gli alcolici ai giovanissimi. Dicono che non succeda niente, se bevono, e ci sono molte persone a favore del bere. Si beve solo per l’apparenza! E così si rischia la vita! Secondo la nostra compagna e secondo tutti noi, questi ragazzi dipendenti dall’alcol hanno molte insicurezze e, per mostrarle di meno, bevono. Non sanno però che vanno incontro a gravi problemi di salute: non è bello iniziare a rovinarsi a tredici anni. Ma «Viva la vita!», come canta Francesco Gabbani.

 

Yliass Ait El Cadi, Teresa Antonelli, Leonardo Casati, Ihnat Lapkouski, Mirko Oliveti, Miriam, Tommaso Persighe, Paolo Pisano e i compagni della classe 3ª A della scuola Piero Calamandrei di Sogliano al Rubicone

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