ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Nardi di Porto San Giorgio (FM) - 3D

Gli occhi dell’Italia su Sanremo Le nostre curiosità sul Festival

Protagonisti gli studenti dell’istituto Nardi di Porto San Giorgio che hanno voluto raccontare fatti, retroscena, polemiche e canzoni della rassegna musicale più importante del belpaese

Dall’11 al 15 febbraio, si è tenuto il festival di Sanremo, l’evento più atteso dell’anno da molti giovani, perché salgono sul palco dell’Ariston cantanti emergenti come Olly, Bresh, Sarah Toscano e Tony Effe. Quest’anno non sono mancati momenti particolari, a cominciare dalla polemica aperta proprio da Tony Effe, che ha destato scalpore durante la terza puntata. All’artista non è stato infatti consentito di indossare una collana, in quanto pubblicizzava un noto brand e di conseguenza ha minacciato di non cantare indispettito dal fatto che all’artista ospite, Damiano David, esibitosi prima di lui, è stato invece concesso di mostrare i gioielli. A proposito degli ospiti, Jovanotti ha portato felicità e un pizzico di nostalgia, cantando le sue canzoni più celebri del passato, come ‘L’ombelico del mondo’ e ‘Il più grande spettacolo dopo il big bang’. L’artista ha coinvolto il pubblico, facendo alzare tutto il teatro e vibrare l’intera città con i tamburi. Ha inoltre trasmesso tanta allegria al pubblico dello schermo, così come ha fatto la nuova sigla del festival scritta dal Dj Gabri Ponte.

Le note di ‘Tutta l’Italia’ anche dopo la fine del festival sono state riprodotte molte volte in radio. Gabri Ponte ha inoltre partecipato e vinto l’ultima edizione del recente San Marino Song Contest e parteciperà all’Eurovision, rappresentando questo Stato e scontrandosi per la vittoria con Lucio Corsi, che difenderà i colori dell’Italia. Carlo Conti, il nuovo conduttore si è differenziato molto da Amadeus, che aveva presentato il Festival dal 2020 al 2024, per la velocità impressa al programma e per aver reintrodotto il Dopofestival, tenendo così testa al suo predecessore.

Nel suo Festival si sono verificati vari inconvenienti, come i problemi d’audio verificatisi nella prima serata, e l’improvviso ritiro del cantante Emis Killa, a seguito di una delicata vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Un momento che ha lasciato senza parole molte persone è stato l’attimo in cui è stata annunciata la classifica finale, quando spettatori e conduttori erano contrari alla sesta posizione di Giorgia, anche se il vincitore, Olly,è stato comunque molto apprezzato. Il brano di questo giovane cantante, dal titolo ‘Balorda Nostalgia’, ha avuto un grande successo ed è piaciuto al pubblico. I fan non hanno gradito però la sua rinuncia all’Eurovision, a cui parteciperà Lucio Corsi, arrivato secondo, ma noi riteniamo che la canzone più adatta sarebbe stata ‘La cura per me’ di Giorgia perché significativa. In conclusione, questa edizione di Sanremo ha avuto il merito di coinvolgere le persone forse come mai prima.

Classe III D, coordinata da Monica De Angelis. Studenti autori: Giulia Silla, Viola Polini, Rebecca Baglioni, Alessandro Ruotolo

 

Il brano ‘Quando sarai piccola’ di Simone Cristicchi racconta di quando nella vita, con il trascorrere del tempo, noi diventiamo i genitori dei nostri genitori e in qualche modo restituiamo con amore tutto quello che abbiamo ricevuto da loro. Cristicchi ha portato a Sanremo una canzone che ha commosso, dedicata alla madre, che sette anni fa ha perso la memoria a causa di un’emorragia cerebrale. Il messaggio è delicato, perché affronta il tema della vecchiaia. E’ presente uno scambio di ruoli tra genitore e figlio, in cui emergono il dolore di dover accettare la malattia, che piano piano allontana da noi le persone più care e l’affetto con cui ci si prende cura di un genitore anziano. In un dialogo immaginario con la madre, il cantante esprime ‘la rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare’. Si tratta di argomenti in genere lontani dall’esperienza dei giovani, ma le parole di questo brano hanno saputo parlare al nostro cuore.

Classe III D: Giada Grossi, Laura Tassotti, Emma Violoni

 

Che si tratti di un vero folletto o di un personaggio costruito a tavolino, Lucio Corsi ha trovato la chiave giusta per avvicinarsi ai giovani, allontanandosi dallo stereotipo contemporaneo della perfezione e del successo. Diventato popolare grazie al Festival di Sanremo, è personaggio fuori dagli schemi, simbolo di gentilezza e normalità, che ha conquistato tutti con la canzone ‘Volevo essere un duro’. Questo brano, arrivato secondo a Sanremo, è per eccellenza l’inno delle persone comuni, con un testo che con ironia e delicatezza cerca di trasmettere il valore della normalità, e ci riesce talmente bene che nessuno direbbe si tratti di una ballata rock. In questo stesso stile, l’artista si rispecchia anche lontano dal palcoscenico, nella vita di tutti i giorni, non ostentando la sua celebrità e continuando a comportarsi come il Lucio bambino, colui che era gentile con tutti, ritenuto strano e il cui sogno nel cassetto era avere un cassetto più grande per contenere tutte le sue fantasie, come ha raccontato in una recente intervista. La canzone, si rivela un gioco di prospettive: ragionando a mente fredda, nessuno vedrebbe come un bel modello da seguire uno spacciatore, un robot o uno scippatore, eppure Lucio li prende ad esempio per descrivere i duri. Ma poi la medaglia si capovolge e prevale la consapevolezza di essere se stesso, nella sua unicità e nella sua perfetta imperfezione.

Classe III D: Gabriel Cintio, Edoardo Chiodi, Martina Ermini, Elettra Grillo 

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