ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Don Lorenzo Milani di Cusercoli (FC) - 2B

Voci e storie dei commercianti locali Come cambiano le botteghe del paese

Gli alunni di Cusercoli hanno intervistato i negozianti di lunga data e quelli che hanno aperto da poco un’attività La Pro Loco punta al turismo e alle sagre per richiamare persone: «Le stime sono incoraggianti. Ce la possiamo fare»

Anche nelle piccole comunità urbane ci può essere una certa varietà di attività economiche: è il caso di Cusercoli, paesino sull’Appennino presso il fiume Bidente. Abbiamo intervistato alcuni nostri concittadini per avere un quadro delle attività presenti a Cusercoli, di quelle chiuse e di prossima apertura. Abbiamo rivolto alcune domande a imprese attualmente aperte e abbiamo dedotto che le aziende di vecchia data, che hanno dato lavoro a centinaia di abitanti, oggi si ritrovano a convivere con attività nuove che cercano personale qualificato da assumere o che preferiscono la conduzione familiare. Per prima cosa, abbiamo chiesto il motivo per cui è stata scelta proprio Cusercoli per l’apertura di tali attività; ecco la risposta della fabbrica di scarpe Pyper, di prossima inaugurazione: «Abbiamo scelto Cusercoli perché in passato era un centro calzaturiero di successo; era un sogno nel cassetto riportarlo agli albori. Come profili, cerchiamo ingegneri chimici, designer ed altro personale qualificato». Ben più anziana è la secolare fabbrica di rosari Lauretana, ai cui titolari abbiamo chiesto una stima di quanti Cusercolesi vi hanno trovato lavoro nel corso degli anni, e se ci sono stati periodi difficili: «Ad oggi solo il 20% dei Cusercolesi lavora da noi, mentre nel periodo del dopoguerra davamo lavoro ben all’80%», ci hanno risposto.

«Un periodo critico è stato il 2010, quando siamo stati costretti a spostarci in Albania per l’eccessivo costo della manodopera italiana e per la concorrenza». Tra i negozi più piccoli che abbiamo intervistato ci sono il Tabacchi della signora Milena, la pizzeria ’Quelli della notte dopo’ (entrambe attività trentennali), il centro estetico ’Princy’, attivo da tredici anni, ed il ’Social Club’, locale aperto da poco più di un anno. I gestori del Tabacchi e del Social Club ci hanno riferito di avere una clientela prevalentemente locale, mentre il centro estetico e la pizzeria raccolgono persone provenienti anche da altre zone; Laura e Franca, le rispettive titolari, alla domanda se è conveniente aprire oggi un’attività a Cusercoli, si sono mostrate ottimiste: «Basta aver voglia di lavorare». Laura in più ci ha detto che secondo lei sarebbe necessario aprire altre attività a Cusercoli per incentivare il turismo. Un caso particolare è la macelleria Fusacina, rilevata dopo circa due anni di chiusura; i nuovi gestori, ai quali abbiamo chiesto il motivo per cui hanno deciso di riaprirla, hanno afferma-to di aver seguito la propria passione. Anche i nostri parenti si sono prestati a domande e curiosità sulle attività di Cusercoli ormai chiuse e sulle veterane, raccontandoci che anni fa la maggior parte della popolazione lavorava al calzaturificio Dradi, al cementificio Piolanti, alla fabbrica delle corone o in piccoli negozi. Nel corso del tempo poi molte attività sono state costrette a chiudere per vari motivi.

Le aziende più grandi sono rimaste in piedi così come alcune piccole attività (parrucchieri, estetiste, il negozio di articoli per piante e animali Mulino Mastalso, la Farmacia Bombardi, la Piadina di Grazia, il Forno…). Nonostante non troppo numerose e di modeste dimensioni, le attività presenti a Cusercoli nel loro piccolo contribuiscono ad alimentare il turismo: ce ne dà conferma la Pro Loco Chiusa d’Ercole, che ci ha fornito informazioni molto interessanti. In primis ci è stato detto che un impulso significativo al turismo è dato dalle sagre che si svolgono sul territorio in diversi momenti dell’anno (la Sagra del Tartufo, del Prugnolo, la Cicciolata). Tuttavia, nonostante siano presenti siti di gran interesse artistico-culturale come il Castello medievale e la Biblioteca, a causa della chiusura di questi ultimi purtroppo l’afflusso di turisti è modesto. Dice però Debora, membro della Pro loco: «Le stime sono incoraggianti: è soprattutto con la pubblicità e il passaparola che in certi periodi dell’anno i turisti arrivano. Certo, bisogna lavorare per ottenere risultati ancora migliori, ma ce la possiamo fare».

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