Stop alla discriminazione di genere Difendiamo i diritti delle donne
Gli studenti della Pietro Zangheri si sono interrogati sui cambiamenti della condizione femminile nella storia Nonostante le conquiste raggiunte nel tempo, ancora troppe le violenze e i maltrattamenti subiti nel mondo
Nel corso della storia le donne, le ragazze e le bambine sono spesso state ritenute inferiori agli uomini, quindi considerate inutili dalla società e di conseguenza escluse dalla vita politica. Il loro principale compito era quello della massaia.
L’accesso all’istruzione è stato un grande ostacolo; nel passato soltanto gli uomini potevano studiare e molte donne erano escluse, sono pochi gli esempi di quelli che potevano farlo, solitamente quelle di famiglia ricca. Col passare del tempo le opportunità si sono ampliate e oggi le donne sono operative in diversi settori. Politicamente, infatti, svolgono ruoli di leadership ed economicamente contribuiscono in vari ambiti, sono parte fondamentale della forza lavorativa. I diritti fondamentali delle donne sono indispensabili per il progresso sociale e per il benessere collettivo. Nonostante siano stati fatti diversi passi avanti, molte donne continuano a lottare per il riconoscimento e l’attivazione di questi diritti.
In Italia siamo riusciti a raggiungere, anche se non completamente, la parità di genere, ma in altri Paesi del mondo questo è molto complicato e ostacolato da diverse situazioni politiche, economiche e culturali vigenti. Alcuni di questi ostacoli sono i matrimoni precoci. Essi sono una violazione dei diritti delle ragazze, donne e bambine, poiché, vengono in questo modo private del diritto all’istruzione, del gioco e soprattutto dell’infanzia.
Le cause dovute a questa pratica sono moltissime come la povertà, le guerre e la necessità di avere qualcuno in meno da sfamare, ciò si verifica soprattutto nelle famiglie molto numerose. Le bambine assoggettate a questi vengono, molto spesso, vendute dai loro stessi genitori, in cambio di soldi, a uomini più anziani che nella maggior parte dei casi sono già sposati con altre bambine o ragazze.
Purtroppo ci sono tante storie di donne che non hanno il coraggio di affrontare questa triste realtà esponendosi, perciò preferisco molto spesso trovare delle soluzioni alternative: il silenzio o il suicidio. I dati statistici riportano, infatti, un alto tasso di suicidi di donne che sono state spose-bambine oppure che hanno subito qualsiasi altra forma di violenza. Le Nazioni Unite l’11 ottobre del 2011 hanno istituito la giornata mondiale delle bambine e delle ragazze per dire No alla violenza e alla discriminazione di genere. I paesi in cui le donne non possono andare a scuola sono tantissimi e ognuno presenta cause differenti (povertà, matrimoni precoci, esigenze culturali, economiche, politiche e disparità di genere), ci sono stati però nel corso della storia tantissime eccezioni che grazie alla loro forza di volontà e le opposizioni nei confronti della società patriarcale hanno aperto la strada alle donne del futuro, un esempio può essere rappresentato da Agnodice di Atene che travestendosi da uomo è riuscita a studiare e successivamente lavorare come medico ostetrico.
Un altro esempio può essere quello dell’attivista pakistana Malala, che, grazie all’appoggio della sua famiglia, ha potuto frequentare la scuola e avere un’istruzione, ma nel momento in cui questa era stata minacciata dai talebani ha deciso di denunciare attraverso un blog per la Bbc le difficoltà del suo paese mettendo in repentaglio la sua stessa vita. Sopravvissuta a un attentato ha continuato la sua lotta contro la discriminazione fondando l’associazione Malala Found per garantire il diritto all’istruzione alle ragazze, ricevendo così il premio Nobel per la pace. Le donne hanno fatto enormi progressi grazie alla loro determinazione e al loro coraggio, ma bisogna continuare a lottare per far sì che certe pratiche cessino completamente.