Bullismo, parla il maresciallo «Ecco come potete difendervi»
L’incontro molto utile dei ragazzi col rappresentante dell’Arma «Ci ha incoraggiati a denunciare, a non aver paura. E ci ha fatto riflettere sul ruolo della scuola»
In un giorno come tanti, noi studenti dell’istituto Marco Polo abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il maresciallo dei carabinieri.
All’inizio eravamo un po’ tesi, la sua presenza con la divisa ci incuteva timore, ma ben presto abbiamo capito che davanti a noi c’era una persona pronta ad ascoltarci e a condividere la sua esperienza. Il maresciallo ci ha parlato del loro lavoro, un impegno quotidiano per garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi. Il loro compito non si limita ad arrestare i criminali, ma comprende anche la prevenzione dei reati e il sostegno delle persone in difficoltà. Ci ha illustrato le diverse specializzazioni all’interno dell’Arma, dell’organizzazione mobile e speciale, alla tutela forestale, ambientale e agroalimentare oltre che reparti e unità specifiche quali i Nas, il Nucleo di tutela patrimonio culturale, reparti unità per esigenze specifiche. Non avremmo mai immaginato che il loro lavoro fosse così vario e complesso. Ma ciò che ci ha colpito è stato il modo in cui ci ha parlato del bullismo. Le sue parole erano sincere e preoccupate. Ci ha spiegato che il bullo è una persona che si sente forte umiliando gli altri, spesso lo fa per insicurezza o per bisogno di sentirsi importante.
Il bullismo nasce come uno scherzo ma può distruggere la vita di chi lo subisce. Ci ha incoraggiati a denunciare, a non avere paura di chiedere aiuto ed a parlare con un adulto di fiducia. Il maresciallo ci ha illustrato due strumenti molto utili presenti sul sito ufficiale dei carabinieri nella sezione servizi o prevenzione»: il «bullizzometro» e il «violenzametro». Sono strumenti che fanno parte delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione promosse dalle forze dell’ordine italiane, in particolare dai carabinieri; rispondendo a delle domande specifiche si può capire se stiamo vivendo o assistendo a situazioni di bullismo o violenza per indirizzarci nei giusti supporti. E abbiamo scoperto che a volte comportamenti che sembrano innocui possono nascondere dinamiche di prevaricazione e violenza. Ma l’incontro è stata anche un’occasione per riflettere sul ruolo della scuola, sul suo impegno nel formarci come cittadini responsabili. La scuola non è solo un luogo dove impariamo materie scolastiche, è un luogo dove impariamo a vivere insieme, a rispettare gli altri, a difendere i nostri diritti e quelli altrui. Il maresciallo ci ha fatto capire che la legalità non è solo questione di leggi e punizioni, ma di valori, di rispetto, di senso civico.
Ognuno di noi ha un suo ruolo importante nel fare una società più giusta e sicura. Dopo l’incontro, ci siamo sentiti diversi. Più consapevoli, più responsabili, più pronti a fare la nostra parte. Abbiamo capito che la scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma anche di crescita personale, dove impariamo a diventare adulti migliori. E per questo siamo grati.
Classi 2A e 2B, Istituto Marco Polo Lucrezia-Cartoceto
La Rete e i Social Network influenzano sempre più le nostre vite e i pericoli sono sottovalutati: un incontro con esperti ci ha permesso di considerare i rischi del mondo online. La condivisione dei nostri dati in rete li rende fruibili in tutto il mondo, sia virtuale che reale. I ‘cookies’? Cliccando su questa innocua parola, oltre ad usufruire dei servizi a cui essi danno accesso, divulghiamo le nostre credenziali, rischiando che essa si riveli per noi molto meno ‘dolce’ di come appare. Sembra sia a causa di questa incontrollata diffusione di dati personali che riceviamo telefonate da paesi lontani e richieste di contatti da persone sconosciute, di cui dovremmo prontamente eliminare i dati, se non vogliamo incorrere in truffe informatiche. Ci è stato comunicato poi un messaggio molto chiaro ed inquietante: sul nostro cammino incontreremo spesso qualcosa che ci incuriosirà e che vedremo come soluzione ai nostri problemi e bisogni, ma sarà un’illusione; tutte le dipendenze, come quella da Internet, minano la funzionalità del nostro cervello. Non resta che affidarci al ‘Manifesto della comunicazione non ostile’, una carta che elenca i principi utili a migliorare e rendere più sicuro il comportamento di chi frequenta la rete, le cui parole chiave sono gentilezza, rispetto, coraggio, silenzio, responsabilità.
Classe 2ª C
Il Progetto ‘Sapere Coop’ ha come obiettivo l’educazione al consumo, uno stile di vita che si impara sin da piccoli. È questo lo scopo di due incontri in cui, nel primo, ci è stato proposto un brainstorming sulla parola ‘biodiversità’ (greco bios, vita, e latino diversitas, varietà), passando quindi a parlare del potere della pubblicità sulla nostra memoria uditiva e visiva, bombardata da forme, colori e suoni, che rendono alcuni prodotti riconoscibili da tutti. Il secondo incontro del progetto si è svolto al supermercato Coop della nostra zona: ci è stato chiesto di ricercare tra i banchi dei prodotti, quelli con particolari simboli nell’etichetta. Questa va sempre letta ed interpretata e ci permette di acquistare con consapevolezza prodotti ‘Solidali’, ‘Cruelty free’, derivanti da pesca o deforestazione ecosostenibile o, ancora, dalle terre confiscate alle mafie.
Classe 2D