L’Unione Europea entra a scuola In classe si costruisce l’inclusione
Gli studenti di Dovadola hanno intervistato Angel Fuentes Mateo della European Research Executive Agency «Abbiamo conosciuto lingue diverse, scoperto la cultura di Paesi nuovi e creato un ricettario animato»
Il 9 febbraio presso la nostra Scuola di Dovadola è venuta a trovarci l’Unione Europea!!! O, meglio, è venuto il dottor Angel Fuentes Mateo, Research Programme Administrator presso la Rea, European Research Executive Agency per ’toccare con mano’ i risultati del progetto ’New Abc’, di cui negli ultimi anni noi ragazzi di Dovadola siamo stati protagonisti insieme con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna e con i nostri insegnanti. Questo incontro ci ha permesso di conoscere meglio alcuni meccanismi dell’Ue, spesso solo studiati sui libri, grazie alla disponibilità del dottor Fuentes, che si è lasciato intervistare da noi.
Fuentes, ha dovuto studiare molto per svolgere questo lavoro? «Ho dovuto studiare per tanti anni, nove anni per la precisione, ho studiato Biologia nel Regno Unito».
Viaggia molto per il suo lavoro? «Sì, mi sposto più o meno tre o quattro volte al mese».
Alla luce dei suoi studi e del suo lavoro, qual è la raccomandazione più importante che vuole dare ai giovani di oggi? «Il mio messaggio ai giovani è di seguire le proprie passioni e di continuare ad impegnarsi per pensare anche al futuro. Lavorare nell’Ue oppure entrare nelle sue istituzioni non è difficile e ti permette di avere un buon salario. Seguire le proprie passioni è importantissimo e ti permette di scegliere cosa vuoi fare».
A proposito di Ue, di studi e di passioni, quanti e quali fondi europei sono destinati a progetti scolastici ed extrascolastici riguardanti sport, musica, lingue e materie didattiche? «Il numero esatto dei progetti extrascolastici che vengono ogni anno finanziati dall’Ue è impossibile da sapere. Sicuramente ogni anno vengono investiti migliaia di euro per queste fantastiche iniziative che vengono selezionate e valutate accuratamente prima di essere scelte e finanziate. Purtroppo, la guerra ha influito molto sulla situazione economica dell’Ue, perché molti fondi sono andati in armi per aiutare gli Stati in guerra».
Che cosa vi ha spinto, quindi, a scegliere il progetto ’New Abc’? «Sarebbe più corretto parlare di assegnazione: il progetto viene assegnato e non scelto da una commissione di esperti. Su sedici proposte, solo tre progetti sono stati finanziati».
Che cosa l’ha colpita del ’nostro’ progetto? «Mi ha colpito molto come avete lavorato: il vostro coinvolgimento, l’impegno di tutti gli alunni e di tutti i professori. Infatti, quando a settembre si è tenuta la riunione conclusiva e gli insegnanti hanno parlato molto bene di Dovadola, ho deciso di venire in questo piccolo paese a vedere con i miei occhi se quel che era stato detto fosse vero. Ed è tutto vero! Avete realizzato dei lavori che vorrei fossero inseriti tra ’le storie di successo’ del progetto ’New Abc’. Inoltre, con questo progetto avete lavorato molto con i dialetti e sui dialetti: io penso che i dialetti siano bellissimi, l’Ue porta rispetto nei confronti sia delle lingue sia dei dialetti. Proprio questo ci rende uniti, ma diversi, come recita il motto dell’Ue. Infatti, sono molto dispiaciuto per la Brexit. Adesso vorrei sapere io da voi che cosa vi abbia lasciato la partecipazione a questo progetto europeo».
Dell’esperienza ’New Abc’ ci è piaciuto lavorare in gruppo: ci siamo divertiti molto, soprattutto quando siamo andati al Campus di Forlì a realizzare il nostro ricettario multilingue animato, e abbiamo imparato parole che non conoscevamo. E’ stato anche istruttivo e stimolante, ci ha permesso di esprimerci in vari modi. Studiando le lingue della nostra classe, abbiamo scoperto anche le varie culture di molti Paesi del mondo. Abbiamo osservato che le lingue rispecchiano le tradizioni e il modo di essere del popolo che le parla. Infine il progetto ci ha fatto conoscere persone nuove, come le tirocinanti con noi in classe, che, spesso, propongono attività più vicine alla nostra realtà.
Classi 1ªD, 2ªD e 3ªD