Sant’Alberto ‘caput mundi’ nel giorno del Carnevale
Ogni anno la prima domenica di marzo nella frazione a nord di Ravenna va in scena l’evento Alla sfilata partecipano tutte le cinque classi della Pascoli più una sezione della scuola dell’infanzia
Sant’Alberto è una piccola frazione a nord di Ravenna ed è una delle porte del Delta del Po. Conta circa 5.000 abitanti, di questi molti in età scolare. A parte la biblioteca ‘Olindo Guerrini’, che organizza tante attività ludico-ricreative per noi bambini, il paesino non offre centri di aggregazione giovanili e spesso noi ragazzi siamo costretti ad andare a Ravenna per svolgere molte attività. Un giorno all’anno però Sant’Alberto, per noi, si trasforma nel centro del mondo e come per Pinocchio diventa il nostro “paese dei balocchi”.
Infatti ogni anno, la prima domenica di marzo si svolge il Carnevale Santalbertese, una tradizione tramandata anche dagli anziani, che raccontano come ai loro tempi abbellivano i loro rimorchi e mezzi agricoli con un tema e sfilavano per le strade del paese trainati da vecchi trattori in un turbinio di stelle filanti e coriandoli.
Oggi la Pro loco, in collaborazione con la nostra scuola la Giovanni Pascoli organizza questo evento che ha una lunga preparazione.
Si comincia con la scelta del tema da parte della scuola, che quest’anno era la musica. Poi ogni rappresentante illustra il tema e genitori e alunni si ritrovano una volta alla settimana in luoghi di fortuna come garage, cantine o magazzini per decidere come interpretarlo sprigionando la propria arte e creatività. C’è chi si occupa delle musiche, chi delle coreografie, altri imbastiscono gli abiti e alcuni invece fanno solo compagnia, magari bevendo un buon bicchiere di Sangiovese e mangiando la piadina con lo squacquerone. Queste serate si possono definire di aggregazione, perché creano nuovi rapporti o cementificano quelli già esistenti, l’importante non è vincere il Carnevale, ma ritrovarsi in gruppo nelle fredde sere invernali. Poi dopo mesi di lavoro ecco che magicamente arriva quel tanto atteso giorno. Per noi questo è stato l’ultimo carnevale a cui abbiamo partecipato.
Appena svegli siamo emozionati, corriamo a provare costumi e coreografie nell’attesa che inizi la sfilata. Il clima è festante, ci sono bancarelle di dolciumi lungo tutto il percorso, chioschietti di gnocco fritto e salumi, musica e coriandoli ovunque. Inizia la sfilata, partecipano tutte le cinque classi della Pascoli più una sezione della scuola dell’infanzia. La nostra classe interpreta i grandi artisti della musica pop, così per le strade di Sant’Alberto si vedono sfilare John Lennon in compagnia di Elodie, Anna Pepe e Busta Rhymes, Michael Jackson con Missy Eliot che duetta con Geolier, Blanco e Thasup mentre Freddie Mercury intona un acuto accompagnato da Vasco Rossi e dagli Ac/Dc. È stato surreale ma bellissimo! Luna e Maria Chiara munite di stereo facevano le dj e Francesco con la chitarra ci accompagnava nel percorso. Siamo arrivati terzi e abbiamo vinto una coppa e 50 euro da spendere in cartoleria.
Due anni fa con il tema cinematografico, travestiti da ciack, cineprese e attori famosi vincemmo un prosciutto e festeggiammo tutti insieme con un piadina day. La giuria ha valutato diversi fattori: l’estetica, l’originalità e l’impegno nella realizzazione del tema. Ma per noi il nostro premio più bello è stato il tempo trascorso insieme nelle fredde sere santalbertesi.
Stiamo diventando grandi, il prossimo anno saremo spettatori e vedremo quella gioia, che abbiamo provato noi, negli occhi di altri bambini con un po’ di nostalgia.
Maggio 2023 rimarrà per sempre impresso nelle memorie di tutti i romagnoli. In poche ore sono caduti circa 200 millimetri di pioggia, la quantità che in genere cade in 6 mesi. Le forti precipitazioni hanno avuto un impatto devastante su un’area geografica già vulnerabile, per le sue caratteristiche morfologiche. Interi paesi sono stati travolti dalla piena dei fiumi che, esondando, hanno spazzato via tutto ciò che incontravano: strade, case, auto e vite umane.
Tutto ciò ha lasciato attoniti tutti, le immagini di Faenza e Fornace Zarattini, trasmesse dalle tv, sembravano surreali ma purtroppo erano vere e devastanti. Le scuole sono state chiuse e tutti noi col fiato sospeso siamo rimasti attaccati ai mezzi di comunicazione. Ma com’è stato possibile che la nostra Romagna sia finita sott’acqua? Una vera risposta non la conosciamo, di sicuro il clima è cambiato e forse eravamo impreparati alla gestione di una così grande portata d’acqua. I Consorzi, la Protezione civile, la Croce Rossa e tanti volontari hanno lavorato senza sosta per arginare l’acqua in eccesso e portare aiuto alle famiglie alluvionate. Da tutta Italia, gli “angeli del fango” sono arrivati intonando come un mantra Romagna mia. Muniti di badili, stivali, secchi, ma soprattutto di braccia, anima e cuore hanno portato aiuti fisici, pasti caldi, vestiti, ma anche un conforto a chi ne aveva bisogno.
Anche la nostra maestra è stata a Sant’Agata sul Santerno a portare aiuto agli alluvionati. Ci ha raccontato la sua esperienza sul campo e ci ha chiesto di raccogliere dei viveri, scrivere dei bigliettini e di fare dei disegni, che consegnava alle famiglie alluvionate. Dal suo racconto emerge una grande umanità, famiglie che avevano perso tutto ci ringraziavano per un disegno fatto da noi bambini, che all’epoca eravamo in terza elementare. Con le lacrime agli occhi davano conforto alla nostra insegnante benedicendo noi bambini che avevamo mandato del cibo e i nostri giochi. Tante famiglie che conosciamo hanno perso tutto, alcuni amici hanno smarrito anche il loro cane, trascinato via dell’acqua. La maestra ci racconta sempre che l’odore di putrefatto, di acqua marcia, le è rimasto per mesi nelle narici. ’