Alluvione, una ferita che brucia ancora Tante famiglie e aziende ancora in difficoltà
I ragazzi delle Orsini raccontano i problemi affrontati da molti cittadini: «Investire maggiormente sulla prevenzione»
Negli ultimi anni sono cadute piogge torrenziali che hanno provocato alluvioni in pianura e causato frane che hanno distrutto campi, case e strade nelle zone collinari e di media montagna.
Intere famiglie sono rimaste senza un tetto e hanno visto distrutti dalla furia dell’acqua anni di lavoro.
Abbiamo intervistato diverse persone che hanno visto i loro averi sommersi e allagati.
«L’acqua è entrata ovunque, ho dovuto cambiare tutti i mobili», dice la signora Maria, pensionata di Solarolo. «Il mio orto è stato completamente distrutto», ammette il signor Claudio che ha un ranch a Codrignano.
«La nostra tavernetta si è riempita completamente di acqua e fango», rivelano due giovani che abitano vicino al fiume a Castel Bolognese.
Anche le aziende agricole situate nella zona collinare, dove ci sono state frane, smottamenti e collegamenti interrotti, hanno subito notevoli danni.
«La strada che collega Fontanelice con Casola Valsenio è stata interrotta da frane e smottamenti e la mia azienda è rimasta isolata – racconta la signora Antonietta, titolare dell’azienda agricola “Di tutto un po’“ in località Posseggio –. Solo dopo aver postato un video che faceva vedere la condizione della strada e di tutti gli abitanti della zona, la strada è stata rimessa in funzione».
La commessa del negozio ’La Bordona’, azienda agricola fra Castel Del Rio e Sassoleone, racconta che «è franata mezza montagna e per poco il negozio non è stato spazzato via. Per fortuna le mucche invece non hanno avuto danni».
Alcuni intervistati mettono in evidenza la solidarietà di amici, parenti e conoscenti che hanno «spalato via acqua e fango»; in alcuni casi è intervenuto anche il Comune risarcendo chi ha dovuto abbandonare la propria ca-sa per mesi, come i titolari dell’azienda agricola «Di tutto un po’» che sono potuti rientrare in casa propria solo dopo nove mesi; anche i signori Stefano e Antonella hanno avuto dei risarcimenti per l’acquisto di elettrodomestici.
Altri invece dichiarano di non aver avuto nessun aiuto dalle istituzioni.
La maggior parte delle persone spiega i motivi di questi disastri, facendo riferimento in modo vago ai cambiamenti climatici che stanno facendo aumentare la violenza delle piogge e alla scarsa manutenzione di fiumi, fossi e strade. «Bisogna iniziare a fare della manutenzione, a pulire fiumi e rii; ogni contadino dovrebbe contribuire a mantenere puliti nei propri poderi i fossi e i piccoli canali di scolo – consiglia la signora Antonietta –. Anche costruire bacini di espansione potrebbe servire a contenere i danni». Consigli che dovrebbero essere seguiti da tutti i cittadini e dalle istituzioni se non vogliamo, come dice la signora Laura, che l’ambiente ci si «rivolti contro». Una preoccupazione condivisa da tanti altri cittadini.