Il futuro dell’innovazione è qui Come l’IA migliora la nostra vita
Le classi 2A e 2B della ’Falcone-Borsellino’ ci spiegano i limiti e le potenzialità della tecnologia Tra veicoli volanti e cambiamento climatico, passando per le ’smart city’ e la realtà aumentata
Nel 2025 la tecnologia raggiungerà una svolta. L’integrazione di soluzioni sofisticate nella vita quotidiana porta con sé domande sul futuro e sui limiti dell’innovazione.
Tra le rivoluzioni spicca il primo prototipo di automobile volante elettrica. Capace di percorrere 320 chilometri su strada e 177 in volo, l’auto può raggiungere i 170 metri di altezza e velocità di 70 all’ora in volo e 240 all’ora su strada. Il veicolo richiede una licenza da pilota professionista di droni. Il progresso scientifico alimenta anche una sfida ecologica volta a riportare in vita specie estinte. Il dodo, il mammut e il lipote, un delfino d’acqua dolce estinto nel 2006, potrebbero essere presto riprodotti dagli scienziati attraverso la modifica e la ricostruzione del DNA. Tra le innovazioni scientifiche ci sono quelle che puntano a ridurre il riscaldamento globale.
L’Intelligenza Artificiale (IA) è un’alleata nella lotta alla crisi climatica.
Se, da un lato, l’IA offre strumenti avanzati per prevedere eventi estremi e proteggere gli ecosistemi, dall’altro, richiede una gestione etica e trasparente su scala globale. Alcune esecuzioni di modelli IA, infatti, consumano enormi quantità di energia elettrica; perciò, non possiamo definire l’IA la soluzione definitiva ai problemi ambientali. L’IA può aiutare ad affrontare il cambiamento climatico attraverso applicazioni che consentono il miglioramento delle griglie energetiche per incrementare la funzionalità delle fonti riutilizzabili. Sempre a proposito del cambiamento climatico, esistono dei droni che sono stati progettati per monitorare la temperatura, lo spessore dei ghiacciai e operare autonomamente. E cosa dire dei ’Robotaxi’? Sono taxi autonomi che, grazie a un’app, consentono di prendere un passaggio dentro a un’auto che rispetta tutte le leggi stradali. Diverse città italiane si stanno avviando verso l’evoluzione in città intelligenti, ovvero luoghi dove i servizi sono resi più efficaci grazie alla tecnologia. Ciò permette di promuovere l’efficienza energetica puntando all’autosufficienza.
Le ’smart city’ favoriscono l’uso di mezzi di trasporto ecologici e aumentano la sicurezza di tutti i cittadini. Dopo l’AR e la VR, si parla ora di realtà estesa (XR). Questa si riferisce a tutti gli ambienti combinati, reali e virtuali, e alle interazioni uomo-macchina. Con la XR si ha una percezione dell’ambiente virtuale molto vicina a quella reale.
Quali altre sorprese ci riserverà il progresso tecnologico?
Alunni delle classi 2A e 2B della scuola secondaria di primo grado ’Falcone-Borsellino’ di Monterenzio: Giulia Baldini, Bleona Berisha, Mira Careri, Adele D’Amico, Nicholas Diac, Carla Dursi, Danial Hassan, Lorenzo Martelli, Linda Musio, Haniya Nadeem, Rebecca Negrut, Francesco Sala, Denis Santi, Greta Tebani, Gabriele Tedesco, Jacopo Terlizzi, Giada Terni, Leonardo Travagli
L’ISTAT ci informa che, nel 2023, in Italia, su 334 omicidi 96 sono stati femminicidi. Questo fenomeno è favorito da stereotipi sociali e da fattori, come la gelosia e l’amore possessivo, legati al rapporto sentimentale. Il termine ‘femminicidio’ fu inventato per la prima volta da Diana Russell nel 1992. Dal 1999, il 25 novembre, in corrispondenza dell’anniversario della morte delle tre sorelle Mirabal, brutalmente uccise nella Repubblica Domenicana per essersi opposte alla dittatura, si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. I recenti casi di femminicidio hanno acceso il dibattito. Nonostante gli sforzi per sensibilizzare l’opinione pubblica e per promuovere la cultura del rispetto, molte donne continuano a perdere la vita a causa della violenza di genere. Il fenomeno non sembra fermarsi. Perché? I media influenzano la percezione del pubblico, raccontando i femminicidi in modo non sempre corretto, a volte usando parole come ‘raptus’ o ‘gelosia’ che fanno sembrare tutto meno grave. Sarebbe importante che tutti contribuissero ad educare le nuove generazioni al rispetto verso le donne. Occorre creare una società dove le donne possano vivere libere e senza paura di essere giudicate o aggredite.
Alunni delle classi 2A e 2B: Cristel Antonelli, Camilla Babini, Rafael Carpio Montoro, Eliza Draganescu, Bianca Iacob, Malak Khoukh, Mohamed Mouaki, Aurora Nanetti, Federico Romagnoli, Riccardo Ronchi
L’articolo 32 della Costituzione vieta il lavoro minorile in tutto il Paese. Tuttavia, in Italia, secondo l’Unicef, 336mila minorenni tra i 7 e i 15 anni hanno avuto esperienze di lavoro.
Il lavoro minorile è una piaga mondiale, spesso è causato da condizioni di estrema povertà, mancanza di possibilità di istruzione e situazioni politiche in cui i diritti dei bambini non vengono rispettati in alcun modo possibile.
La giornata mondiale contro il lavoro minorile, istituita nel 2002, è fissata nel 12 giugno di ogni anno. In alcune parti del mondo, questo problema è ancora molto diffuso: in determinati Paesi, ad esempio l’India, la costituzione vieta l’impiego di bambini minori di 14 anni, mentre in altri, come il Perù, non esiste nessun divieto.
Anche se queste forme di sfruttamento ci sembrano lontane dalla nostra realtà, possiamo tutti contribuire a eliminarle, non acquistando da aziende che sfruttano i minori.
Alunni delle classi 2A e 2B: Andrea Azzaroni, Guglielmo Arebi, Morgan Cavara, Lorenzo Colomba, Denis Gherghina, Clara Grilli, Greis Kolaj, Cecilia Mastropietro, Asia Morini, Gioia Pitocco, Yassine Sabri, Ariel Scanabissi, Noemi Schiavo, Cristina Siby, Davyd Vilkhovetskyi