ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria M. Montessori di Fano  (PU) - 5A, 5B, 5C

Fano e i segreti della romanità Il suo nome nasce da una vittoria

Il viaggio nel tempo dei ragazzi della 5ª C attraverso la storia della città; dall’arco di Augusto, passando per la ’mandria’ fino al podio dedicato alla dea della Fortuna

Una città che vanta secoli di romanità, scoperta con gli occhi dei più piccoli. Fano è come una macchina del tempo capace di riportarci indietro di 2000 anni, attraverso le sue meravigliose ricchezze archeologiche. Il nostro viaggio nella civiltà romana parte dall’Arco d’Augusto, l’entrata principale della nostra città. Proprio qui troviamo dei dettagli nascosti che ancora celano segreti da svelare.

Cosa raffigura la chiave volta? Un leone? O un elefante? Vi lasciamo questa curiosità e riprendiamo il nostro viaggio verso una porta secondaria, quella della mandria, da cui partivano i carri per andare verso Pesaro. Lo capiamo osservando le pietre inferiori, che mostrano chiari segni di urto con le ruote. Sapevi che lungo le mura sono stati trovati ben 28 torrioni? E come misuravano le distanze tra l’uno e l’altro? Per capire questo dobbiamo diventare arcieri e scoccare una freccia a partire da un torrione seguendo la direzione delle mura; lì dove cade ne veniva costruito un altro. I torrioni erano fatti con una malta molto resistente che proveniva dalla campagna e che li ha tenuti in piedi fino ad oggi. Camminando lungo il nostro corso principale passiamo sopra a quello che era un anfiteatro e arriviamo alla chiesa di S. Agostino.

Perché la nostra città si chiama Fano? E perché è dedicata alla Dea Fortuna? Tutto parte il 24 giugno del 207 a.C., giorno dedicato alla Dea Fortuna. Quel giorno fu memorabile! I Romani si scontrarono con i cartaginesi nella battaglia del Metauro e vinsero dopo tante sconfitte. Così si convinsero chela dea li avesse aiutati e a lei dedicarono un santuario. “Fanum Fortunae” significa proprio “Santuario della Dea Fortuna”.

La nostra avventura continua: infatti adesso scenderemo sotto terra alla scoperta di un mondo nascosto in profondità. Ci siamo stupiti nel venire a sapere che proprio lì c’era il podio del santuario dedicato alla Dea e percorrendo una rete di cunicoli ci siamo imbattuti nell’abside dove ne era custodita la statua. Proseguendo nella strettoia ha attirato la nostra attenzione l’unico resto di una delle colonne che componevano il santuario. Verso la fine del percorso abbiamo scoperto una zona dove c’era un bagno pubblico. Secondo voi, come si pulivano i romani? Con un bastone con attaccata una spugna! Come già sappiamo infatti, i romani avevano un grande ingegno: potevano contare su un sistema di fognature che consentiva di avere acqua sempre pulita.

Altro che Medioevo! Ma ora basta parlare, mettiamoci all’opera: diventiamo maestri ceramisti e realizziamo una lucerna, una vera e propria torcia di epoca romana (con l’argilla e due stampi che sovrapponiamo).

E’ ora di riprendere la nostra macchina del tempo e ritornare al presente. Volete sapere come la pensiamo? Non ci aspettavamo di trovare una vera e propria città sotto i nostri piedi.

 

Nell’ambito del progetto di lettura “Un pieno di libri” organizzato dalla Mediateca Montanari di Fano, lunedì 17 marzo 2025 è venuto a scuola Angelo Mozzillo, accompagnato da Chiara Magi della libreria “ Stacciaminaccia”, per incontrare gli alunni delle classi quinte. E’ l’autore del libro “Bello il bosco ma…

non ci vivrei!”, che abbiamo letto in classe con curiosità e tanto divertimento. La storia racconta le diverse peripezie che lui e il suo amico Davide Panizza (illustratore del libro) hanno affrontato durante il cammino de “La Via degli Dei” che da Bologna arriva a Firenze.

«Prima di tutto io non ci volevo nemmeno andare», sono le prime parole del libro che evidenziano l’iniziale poco entusiasmo per questa grande impresa, nata a causa di una battuta presa troppo sul serio da un loro «scriteriato» amico durante una serata goliardica, ma poi rivelatasi una meravigliosa avventura. L’incontro con Angelo è stato molto coinvolgente, ci ha particolarmente entusiasmato il suo modo di raccontare perché ha risposto sempre simpaticamente alle nostre domande, con battute divertenti. E’ un’emozione poter conoscere e parlare con gli autori dei libri che leggiamo perché attraverso le loro parole possiamo immedesimarci nelle avventure che hanno realmente vissuto.

Gli alunni della classe 5ª B

 

Lo scorso venerdì 4 aprile, nella nostra scuola “M. Montessori” di Fano, nell’ambito del progetto «A scuola ci andiamo da soli» , abbiamo incontrato due addetti dell’Ufficio Ambiente del Comune.

Hanno portato cinque tipi di biciclette per farci scoprire le differenze tra l’una e l’altra, ci hanno insegnato ad aggiustare la camera d’aria con una toppa o sostituirla con una nuova e abbiamo fatto un giro sulla Cargo bike.

Durante questo incontro abbiamo anche capito che cosa portare con noi in caso di difficoltà: la leva per togliere il copertone, il kit di riparazione e una mini pompa. Fano è una città di pianura e la bici è un veicolo che usiamo molto: possiamo raggiungere il mare e il centro storico senza problemi di parcheggio e non è inquinante. Quest’attività ci sarà molto utile in futuro quando andremo a scuola da soli con la nostra bicicletta.

Gli alunni della 5ª A 

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