ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Silvio Pellico di Voltana (RA) - 2F

Tulipani contro la violenza Occorre seminare la vita

L’iniziativa realizzata nel giardino della media ‘Pellico’ di Voltana in occasione del 25 novembre Ospiti della scuola sono state le associazioni ‘Crisalide’ e ‘Fermi con le mani’ di Bari

Il 25 novembre 2024, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le associazioni ‘Crisalide’ e ‘Fermi con le mani’ di Bari hanno organizzato un’attività speciale nel parco accanto alla scuola media ‘Silvio Pellico’ di Voltana.

L’iniziativa ha coinvolto studenti, insegnanti e cittadini, con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani sul tema della violenza e sull’importanza del rispetto verso ogni essere umano.

‘Crisalide’ è un’associazione che si occupa di offrire aiuto e supporto alle persone che hanno vissuto situazioni difficili, come violenze domestiche, lutti familiari, abusi o maltrattamenti.

‘Fermi con le mani’ di Bari, invece, si concentra soprattutto sul bullismo e sul cyberbullismo, lavorando a stretto contatto con le scuole, gli assistenti sociali e le autorità per accompagnare ragazzi e famiglie nel percorso di protezione e consapevolezza. Offre anche strumenti per imparare l’autodifesa, non solo fisica ma anche emotiva.

Durante l’evento, sono stati piantati venti bulbi di tulipano, un gesto semplice ma ricco di significato: i fiori, che sbocceranno in primavera, simboleggiano la speranza, la rinascita e il cambiamento possibile.

A rendere l’atmosfera ancora più suggestiva è stata la partecipazione di Michele Jamil Marzella, esperto del radong, uno strumento musicale dai suoni profondi e rilassanti, che ha suonato per studenti e insegnanti creando un momento di ascolto e riflessione.

Questa iniziativa ha voluto trasmettere un messaggio forte e chiaro: è fondamentale educare le nuove generazioni al rispetto, all’empatia e alla non violenza, affinché episodi di violenza non si ripetano mai più. Ogni piccolo gesto, come piantare un fiore, può diventare simbolo di un futuro migliore.

 

Durante le lezioni di geografia, noi ragazzi della classe 2^F della scuola media ‘Silvio Pellico’ di Voltana abbiamo parlato della Francia e della sua capitale, Parigi.

L’argomento ci ha affascinato così tanto che abbiamo deciso di approfondire le nostre ricerche, scoprendo una delle attrazioni più misteriose e affascinanti della città: le catacombe di Parigi.

Le catacombe sono una rete di sotterranei che si estende per oltre 350 chilometri sotto la capitale francese.

Questi tunnel, un tempo cave di pietra utilizzate per costruire la città, divennero nel XII secolo un vero e proprio ossario. La decisione di trasferire milioni di ossa umane nei sotterranei fu presaper risolvere il sovraffollamento dei cimiteri, che diventavano pericolosi per la salute pubblica. Le ossa provengono da numerosi cimiteri parigini, tra cui il celebre cimitero delle lnnocents, uno dei più antichi.

Oltre alla vastità, ciò che colpisce delle catacombe è il modo in cui le ossa sono disposte artisticamente, creando pareti e forme di teschi e femori che raccontano storie di secoli passati. Nel cuore delle antiche catacombe, un gruppo misterioso di individui, conosciuti come “catafill”, ha trasformato questi spazi storici in una vera e propria città sotterranea. Originariamente utilizzate come rifugi durante la seconda guerra mondiale, oggi le catacombe sono il ritrovo segreto di chi cerca avventura e adrenalina.

I catafill sono esploratori urbani abili nel navigare i labirinti sotterranei, territori che pochi osano percorrere. Le catacombe, che un tempo offrivano riparo e sicurezza, sono diventate il teatro di eventi clandestini. Qui si svolgono feste illegali, anche note come rave, piene di luci pungenti e musica assordante. I catafill formano una comunità che vive ai margini della società, unita dalla ricerca dell’adrenalina e dalla sfida del proibito.

Quando nuovi “turisti” si avventurano nel sottosuolo, qualcuno è sempre pronto a rubare le loro torce, privandoli degli strumenti necessari per orientarsi. Questa “tradizione” è un gioco crudele, ma anche un modo per testare chi cerca di entrare nel loro mondo.

Per confondere chi non è abituato, lanciano fumogeni colorati, creando nuvole dense di fumo che avvolgono i corridoi bui delle catacombe, rendendo l’orientamento una vera impresa.

Nonostante la trasformazione in un palcoscenico per feste estreme, la dimensione storica delle catacombe rimane viva. Ogni angolo racconta una storia, dal rifugio durante la guerra alle sepolture antiche. I catafill, pur rispettando questa memoria, l’hanno rivisitata, creando un ambiente dove le alleanze invisibili e la fratellanza tra chi ha scelto di vivere al di fuori delle regole sono al centro di tutto.

 

Gli articoli di questa pagina sono stati realizzati dai ragazzi della classe 2^F della scuola media ‘Silvio Pellico’ di Voltana, con la supervisione della professoressa Tiziana Vedova.

I giornalisti in erba sono: Mattia Cardillo, Safiria Hellen De Nicola, Ksenia Gieri, Cesare Dosi, Hajiba El Gharras, Noè Marangoni, Martina Trudu, Mattia picchi, Elisa Fabbri, Emanuele Catapano, Melek Sakiri, Admin Musa, Bianca Anamaria Serbu, Gioele Ricci Garotti, Alessandro Spada, Andrea Poli, Salah Zahou, Rayniel Argenis Puente Lucas, Tatiana Elizara Romanciuc, Mario Turcu, Ensar Arifi, Fatima Zhara Laariche, Matilde Francesca Bellomo, Aaron Cavallini, Rebecca Rottoli e Samira El Ouazni.

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