ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Primaria Franceschini di Porotto (FE) - 5B

’Vietato agli elefanti’ fa riflettere Il coraggio del gelataio Tirelli

La giornata della memoria, spunto per questa pagina dei giovani cronisti della Franceschini Nel cartellone dei reporter di terza le frasi di chi ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento

Un viaggio nella memoria con i giovani cronisti della scuola primaria Franceschini. Andiamo a leggere.

27 Gennaio: ’Giornata della memoria’ alla scuola primaria di Porotto.

In occasione della “Giornata della memoria”, le classi della scuola primaria Franceschini anche quest’anno, dopo l’intervallo, si sono riunite in giardino. Ogni classe ha realizzato un cartellone e ha letto delle frasi inerenti al tema.

Noi di prima abbiamo presentato ’Vietato agli elefanti’, albo illustrato che tocca la tematica dell’inclusione del diverso. L’ingiustizia di non ammettere un elefante in un parco per animali, risulta subito evidente anche ai più piccoli tanto da favorire belle riflessioni.

Noi di seconda abbiamo proposto il libro ’Il gelataio Tirelli’ che, pur non essendo ebreo, ha messo a rischio la propria vita nascondendo degli ebrei nel retrobottega della sua gelateria. La storia di Tirelli è tratta da fatti realmente accaduti: il piccolo Peter, ebreo, vicino di casa di Francesco, protagonista del racconto, è il suocero dell’autrice del libro che sentendo raccontare da lui questa storia, ha deciso di scriverla per farla conoscere a tutti. Il libro affronta il tema della Shoah in maniera delicata, chiara e semplice e, sottoforma di favola, parla ai bambini di valori universali come l’amicizia, il coraggio e l’altruismo. Noi di terza abbiamo intitolato il cartellone: “Per non dimenticare”, con alcune frasi di persone che hanno vissuto la terribile esperienza dei campi di concentramento. Eccone alcune. «Se comprendere è impossibile, conosce-re è necessario» (Primo Levi), «Non ho rinunciato alle mie speranze, perché, nonostante tutto, continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo»(Anna Frank), «L’odio divide, separa, distrugge, mentre al contrario, l’amore unisce e dà pace” (San Massimiliano Kolbe), «L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa» (Liliana Segre). Noi reporter delle classi quarte abbiamo presentato: “La stella di Andra e Tati” per portare un messaggio di speranza che vince sull’orrore di Auschwitz e della Shoah. ’La stella di Andra e Tati’ racconta la storia vera delle sorelle Alessandra e Tatiana Bucci, ebree italiane di Fiume. Avevano solo 6 e 4 anni quando il 29 marzo1944 vennero deportate ad Auschwitz insieme alla madre, alla nonna, alla zia e al cuginetto. Scambiate per gemelle dal dottor Mengele, Andra e Tati riuscirono a sopravvivere alle prime selezioni nel campo di concentramento e furono portate nel Kinderblock, la baracca dei bambini che venivano destinati agli esperimenti. I cronisti della V A hanno illustrato ’Il violino di Auschwitz’, un libro di Anna Lavatelli accompagnato dalle illustrazioni di Cinzia Gagliano che racconta il destino della giovane violinista Eva Maria che troverà la forza di resistere alla fame, agli stenti, alla crudeltà aggrappandosi alla musica e al suo violino, simbolo di libertà.

 

’Il violino di Auschwitz’, un libro di Anna Lavatelli accompagnato dalle illustrazioni di Cinzia Gagliano.

Il libro è un racconto commovente, tratto da una storia vera, dove la voce narrante è un violino, un Collin-Mèzin con una stella di Davide incisa sul lato posteriore e un messaggio segreto al suo interno, acquistato nel 2014 dal collezionista novantenne Carlo Alberto Carutti presso un antiquario di Torino. La vicenda ricostruisce la storia di quel violino che apparteneva ad una famiglia ebrea, realmente esistita, che da un giorno all’altro è stata costretta a intraprendere un viaggio senza ritorno nei campi di concentramento di Auschwitz.

I giovani reporter sono stati seguiti dall’insegnante Elisabetta Dallapiccola.

 

La V B ha proposto ’L’albero della memoria’.

La nostra classe ha voluto rappresentare attraverso il disegno di un grande albero, le emozioni e le sensazioni delle parole in rima del bellissimo libro di Anna e Michele Sarfatti che racconta la vicenda di Samuele Finzi, bambino ebreo italiano che diviene ragazzo durante il periodo della Shoah.

’Sami’ esiste solo in questo libro, ma le vicende che accadono a lui e alla sua famiglia sono realmente avvenute a ebrei vissuti in Italia negli anni della persecuzione antisemita tra il 1938 e il 1945.

La scelta di disegnare un albero è motivata dal fatto che esso rappresenta una figura molto importante: in tempo di guerra, quando le famiglie vengono disperse o uccise e le case razziate o bombardate, sono gli alberi a farsi carico della memoria delle persone.

Le parole scritte tra i rami sono frasi di pace e speranza, come frutti che hanno raccolto tutti gli Ebrei che si sono salvati.

Terminata la presentazione di ogni classe, i cartelloni sono stati appesi alla recinzione della scuola così da condividere le riflessioni in essi contenute con i nostri genitori e con gli abitanti di Porotto.

Ricordare ricorrenze e feste importanti del calendario, ritrovandosi in giardino e lasciando traccia delle attività svolte, è usanza ormai consolidata nella nostra scuola.

Votazioni CHIUSE
Voti: 2

Pagina in concorso