Dialogo e confronto per dire no alla violenza contro le donne
Gli studenti hanno partecipato a un workshop al teatro Astra con i referenti del centro ‘Chiama ChiAma’: un approfondimento utile a portare avanti una riflessione sul tema
Dalla tv, ci sono rimaste negli occhi le immagini di tanti volti cui è stato stracciato il sorriso, panchine rosse commemorative di violenze atroci e mute: tante vite spezzate nel tempo di un battito.
Ci siamo arrabbiati e abbiamo voluto sapere perché ma, soprattutto, cosa fare e a chi rivolgerci. Perché la violenza è inaccettabile, qualsiasi essa sia. Crediamo nella prevenzione e nella scuola che ci forma e così, il 20 gennaio, la 3 B dell’I.C. ‘Giovanni XXIII’ di Misano Adriatico nell’ambito di un workshop, a più voci, sul tema della violenza di genere ha incontrato al teatro Astra: la referente distrettuale associazione Mondo Donna centro antiviolenza ‘Chiama ChiAma’ G. Vannucci, l’operatrice del centro antiviolenza ‘Chiama ChiAma’ E. Fusi e la vicesindaca del Comune di Misano Adriatico, M. E. Malpassi, ha moderato l’incontro la dirigente del nostro istituto, S. Menichella.
La nostra prima domanda si basa su un pensiero diffuso: tante donne ritengono l’essere maltrattate, una forma di amore e che l’uomo che le maltratta faccia ‘bene’ a farlo. L’operatrice risponde, spiegandoci i meccanismi che fanno credere alla donna di esserne responsabile. La violenza non si manifesta in un atto unico ma è un insieme di episodi che si ripetono nel tempo. L’operatrice spiega le tre fasi: «La prima è la crescita della tensione, il maltrattante perde il controllo sulla situazione e su di sé, la seconda è quella in cui il maltrattante agisce violenza, la terza è il pentimento, il maltrattante alterna scuse ad atteggiamenti violenti, cercando di riportare la vittima nella relazione. La violenza può manifestarsi in forma di controllo ossessivo del partner o nelle relazioni intra-familiari».
Troviamo molto interessante il discorso degli stadi: è difficile riconoscere la violenza appena si manifesta. Sollecitati da questa risposta, le poniamo un’altra domanda che ci fa scoprire quante forme di violenza esistano: «La violenza è strutturale, trasversale, simbolica.
Esiste la violenza psicologica, con meccanismi manipolatori e insulti continui, la violenza fisica, la violenza economica e il gender pay gaping: a parità di mansione, la donna percepisce un salario inferiore rispetto a un uomo, lo stalking e il cyberstalking. Siamo la nuova generazione e l’uso non consapevole dei device può esporci a nuove forme di violenza: stupro digitale, revenge porn, gender trolling e deepfake sessualmente espliciti». La discussione ci ha fatto riflettere: molti atti violenti li abbiamo sotto gli occhi, ma non riusciamo a riconoscerli. La violenza è difficile da intercettare, ma con il dovuto sostegno, il confronto e il dialogo se ne può uscire: andando al centro antiviolenza e denunciando. Nessuna resta sola: grazie 1522.
Benedetta Leardini, Emanuel Bresciani, Vittoria Ruotolo, Giulia Gallo, Sofia Bartoli, Andrea Ferroni, Enea Viviani 3 B
Cosa fanno le istituzioni di Misano per prevenire la violenza di genere? Lo abbiamo chiesto alla vicesindaca, membro della commissione ‘pari opportunità’ e assessora al Comune di Misano Adriatico, Maria Elena Malpassi. Alle nostre domande, abbiamo avuto delle risposte che fonderanno il nostro contributo al mondo che vogliamo. Il Comune – ci ha riferito la vicesindaca – si adopera in attività di informazione, educazione e sensibilizzazione. Sul nostro territo-rio l’azione congiunta del centro antiviolenza, forze dell’ordine, servizi sanitari e pronto soccorso svolgono un ruolo fondamentale. Il Comune, inoltre, porta avanti iniziative nelle scuole, così da formare ragazzi e ragazze al rispetto dell’altro e all’importanza di relazioni sane. La vicesindaca ha affermato che l’amministrazione comunale di Misano continuerà ad impegnarsi, cercando di rendere il paese un posto più sicuro per le cittadine dando supporto, protezione e speranza a chi ne ha bisogno. Negli ultimi 10 anni il numero delle vittime di violenza è in aumento: in Italia viene uccisa una donna ogni due giorni. Le parole di Malpassi ci hanno reso consapevoli che la prevenzione e l’attenzione da parte delle istituzione nei confronti dei giovani della nostra generazione rimane l’unica vera ‘arma’ per cambiare le cose.
Anfuso Ginevra Noel, Fida Cavaliere, Iulia Evtodii, Sofia Guglielmi , Cristian Salvatori, Carolina Vernocchi
L’ottobre scorso, alunni e alunne delle classi terze dell’ I.C. ‘Giovanni XXIII’, hanno partecipato al laboratorio teatrale ‘1522:Rinascimento l’arte di amare’ condotto dalla prof.ssa A. Catapano che aveva come scopo la realizzazione di una rappresentazione teatrale. Lo spettacolo, che racconta la violenza sulle donne è stato, interamente, costruito da alunni e alunne: dalle ‘storie delle donne’, alla grafica della scenografia. All’inizio di ogni scena, un aggressore imbrattava con vernice rossa un quadro rinascimentale raffigurante una donna, seguito dall’entrata della vittima che procedeva con il racconto della sua storia. Al centro, storie vere. Una, non a lieto fine. Lo spettacolo si è svolto al Teatro Astra di Misano Adriatico il 23 novembre per tutti gli alunni dell’istituto e il 25 novembre per la cittadinanza: presenti, le forze dell’ordine, le operatrici del 1522 e le istituzioni.
Iulia Evtodii, Benedetta Leardini, Vittoria Ruotolo, Emma Migani